Bergoglio e il peccato: cadere non è importante

 

A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:

Gesù Cristo è colui che sa dare vera passione alla vita, Gesù Cristo è colui che ci porta a non accontentarci di poco e ci porta a dare il meglio di noi stessi; è Gesù Cristo che ci interpella, ci invita e ci aiuta ad alzarci ogni volta che ci diamo per vinti. È Gesù Cristo che ci spinge ad alzare lo sguardo e sognare alto. “Ma padre – qualcuno può dirmi – è tanto difficile sognare alto, è tanto difficile salire, essere sempre in salita. Padre, io sono debole, io cado, io mi sforzo ma tante volte vengo giù”. Gli alpini, quando salgono le montagne, cantano una canzone molto bella, che dice così: “Nell’arte di salire, quello che importa non è non cadere, ma non rimanere caduto”. Se tu sei debole, se tu cadi, guarda un po’ in alto e c’è la mano tesa di Gesù che ti dice: “Alzati, vieni con me”. “E se lo faccio un’altra volta?” Anche. “E se lo faccio un’altra volta?” Anche. … Avete capito? [Si!] …” (Discorso di Bergoglio alla cerimonia di accoglienza dei giovani, Parco Jordan a Blonia, Cracovia, 28 luglio 2016)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Il Signore disse ancora a Mosè:”Parla a tutta la comunità degli Israeliti e ordina loro: Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo” (Lev 19,1-2)

Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5,48)

Come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri d’un tempo, quando eravate nell’ignoranza, ma ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta; poiché sta scritto: Voi sarete santi, perché io sono santo” (1Pt 1,14-16)

Alzatosi allora Gesù le disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”. Ed essa rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù le disse: “Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più” ” (Gv 8,10-11)

Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: “Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio” ” (Gv 5,14)

 

C) Commento:

Ancora una volta Bergoglio stravolge il vero insegnamento di Gesù riguardo la santità, il perdono e la misericordia. Bergoglio insegna una falsa dottrina che non è da Dio, inducendo a peccare nella falsa convinzione che Gesù perdona sempre. Il Vangelo smaschera Bergoglio e la sua falsa misericordia.

Bergoglio strumentalizza il tema della necessità di non scoraggiarsi mai neppure di fronte alla caduta per far sì che tutti, in particolare i giovani, abbassino il livello di guardia e si abbandonino al peccato.

Prima considerazione. Gesù invita ed esorta tutti ad essere santi. Gesù disse: «Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste» (Mt 5,48). E anche nell’antico testamento il Signore, parlando a Mosè, disse: «Parla a tutta la comunità degli Israeliti e ordina loro: Siate santi, perché Io, il Signore, Dio vostro, sono santo» (Lev 19,1-2).

Seconda considerazione. Gesù perdona i peccatori che si pentono e che vogliono fare di tutto, con tutte le proprie forze, per non peccare più. Su questo tema Gesù è stato chiaro e nel Vangelo tanti sono gli episodi che confermano qual’è il vero pensiero di Cristo a tal proposito. Gesù non condannò l’adultera ma le disse: «Vai e non peccare più» (Gv 8,10-11). In un’altra occasione Gesù guarendo disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio» (Gv 5,14).

Bergoglio, invece, cerca nuovamente di riproporre il tema della sua falsa misericordia, che induce a non essere forti di fronte alla tentazione e a cedere di fronte al peccato, ingannando tutti facendo credere che Gesù perdona sempre e comunque tutto a tutti.

Chi vuole essere santo segua gli insegnamenti di Cristo e abbandoni l’inganno di Bergoglio e di tutti coloro che uniti a lui stanno distruggendo la cristianità autentica, insegnando una nuova dottrina che allontana dal vero Dio e conduce al baratro delle tenebre, dove tutti coloro che seguono Bergoglio inesorabilmente finiranno e tanti non avranno la forza di rialzarsi più.




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