Rispondiamo

Rispondiamo: ad Aldo Maria Valli e a Fabio Battiston

Difendiamo la Verità pubblica il proprio contributo al dibattito iniziato sul blog di Aldo Maria Valli da parte di Fabio Battiston, dal titolo:   ”Appunti per il distacco definitivo. Con una breve risposta”.  Aldo Maria Valli ha brevemente replicato con una sua personale riflessione (qui il link dell’articolo e della risposta). Difendiamo la Verità è intervenuta raccogliendo l’invito di Valli a fornire contributi all’interessante dibattito ma in seguito lo stesso Valli ha ritenuto di non dar ulteriore seguito nè spazio agli argomenti trattati. Di seguito pubblichiamo la nostra risposta integrale affinché ognuno possa liberamente leggere e valutare.

 

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Gent.mo dott. Valli,
ci permettiamo di inviare questo breve commento a quanto Fabio Battiston ha scritto nel suo blog, con la preghiera di pubblicare questo scritto nella speranza di poter fornire un piccolo contributo, nel rispetto delle idee altrui, a beneficio di tutti coloro che hanno a cuore il tema di come affrontare l’uscita dalla situazione venutasi a creare con l’avvento di J.M. Bergoglio.

 

APPUNTI PER IL DISTACCO DEFINITO:
UN PICCOLO CONTRIBUTO

 

Gent.mo Fabio Battiston,
ci permettiamo di intervenire in questo breve dibattito perché il suo grido accorato che Lei ha elevato a Dio non è passato inosservato e ci è giunto al cuore. Alcuni anni fa ci siamo posti i suoi stessi interrogativi giungendo alle sue stesse conclusioni. La lucidità di analisi e le considerazioni a cui Lei perviene sono inoppugnabili: che cosa altro si deve attendere per uscire da una Chiesa che non rappresenta più Cristo e la cristianità, che insegna a fare il contrario di ciò che ci ha insegnato Gesù? Lo stesso San Paolo ci ha messi in guardia: “Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!” (Gal 1,8)

A Giovanni l’Apostolo, che si stupì dopo aver visto la fine che avrebbero fatto tanti santi e martiri di Gesù a causa di quella “donna” descritta nell’Apocalisse che, da madre, sarebbe divenuta matrigna e meretrice, l’Angelo rispose: «Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna e della bestia che la porta, con sette teste e dieci corna” (Ap 17,6-7). Il mistero della donna chiamata ad essere madre (quindi la Chiesa) che lui stesso aveva contribuito a fondare, con Gesù e gli altri Apostoli (da qui il suo stupore nel vedere il suo traviamento) che improvvisamente diviene matrigna, che è ebbra del sangue dei martiri e dei santi di Gesù. Le sette teste ci riportano alla città dei sette colli: Roma. Ma anche ai sette re: quindi i sette pontefici “sovrani” dello Stato della Città del Vaticano, da Pio XI a Benedetto XVI, quel settimo che, varcata l’alba del terzo millennio, sarebbe rimasto “per poco”. Poi giunge l’ottavo che, è scritto, al tempo stesso ci riporta alla Bestia, ma andrà in perdizione, unitamente a chi, dei sette precedenti, non ha compiuto la volontà di Dio (Paolo VI denunciò, qualche anno dopo, che “il fumo di satana è entrato nel tempio di Dio”).

In questi anni la manifestazione di “Babilonia la grande”, della donna/chiesa in balia della Bestia, (espressione del Dragone, quindi del Demonio) è evidente a tanti che amano Gesù e che non si rassegnano a cambiare religione ma vogliono rimanere cristiani autentici. Ma per rimanere cristiani autentici si deve seguire la Via tracciata dal Cielo e non pensare con ostinazione che la Salvezza debba avvenire per forza come l’uomo pensa che debba essere. Per questo Dio, tramite Giovanni, indica a tutti la soluzione, per quanto dolorosa per tanti questa possa essere, così come duemila anni fa lo fu allora per tanti altri: uscire da Essa, per non ricevere parte dei suoi flagelli (Ap 18). È lo Spirito Santo che ci comanda di uscire. L’uomo deve essere docile alla volontà del Cielo e accogliere il suo Pensiero, come i bambini, coloro che per primi vivranno il Regno. A chi si deve obbedire e rendere conto e culto: a Dio o agli uomini (At 4,19)?

Il Maestro ci ha dotati di sano e santo intelletto e ci ha preparati e istruiti per comprendere i tempi: “Quando vedrete l’abominio della desolazione stare nel Luogo Santo” (Mt 24,15). Ora che l’abominio è entrato – e questo è evidente a chi ha un minimo di Amore per Gesù e conoscenza della Sacra Scrittura – chi vuole salvarsi “deve” uscire. Aspettare significa andare incontro ai flagelli e riceverne una parte.

