Bergoglio, il gioco del diavolo e il mistero eucaristico

 

A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:

A questo proposito il Pontefice ha ricordato proprio le lotte che, tra «divisioni ideologhe, teologiche, laceravano la Chiesa: il diavolo semina gelosie, ambizioni, idee, ma per dividere! O semina cupidigia: pensiamo a Anania e Saffira, ai primi tempi». Perché, ha rimarcato, «sin dai primi tempi le divisioni ci sono state e quello che fa la divisione nella Chiesa è distruzione: le divisioni distruggono, come una guerra: dopo una guerra tutto è distrutto e il diavolo se ne va contento».
Ma «noi, ingenui, stiamo al suo gioco» ha affermato Francesco, aggiungendo: «E anche io dirò di più di guerra: è una guerra sporca quella delle divisioni, è come un terrorismo. Ma andiamo a un esempio chiaro: quando in una comunità cristiana — sia essa parrocchia, collegio o istituzioni, qualsiasi sia — si chiacchiera, si butta una bomba per distruggere l’altro»; e così «l’altro viene distrutto e io sto bene e posso andare su: è il terrorismo delle chiacchiere!». Anche l’apostolo Giacomo, ha proseguito il Papa, «lo diceva: la lingua uccide; così, butta la bomba, distrugge e rimango».
«Vi sono divisioni tra voi»: Francesco ha ripetuto queste parole di Paolo ai fedeli di Corinto. E, ha proseguito, «le divisioni nella Chiesa non lasciano che il regno di Dio cresca; non lasciano che il Signore si faccia vedere bene, come è lui». Invece «le divisioni fanno sì che si veda questa parte, quest’altra parte contro di questa: sempre contro, non c’è l’olio dell’unità, il balsamo dell’unità».
«Ma il diavolo va oltre» ha messo in guardia Francesco, precisando: «Non solo nella comunità cristiana, va proprio alla radice dell’unità cristiana». Ed è quanto «accade qui, nella città di Corinto, ai Corinzi: Paolo li rimprovera perché le divisioni arrivano proprio alla radice dell’unità e cioè alla celebrazione eucaristica». In questo caso «i ricchi portano per mangiare, per festeggiare; i poveri no, un po’ di pane e niente di più nella propria celebrazione». L’apostolo scrive: «Non avete, forse, le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla Chiesa di Dio e umiliare chi non ha niente?».
Ecco dunque che Paolo, ha spiegato il Papa, «prende questo, si ferma e fa memoria: “State attenti. Io infatti ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso. Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito…”; e racconta, lo abbiamo sentito, l’istituzione dell’Eucaristia, la prima celebrazione eucaristica». Del resto, ha affermato Francesco, «la radice dell’unità è in quella celebrazione eucaristica». E «il Signore ha pregato il Padre che “siano uno, come noi”, ha pregato per l’unità». Ma «il diavolo cerca di distruggere fino a lì».
A questo punto Francesco ha lanciato il suo appello a «fare tutto il possibile per non distruggere la Chiesa con le divisioni, siano ideologiche, siano di cupidigia e di ambizione, siano di gelosie». E «soprattutto di pregare e custodire la fonte, la radice propria dell’unità della Chiesa, che è il corpo di Cristo, e che noi, tutti i giorni, celebriamo il suo sacrificio nell’Eucaristia». Le parole che Paolo scrive ai Corinzi sono valide anche per noi: ci chiede di non riunirci insieme «per il meglio» e non «per il peggio», mettendo in guardia dall’essere una «Chiesa riunita tutta per il peggio, per le divisioni: per il peggio, per il peggio, per sporcare il corpo di Cristo, nella celebrazione eucaristica». E «lo stesso Paolo ci dice, in un altro passo: “Chi mangia e beve il corpo e il sangue di Cristo indegnamente, mangia e beve la propria condanna».
In conclusione, Francesco ha chiesto, nella preghiera, «al Signore l’unità della Chiesa, che non ci siano divisioni». E «l’unità anche nella radice della Chiesa, che è proprio il sacrificio di Cristo, che ogni giorno celebriamo»” (Omelia, Casa Santa Marta, 12 settembre 2016)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo” (1Gv 4,3b)

