Bergoglio: “Sono un peccatore” abituato ad arrabbiarsi con Dio

 

A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:

(…)“Non mi sento un uomo eccezionale” – afferma il Papa rispondendo alla domanda se si senta schiacciato dalle aspettative che in tanti nutrono su di lui – “sono un peccatore”, “un uomo che fa quello che può”, “comune”. Sento che “non mi fanno giustizia con le aspettative”, “esagerano”. “Non si dimentichi – precisa – che l’idealizzazione di una persona è una forma sottile di aggressione” e “quando mi idealizzano mi sento aggredito”.
(…) Alla domanda sui suoi momenti di difficoltà, Francesco ha ribadito di aver avuto “momenti bui“ e anche “momenti vuoti”, che non capiva: “anche situazioni brutte” per colpa sua, di peccato, che lo hanno fatto arrabbiare con Dio. “Io mi arrabbio … e adesso mi sono abituato”, afferma ridendo. Ma il Signore – ha aggiunto – “vuole bene più ai peccatori”. E poi “la crisi è per crescere nella fede. Non si può crescere senza crisi”. “La crisi è parte della vita e una fede che non entra in crisi per crescere, di solito rimane infantile”. Anche Pietro “ha avuto una brutta crisi”, ha rinnegato Gesù … “e l’hanno fatto Papa!”. Il giornalista domanda: e come si torna alla fede? “La fede – risponde – è un dono: te la danno. La chiedo e Lui risponde. Prima o poi, eh? Ma alle volte, tu devi aspettare, in una crisi” ” (Intervista al settimanale tedesco “Die Zeit” riportata sul sito di Radio Vaticana, 9 marzo 2017)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura

Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt 7,21)

Beati i miti, 
perché erediteranno la terra” (Mt 5,5)

Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto” (Lc 16,10)

Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio incombe su di lui” (Gv 3,36)

Chi mi obbedisce non si vergognerà, chi compie le mie opere non peccherà” (Sir 24,21)

Dopo aver santificato le vostre anime con l’obbedienza alla verità, per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri” (1Pt 1,22)

Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla” (Gc 1,25)

Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, be-nevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5,22)

Quelli invece che si richiamano alle opere della legge, stanno sotto la maledizione, poiché sta scritto: Maledetto chiunque non rimane fedele a tutte le cose scritte nel libro della legge per praticarle” (Gal 3,10)

Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede” (2Tm 4,7)

Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita” (Ap 2,10b)

 

C) Commento:

Bergoglio fa delle affermazioni che manifestano la sua vera natura anti-cristiana. “Sono un peccatore”. “Mi arrabbio con Dio”. “Sono abituato” ad arrabbiarmi. “Il Signore vuole più bene ai peccatori”; “Non si può crescere senza crisi”. “La crisi è parte della vita e una fede che non entra in crisi per crescere, di solito rimane infantile”. “La fede è un dono: te la danno”. “Ma alle volte tu devi aspettare, in una crisi”.

Questi insegnamenti non sono cristiani: sono anti-cristiani. Bergoglio rinnega l’insegnamento di Gesù e porta coloro che lo seguono a fare altrettanto. Chi si arrabbia con Dio ed è abituato a farlo non è un esempio da seguire ma da fuggire. Gesù nelle beatitudini non ha detto: “beato chi si arrabbia” ma “beati i miti perché erediteranno la terra” (Mt 5,5).

Affermare che Gesù vuole “più bene ai peccatori” è una eresia. Gesù ama soprattutto chi rispetta i Suoi comandamenti. Dio ama anzitutto i Suoi figli obbedienti, non quelli disubbidienti. Chi vive nella disobbedienza e nel peccato, come Bergoglio dice di sé, è animato non dallo Spirito Santo ma da uno spirito diabolico. Il demonio si è ribellato a Dio, ha disobbedito a Dio e insegna a fare altrettanto, facendo credere che disubbidire è bene . Ma, come è scritto nel Vangelo, Gesù ama chi fa la volontà del Padre, non chi disubbidisce, non chi, solo con la bocca, lo invoca dicendo “Signore, Signore” (Mt 7,21). L’insegnamento di Bergoglio è diverso da quello di Gesù (cfr. “Ho tante cose brutte dentro”. “E’ meglio! Meglio!”“Stai tranquillo, ne hai fatta una grossa, sì, ma stai tranquillo”; Bergoglio e il peccato: cadere non è importante“Siamo peccatori e peggiori? Così ci preferisce Gesù, così la sua misericordia si sparge”“Dio ci ama così come siamo e nessun peccato, difetto o sbaglio gli farà cambiare idea”).

La fede adulta, autentica, consapevole, non entra “in crisi”. La fede di Cristo, l’Uomo Dio e quella di Maria, la Madre di Dio, non sono entrate in crisi. E così è stato, ad esempio, per San Giovanni Apostolo, l’Apostolo dell’Amore. E così è stato per San Pietro che, dopo essersi ripreso dalla debolezza del rinnegamento, è divenuto Roccia, guidando i fratelli, senza entrare in crisi. Bergoglio invece continua a prendersi gioco di San Pietro (cfr. La “meschinità” di San Pietro, “Pietro non aveva fatto tanti studi, non era laureato: era un pescatore” Bergoglio e il disprezzo della fede di San Pietro), mettendo anche ora in ridicolo la Sua fede, proclamando “e l’hanno fatto papa”. Ma San Pietro, dopo essersi ripreso dall’errore, non ha sbagliato più, non è più stato peccatore, come invece Bergoglio continua a ripetere di sé (cfr. “Sono peccatore, mi sento peccatore, sono sicuro di esserlo”) e ad essere.

La fede per i veri cristiani è una conquista, non un regalo, come afferma Bergoglio (cfr. “Gesù è gratis, la salvezza è gratis”“Dio ci ha salvato gratuitamente… e l’essenza della salvezza non deriva dal fare il bene”). La fede va conquistata, custodita, perseverando fino alla fine, come ha testimoniato San Paolo al termine del Suo pellegrinaggio terreno (2Tm 4,7).

Bergoglio insegna una dottrina anti-cristiana. Bergoglio con i suoi insegnamenti porta coloro che lo ascoltano a divenire apostati, rinnegando la vera dottrina cristiana, per aderire ad una nuova filosofia religiosa che non è più fondata su Cristo ma su ciò che è anti-cristo (cfr. Bergoglio e la sua nuova religione mondiale).




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