Quindi aspettare non si può. Già è tardi. E poi: aspettare chi o cosa? Lo scenario, umanamente parlando, è ben definito. I numeri e gli orientamenti dei Cardinali elettori nominati da Bergoglio non lasciano spazi a dubbi né a margini di manovra per il futuro. E nessun vero cristiano può accettare di andare incontro al futuro accontentandosi o sperando nel “male minore”, come qualcuno paventa. Il male non è mai “minore”. Il male è male, così come il Bene è Bene. Tertium non datur.

Altri invece spererebbero di poter ripartire (non si sa bene come) dal tempo precedente il Concilio Vaticano II. Quel tempo è stato per molti versi nefasto: l’Abominio della desolazione ha iniziato ad entrare nel Tempio di Dio senza tuttavia poterne prendere totalmente il controllo e il possesso. Altri ancora vorrebbero che, ora, i Cardinali nominati prima dell’avvento di Bergoglio manifestassero un sussulto d’orgoglio e di fede e, animati da coraggio e sprezzanti delle comodità e degli agi conseguiti e tutt’ora goduti, si rimettessero in gioco in età avanzata per andare contro l’attuale pontefice romano e tutto il sistema, ed eleggerne uno nuovo. Questo si sarebbe dovuto fare prima e subito. Ora è troppo tardi e anch’essi verrebbero travolti.

Tutto ciò non è sostenibile. Anzitutto umanamente ma soprattutto divinamente. La domanda infatti che ogni cristiano si dovrebbe porre è: “Quale è la Volontà di Dio?”. Quale è la Via d’uscita del Cielo? Di fronte a uomini che, chiamati a governare la sua chiesa, “si sono lasciati prevalere dagli inferi”, il Padre Santo non rimane inerme. Dio Padre ha parlato tramite Suo Figlio, tramite i suoi Profeti, tramite sua Madre, inviata sulla Terra per avvisare i figli e invitare i suoi consacrati a cambiare rotta e vita. Tutto però è stato volutamente disatteso, anche le rivelazioni ufficialmente riconosciute come degne di fede (per tutte valgano quelle di La Salette, Fatima ed Akita).

Di fronte alla disobbedienza degli uomini e alla pervicace ostinazione nel fare ciò che è male, sarebbe giunto un tempo in cui il Padre avrebbe ritirato il suo Spirito dalla donna/chiesa divenuta meretrice, invitando il suo popolo ad uscire da Essa (Ap 18) ma preparando subito dopo il popolo alle nuove nozze dell’Agnello (Ap 19), Gesù, pronto a sposare la nuova Sposa/Chiesa rifondando e rinnovando così la Nuova Alleanza. Tutto il Padre nella sua Onniscienza ha preparato per tempo, ben sapendo come l’Abominio della desolazione sarebbe riuscito ad entrare nel Luogo Santo.

Così, già dal 1947, Dio ha preparato il suo riscatto, inviando nuovamente il Bambino Gesù, dal Cielo, su una nube come annunciato nelle Sacre Scritture (At 1,11), accolto nel cuore puro e santo di una Fanciulla, Maria Giuseppina Norcia, che Lo ha amato come lo ha amato sua Madre. Gesù è divenuto adulto nel cuore di questa Fanciulla, per essere poi amato e accolto come l’unigenito Salvatore del mondo da tanti figli che hanno imparato ad amarLo sull’esempio di Maria Giuseppina. Nel 1975 una piccola Cappellina è stata aperta al pubblico, la Piccola Culla del Bambino Gesù, divenuta poi quella Chiesa, “bella e grande”, che Suor Faustina Kowalska ha visto e scritto nel suo diario: la Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, costituita umanamente nel 2015 ma già presente nel Pensiero di Dio, per accogliere tutti gli esuli e i profughi dello spirito, gli uomini di buona volontà e coloro alla ricerca della Verità, i lontani che vogliono conoscere e riconoscere Gesù, per mettere nuovamente al centro della loro vita i suoi insegnamenti, intramontabili ed eterni.

Noi attestiamo e testimoniamo con fede, Sig. Battiston, che questa è la Via d’uscita indicata da Dio che noi abbiamo trovato e sperimentato, toccando con mano la presenza dello Spirito Santo, che nella Piccola Culla del Bambino Gesù ha operato nel tempo tante guarigioni spirituali e corporali, che ha aiutato tanti a cambiare vita. Testimoniato questo, ognuno poi, in piena libertà, può credere o meno, anche se ognuno dovrebbe almeno avvertire l’urgenza morale di approfondire e conoscere, venire e vedere, come insegna il Maestro, senza lasciarsi vincere dai dubbi o dai pregiudizi formulati da chi, sovente, non è animato dal Santo Timore di Dio ma dall’amor proprio.

Con cordialità La salutiamo, sperando un giorno di poterLa conoscere di persona, per approfondire se lo desidererà ciò che, insieme a Lei, ci sta più a cuore: la salvezza dell’anima dei figli di Dio e l’infinito Amore per Gesù e per Maria.

 

09 Novembre  2023

La Redazione
Difendiamo la Verità

 


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