Bergoglio e il Mistero della Croce – Parte II

 

La Croce per tutti i veri cristiani cattolici è il centro di tutto.

La Croce è il punto di convergenza e di compimento del Mistero di Dio. Non si può essere veri cristiani cattolici se non si abbraccia nella totalità il significato profondo di quel momento di Croce vissuto da Cristo, da Maria e dall’Apostolo dell’Amore. In quel momento eterno viene vissuto il momento cruciale della vita dei cristiani cattolici.
Ogni cristiano cattolico che voglia chiamarsi tale e che voglia vivere in pienezza la cristianità cattolica deve avere la giusta consapevolezza del significato della Croce.
Ogni cristiano cattolico in coscienza deve comprendere nella profondità il significato vero e autentico di ogni singolo istante e anelito di vita vissuto da coloro che Dio Padre ha chiamato a dare vita al Mistero di Dio sulla e ai piedi della Croce: il Figlio e la Madre, Cristo e Maria; e Giovanni, il Testimone, l’Apostolo dell’Amore, nel quale l’intera umanità è rappresentata nella pienezza.

Ecco perché da una parte ognuno ha il dovere di interrogare il proprio cuore e la propria coscienza sul senso e sul motivo profondo di ciò che Cristo e Maria ci trasmettono per l’eternità con il Loro esempio ed insegnamento di vita nel momento di Croce. Cristo e Maria con il Loro sacrificio, offerto nell’obbedienza amorevole (non estorta) e nell’abbandono filiale al Padre, riscattano la disobbedienza di Eva e di Adamo che ha macchiato l’umanità e, grazie a questo Sacrificio, danno vita al Mistero della Resurrezione per la salvezza del mondo intero.

Ed ecco perché dall’altra ognuno ha il dovere di interrogare il proprio cuore e la propria coscienza sul senso e sul motivo profondo che ha spinto ora colui che dovrebbe rappresentare il vicario di Cristo (e che quindi con il proprio esempio e insegnamento dovrebbe più di ogni altro far comprendere Cristo stesso) a stravolgerne il senso e a svuotare nell’intimo il valore del significato del Sacrificio di Maria e di Cristo nel momento di Croce. Bergoglio, insinuando il dubbio della ribellione intima di Gesù e Maria al Padre, annulla di fatto (nella mente e nei cuori di coloro che lo seguono) ciò che più di ogni altra cosa esalta e valorizza l’essenza del Loro Sacrificio: l’obbedienza amorevole e l’abbandono filiale, totale e volontario, senza pentimento o rimorso alcuno, alla volontà del Padre che sostanzia il Sacrificio stesso.

Infatti, che significato avrebbe avuto il Sacrificio di Gesù e Maria se fosse stato offerto al Padre nella ribellione intima, nell’essersi sentiti ingannati dal Padre ed arrivare così a bestemmiare il Padre stesso? Se fosse veramente successo tutto ciò, quel Sacrificio, che è IL Sacrificio, avrebbe avuto lo stesso valore? E soprattutto, avrebbe prodotto lo stesso risultato nell’economia del Piano di Salvezza del Padre? No. Senza l’adesione totale e volontaria, amorevole e consapevole, gioiosa in quanto richiesta dal Padre, il Sacrificio di Gesù e Maria non avrebbe potuto riscattare nella pienezza la disobbedienza volontaria al Progetto del Padre di Adamo e di Eva.

Questo è il punto centrale di tutta questa tematica.

Da una parte si deve comprendere perché dunque Bergoglio prova ora a svuotare nell’essenza il significato di un gesto che comunque si è già compiuto e che quindi non può più essere cancellato. Perché insinuare ora, nel cuore degli uomini (anche solo trasmettendo un dubbio) che Maria si è sentita ingannata e che Gesù, nel momento in cui chiama il Padre, in realtà Lo bestemmia?
Perché nel Mistero di salvezza del Padre il Sacrificio di Cristo e di Maria deve essere portato a totale compimento affinché il Maligno sia sconfitto definitivamente e coloro che non sono da Dio, consapevoli di tutto ciò, cercano di impedirlo, sminuendo l’essenza e la sostanza di ciò che è stato e inducendo quindi gli uomini, nel momento di maggior passione della propria esistenza, a non aderire al Mistero di salvezza del Padre che si compie in quell’abbraccio d’Amore sulla e ai piedi della Croce, consapevole e totale.

Dall’altra parte si deve comprendere perché i cristiani cattolici della Nuova Gerusalemme ritengono di fondamentale, assoluta e primaria importanza la comprensione di questa tematica. Perché nel momento eterno di Croce l’umanità e la divinità si incontrano per fondersi e danno vita a questo Mistero.

