La benedizione all’imprenditore e agli omosessuali

 

 

A) Testo dell’articolo:

Lo ha spiegato, lo ha rispiegato, ha chiarito. Visto che però le polemiche proseguono come niente fosse, a cominciare dagli episcopati più conservatori, Francesco stavolta sceglie un tono sferzante: «I peccati più gravi sono quelli che si travestono con un’apparenza più angelica. Nessuno si scandalizza se do la benedizione a un imprenditore che magari sfrutta la gente: e questo è un peccato gravissimo. Mentre si scandalizza se la do a un omosessuale…. Questa è ipocrisia! Ci dobbiamo rispettare tutti, tutti! Il cuore del documento è l’accoglienza».
Le parole del Papa, in un’intervista al settimanale Credere, si riferiscono alla dichiarazione Fiducia Supplicans che ha permesso la benedizione di coppie omosessuali (…). Francesco lo ha ripetuto più volte: «Nella Chiesa c’è spazio per tutti. Il Signore non punta il dito, ma allarga le braccia: ce lo mostra Gesù in croce. Lui non chiude la porta, ma invita a entrare; non tiene a distanza, ma accoglie tutti così come siamo». Di qui l’irritazione verso coloro che pretendono di erigere «dogane pastorali», l’ipocrisia dei «puri». Nell’intervista a don Vincenzo Vitale, direttore di Credere, il Papa Francesco parla delle «esperienze pastorali che parlano alla gente semplice», come il Giubileo, con buona pace delle «realtà sofisticate» che nella Chiesa «tendono a formare una “ecclesiola” di persone che si sentono superiori». Bergoglio parla di una Chiesa più capace di essere vicina alle persone: «Quando sono con l’amministrazione, sì faccio quello che devo fare… ma quando sono con la gente, è un’altra cosa. La gente soffre tanto… noi chierici a volte viviamo nell’agio… occorre vedere il lavoro, la sofferenza della gente» (…). La «Fiducia supplicans» è una dichiarazione pubblicata nel dicembre scorso dal cardinale «Tucho» Fernandez e sta suscitando ampio dibattito all’interno della Chiesa; ad esempio alcuni vescovi africani si sono espressi in modo critico. Il documento autorizza la benedizione di coppie «irregolari», non unite dal sacramento del matrimonio e dello stesso sesso; ma al tempo stesso che la benedizione. Sono state successivamente diffuse indicazioni in base alle quali le benedizioni alle coppie gay «siano velocissime, 10-15 secondi». E’ stato inoltre ribadito che per la Chiesa le unioni «irregolari» restano «peccato grave».
(Gian Guido Vecchi e Redazione online, Quotidiano “Corriere della Sera”, 7 febbaio 2024)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò” (Gen 1,27)

Disse allora il Signore: «Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave” (Gen 18,20)

Il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo” (Gen 19,24-25)

Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: è abominio.” (Lev 18,22)

In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città” (Mt 10,15)

Poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento” (Rm 1,25-27)

 

 

C) Commento:

Condannare la benedizione delle coppie gay per un cristiano non è ipocrisia ma è rispettare la Legge di Dio. Insegnare a benedire il peccato è eresia. Mai Dio potrà benedire il peccato mortale. Mai il luogo privilegiato per incontrare Dio è il peccato (cfr “Il posto privilegiato dell’incontro con Cristo è il peccato”). L’insegnamento di Bergoglio è contro Cristo, reiterato (cfr. La Chiesa di Roma benedice le unioni omosessuali).

Il paragone con un imprenditore che “magari sfrutta la gente” è fuori luogo, fuorviante e serve solo a distogliere l’attenzione sui veri insegnamenti di Cristo. Se un uomo ruba: è peccato. Punto. Se un uomo manca di amore verso il prossimo: è peccato. Punto. Se un uomo o una donna compiono atti omosessuali e, peggio, lo fanno stabilmente in una convivenza irregolare: il peccato è molto grave. Punto.

Questo deve essere l’insegnamento dei cristiani autentici, senza se e senza ma. La misericordia verso il peccatore che si pente è fuori discussione: la si deve praticare come Gesù ci ha insegnato, quando ha salvato la donna adultera dalla lapidazione, dicendole: “Va’ e non peccare più” (che è ben diverso dall’insegnare che il Signore perdona sempre e comunque, accogliendo indistintamente tutti: “todos, todos, todos”. Il Signore perdona ma chiede pentimento: “non peccare più”).

Quella di Bergoglio non è la religione cristiana autentica: è un’altra religione, che di cristiano ha solo la parvenza e il nome. È una religione umana e umanista contraria alla Legge divina; un po’ ridicola e, questa sì, “ipocrita”: si possono benedire le coppie omosessuali “purché le benedizioni siano “velocissime, solo 10-15 secondi”; non in un luogo visibile ma appartato; per poi concludere però che “per la Chiesa le unioni «irregolari» restano «peccato grave»”. Evviva l’ipocrisia!

 

 

 




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