Ecco il seduttore e l’anticristo! Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non si attiene alla dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre e il Figlio. Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo; poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere perverse” (2Gv 7b-11)

 

C) Commento:

Bergoglio nel suo ragionamento evoca lo spauracchio del diavolo e delle divisioni che il diavolo provoca per cercare di convincere i fedeli cristiani che la cosa più importante è l’unione tra i cristiani a tutti i costi, anche al costo di tradire Cristo e profanare la Sua reale presenza nel Mistero Eucaristico. In tal modo Bergoglio si prepara per tempo il terreno per procedere alla glorificazione di Lutero e dell’unione con i protestanti, che Bergoglio vivrà a breve.

Bergoglio non arriva dritto al punto del suo ragionamento. Il suo parlare non è aperto e trasparente, caratterizzato dal “sì, sì” e “no, no” insegnato da Gesù. Bergoglio nel suo lungo giro di parole si serve di San Paolo per fare un lungo e contorto discorso che ha un unico scopo: far partecipare i protestanti, che non credono al Mistero eucaristico, alla Cena del Signore.

Conoscendo Bergoglio, di fronte a queste affermazioni ipocrite, si dovrebbe solo invocare la misericordiosa giustizia del Padre. Bergoglio non si genuflette mai. Bergoglio ha disprezzato il Sacrificio di Croce di Cristo (si veda il Mistero della croce I e II), Lo ha bestemmiato più volte, dicendo che Gesù si è fatto come un serpente, che Gesù è brutto da fare schifo, che Gesù, quando si lamenta, bestemmia, che Gesù non dice parolacce ma quello che dice è peggio delle parolacce, che Gesù non era uno pulito, che Gesù fa un po’ lo scemo, che Gesù ha mancato verso la morale e verso la Legge.

Bergoglio ha svenduto Cristo e il Suo Sacrificio Salvifico dando vita ad un progetto ingannevole di nuova religione mondiale, dove Cristo non è al centro di tale progetto, ma Cristo è svenduto, mischiato con le altre religioni affinché di Cristo rimanga solo il nome, per attirare a sé “i cristiani” con l’inganno.

Bergoglio prepara il terreno per unire i protestanti con i fedeli della chiesa di Roma. Ma sul tema della reale presenza di Cristo nell’Eucarestia con i protestanti le difficoltà per Bergoglio sono totali. Anche la lotta di potere e le divisioni su questa tematica all’interno della chiesa di Roma sono totali. E infatti su questa tematica Bergoglio potrebbe pesantemente cadere ed essere totalmente travolto dallo scontro intestino in atto nella chiesa di Roma. Lo stesso Benedetto XVI, seppur messo a tacere, di recente si è contrapposto a Bergoglio su tale argomento (si veda Lutero, Benedetto XVI e la Transustanziazione).

Quindi Bergoglio evoca il diavolo e documenta con dovizia di particolari i modi tramite i quali il diavolo agisce. Bergoglio dimostra di ben conoscere la tecnica seduttiva del demonio e la spiega nel suo lungo discorso per giungere alla conclusione che la chiesa deve essere unita «alla radice», che è «il sacrificio di Cristo». Come a dire che nell’Eucarestia non ci devono essere divisioni tra cristiani; di conseguenza, a tutti i cristiani (quindi anche ai protestanti) deve essere consentito di parteciparvi. Il ragionamento è sottile ma Bergoglio raggiunge il suo scopo: consentire a tutti (quindi anche ai luterani) di prendere parte all’Eucarestia, come di fatto è già avvenuto a Roma di recente. Così il Mistero dell’Eucarestia è profanato e la chiesa di Roma ridicolizzata.

Il punto è che a Bergoglio non interessa che si creda nella reale presenza di Cristo nell’Eucarestia. L’obiettivo di Bergoglio è quello di unire tutti coloro che credono genericamente in “dio” (siano essi cristiani, mussulmani, ebrei, induisti o buddisti poco importa) nella sua nuova religione mondiale, che unisce tutti perchè “dio è amore”; “dio è pace”. A Bergoglio non importa condurre tutti a Cristo. Bergoglio chiede in continuazione: «Pregate per me».




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