Svuotare la Croce della Sua essenza, racchiusa nella volontà di Maria e di Cristo, significa svilirne l’essenza e la sostanza. Solo chi non ama la croce può arrivare a fare affermazioni come quelle fatte da Bergoglio. E solo chi non comprende la portata e la gravità di tali affermazioni può rimanere in silenzio e inerme di fronte a tutto ciò. E solo chi è in altre faccende affaccendato può far finta di nulla o pensare che in fondo tutto ciò sia ben poca cosa. E solo chi volutamente condivide le finalità di tali affermazioni, sentendosi smascherato, farà di tutto per screditare coloro che alzano la voce a difesa della Verità e degli insegnamenti autentici di Gesù e Maria.

La croce non tralascia nulla: prende, si carica… di ogni singola sofferenza e di ogni singola gioia. Tutto racchiude in sé per far risorgere: cuore, anima, spirito.

Chi non ama la croce non ama Dio. Chi non apprezza e cerca di non far apprezzare l’essenza e la sostanza del Sacrificio di Croce di Gesù e Maria non è da Dio. Questa è la Verità. E tutto converge verso la Verità, fin dall’inizio, fin dai primi giorni di gloria umana di chi non ha mai veramente amato bensì disprezzato la Croce. Apparentemente amata in qualche occasione solo a parole, solo a parole, solo a parole, ma mai amata nei fatti e col cuore. Dalla scelta del materiale con cui generare la propria croce (non la prima lega, l’oro, per dare onore a Colui che è Re e Sacerdote eterno, ma una più scadente); dalla scelta delle immagini impresse su quella croce, in cui Gesù è raffigurato abbruttito all’inverosimile, fino all’annichilimento totale dell’Uomo Dio raffigurato sul pastorale. Gesù è schernito e abbruttito nei simboli e nelle immagini, che invece trasmettono, se ben osservate, simboli e raffigurazioni vicine al mondo esoterico, nell’esaltazione di contesti in antitesi con Cristo e con la Sua Chiesa.

Così proseguendo si comprende perché Bergoglio parla della croce, nel giorno della Festa dell’Esaltazione della Santa Croce (in un discorso volutamente confusionario e contraddittorio) come di Croce che esprime “tutta la forza negativa del male e tutta la mite onnipotenza di Dio” (J.M. Bergoglio, omelia del 14/09/2014).

La croce per noi cristiani cattolici esprime il significato profondo dell’essenza del Sacrificio di Gesù che porta alla salvezza del mondo! E’ il contrario: non esprime la “forza negativa del male” ma la forza positiva del Bene che vince sul Male!
La Croce per noi cristiani cattolici esprime la piena onnipotenza di Dio, che tramite il Sacrificio di Cristo e di Sua e Nostra Madre Maria, chiamata a compartecipare nella totalità alla Messa del Figlio che sul Golgota si celebra nella perfezione, vince sul Male, sul Maligno! Non “mite onnipotenza“, dove il termine “mite” riporta ad una apparente debolezza di Dio, ma: onnipotenza piena, dirompente, vincente nella totalità!

Questa deve essere la vera e profonda comprensione di tutti coloro che desiderano e vogliono avere la giusta consapevolezza del significato della Croce.

E questa consapevolezza e comprensione porta a smascherare e a far comprendere l’essenza di tutti coloro che dicono di amare Dio, ma che nei fatti si comportano in modo opposto.

Dio è Dio di misericordia ma, per rimanere in Dio, bisogna andare “e non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio” (Gv 5,14).
Anche il concetto di misericordia divina separata e scissa dalla volontà di “non peccare più” è svuotata nell’essenza. Può portare l’uomo, debole per indole o debole per volontà, a reiterare l’errore, nella convinzione che comunque il Padre perdona a prescindere, perché comunque Dio è di misericordia. Non è così. Dio perdona purché ci si penta e si voglia, con determinazione santa e totale, “non peccare più”.

Queste non sono sottigliezze o quisquilie di chi vuole fare le cosiddette pulci a qualcuno ma sono fatti sostanziali che devono far comprendere bene alla luce dei veri e autentici insegnamenti di Cristo, la vera finalità di questo qualcuno che con astuzia e con determinazione e volontà totale e deliberata cerca di stravolgere il senso, la sostanza e l’essenza dei veri e fondamentali insegnamenti di Cristo, generando insicurezza, torpore, sfiducia e infedeltà nei confronti di Dio.

