La Francia, l’aborto in costituzione e il silenzio anticristiano di Bergoglio

 

A) Testo del discorso di Bergoglio:

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Nel nostro percorso di catechesi sui vizi e le virtù, oggi arriviamo all’ultimo dei vizi: la superbia. (…) Nei Vangeli Gesù ha a che fare con tanta gente superba, e spesso è andato a stanare questo vizio anche in persone che lo nascondevano molto bene. Pietro sbandiera la sua fedeltà a tutta prova: “Se anche tutti ti abbandonassero, io no!” (cfr Mt 26,33). Presto farà invece l’esperienza di essere come gli altri, anche lui pauroso davanti alla morte che non immaginava potesse essere così vicina. E così il secondo Pietro, quello che non solleva più il mento ma che piange lacrime salate, verrà medicato da Gesù e sarà finalmente adatto a reggere il peso della Chiesa. Prima sfoggiava una presunzione che era meglio non sbandierare; ora invece è un discepolo fedele che, come dice una parabola, il padrone può mettere “a capo di tutti i suoi averi” (Lc 12,44). (…)
Dunque, cari fratelli e sorelle, approfittiamo di questa Quaresima per lottare contro la nostra superbia.
(Udienza generale, Piazza San Pietro,  Roma, 6 Marzo 2024)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Non uccidere” (Dt 5,7)

Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio” (Mt 5,21)

Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre” (Fil 2,5-11)

Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti” (Gv 20,6-9)

 

C) Commento:

Nella prima udienza generale per poter difendere la vita e condannare con forza la decisione del parlamento francese di inserire il diritto all’aborto nella costituzione, Bergoglio rimane in silenzio.

Chi tace acconsente, dice il proverbio. E tacere di fronte ad una legge che legittima l’uccisione di vite innocenti (l’embrione è vita) è un atto gravissimo, che porta Cristo a morire un’altra volta, mortificando il suo esempio e il suo dono della vita.

Questa tattica di Bergoglio è nota. Il romano pontefice non esita a parlare a favore dei transessuali (cfr. Bergoglio a un transessuale: “Dio ci ama come siamo. Avanti”; I Transessuali possono essere battezzati ed essere “padrini”), delle coppie omosessuali (cfr. La Chiesa di Roma benedice le unioni omosessuali; La benedizione all’imprenditore e agli omosessuali), di politici e personaggi noti che si sono spesi a favore dell’aborto (cfr. Bergoglio, Pannella e la chiesa senza Spirito Santo; Lo spirito di Pannella e la difesa della sacralità della Vita) ma tace di fronte ai raduni che promuovono la famiglia (cfr. Family Day da una parte, Bergoglio dall’altra: “Nessuna condizione umana può essere motivo di esclusione”; Family Day no, divorziati risposati sì), ai bambini condannati a morte da tribunali inglesi (cfr. La difesa della vita di Charlie Grad e il silenzio assordante di Bergoglio; Caso Indi Gregory: un silenzio che uccide; Indi Gregory: il silenzio tombale finale di Bergoglio), alle leggi e referendum a favore dell’aborto: Irlanda, Argentina e altri, prima della gravissima decisione della Francia.

Per difendere la vita non basta far parlare la conferenza dei vescovi locale o l’accademia per la famiglia e la vita: la chiesa romana non è più, perché se ancora fosse si sarebbe unita dal papa all’ultimo consacrato, per far udire urbi et orbi la propria voce.

Anzichè difendere la vita, Bergoglio durante l’udienza generale denigra nuovamente il principe degli Apostoli, Simon Pietro, come già fatto più volte in passato (cfr. La “meschinità” di San Pietro e la missione di non fare proselitismo; “Pietro non aveva fatto tanti studi, non era laureato: era un pescatore”; Bergoglio e il disprezzo della fede di San Pietro; Bergoglio persevera per demolire San Pietro). Ora Pietro è accostato al vizio della superbia. Veramente al peggio non c’è fine e la fine deve ancora arrivare.

A Roma e dintorni tanti continuano ad aspettare Godot. All’elezione del prossimo romano pontefice Godot arriverà. Statene certi.

 




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