Ci si deve liberare da tanti preconcetti che portano a pensare che in certi uomini lo Spirito di Dio dimori a prescindere. Lo Spirito di Dio dimora in chi lo cerca, in chi lo invoca con sincerità e nella Verità e in chi rimane fedele a Dio e ai Suoi comandamenti perché ama Dio, cerca Dio, crede in Dio.
Lo Spirito di Dio potrebbe dimorare ad esempio in chi invocasse altri spiriti contrari a Dio? No.
E se un uomo, fosse anche il papa, volontariamente e consapevolmente aderisse non allo Spirito Santo ma ad altro spirito, che non è da Dio, lo Spirito Santo potrebbe comunque dimorare in lui? No.
E se con lui, volutamente e consapevolmente, un gruppo di pochi ma risoluti uomini (ma sono di più) che lo sostenessero, prima, durante e dopo, fossero anche otto (come la stella a otto punte) più uno, che uniti al papa sommano dieci, dieci re (come i dieci re dell’Apocalisse) che, con ruoli ed incarichi importanti, e che, con l’astuzia e con l’inganno fossero riusciti ad ingannare tanti, all’interno e all’esterno, che anziché invocare lo Spirito di Dio invocassero un altro spirito, che non è da Dio, lo Spirito di Dio potrebbe dimorare comunque in loro in virtù del loro ruolo e della casa da loro occupata? No.

E in virtù di tutto ciò, dopo aver per tempo avvisato i Suoi figli, potrebbe il Padre non mandare più il Suo Santo Spirito in quella casa a santificarne i doni? Il Padre ne ha facoltà. Il Padre tutto può.

Dio Padre, dopo aver creato tutto, ha dispensato a tutti il dono più grande, dono eterno, che non ha valore: la Libertà. Nella Libertà tutti sono liberi di obbedire e di aderire allo Spirito di Dio, Amore sostanziale del Padre e del Figlio, o allo spirito del Maligno. Non è lo Spirito di Dio che genera frutti marci. Lo Spirito di Dio genera solo frutti buoni. E’ lo spirito del male che genera i frutti non buoni.

E che cosa dovrebbe fare il Padre di fronte ad un figlio che, anziché aderire allo Spirito di Dio, volutamente e volontariamente aderisce allo Spirito del male? Dio cosa dovrebbe fare, non potendo rinnegare il dono della Libertà, che si manifesta nel libero arbitrio consegnato ad ognuno?

Tuttavia a tal proposito molti sentenziano: “Non può succedere, non è possibile“. Chi si ostina a pensare questo non ha compreso il significato profondo del dono chiamato “Libertà” che Dio ha fatto all’uomo. Tutti sono liberi di aderire allo Spirito di Dio o ad altro spirito che non è da Dio, indipendentemente dalla chiamata ricevuta o dal ruolo che ciascuno riveste.

Nel momento in cui tutto ciò dovesse succedere, che sta succedendo e che le profezie hanno per tempo preannunciato, che cosa dovrebbe fare il Padre, dopo aver per tempo, più volte, avvertito i figli per smascherare l’inganno? Mandare un fulmine dal Cielo e far comprendere la sua contrarietà? Far abbattere nel mondo la Sua ira provocata dai figli infedeli che sarebbero dovuti rimanere fedeli nei secoli e dare così corso ai Suoi flagelli preannunciati e rivelati nell’Apocalisse? Chiamare a Sè e giudicare i figli dell’iniquità?

E ancora: dare segno ed evidenza della Sua presenza in coloro che Gli sono rimasti fedeli? Far conoscere al mondo i Suoi Strumenti che amano Maria e Cristo, che sono disposti ad immolarsi pur di difendere la Verità? Far conoscere la Sua Dimora tra gli uomini che l’Apostolo Giovanni descrive nel Libro della Rivelazione e rivela come la Nuova Gerusalemme?

Dio Padre tutto può. L’uomo deve conformarsi e comprendere la Logica di Dio senza porre limiti all’Azione di Dio, e non pretendere di applicare la logica umana alle cose di Dio.

Dio per tempo ha provveduto e provvede alle necessità dei Suoi figli seguendo la Sua Logica, che i figli di buona volontà devono seguire, aprendo bene gli occhi e il cuore affinché lo Spirito di Verità possa far comprendere senza pregiudizi dove Dio è e dove Dio non è. Duemila anni fa Dio Padre ruppe la Sua Alleanza con il popolo eletto per stipularne una nuova, in Suo Figlio, perché quegli uomini chiamati a rimanere puri si lasciarono contaminare dall’apparente amore e dalla brama di potere e, non avendo più cura della vigna del Padre, rinnegarono l’Amore fatto Persona, Cristo Gesù, l’Uomo Dio, nato da Donna,”il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce” (Fil. 2, 5-8).

Cristo liberamente, volontariamente, amorevolmente e con obbedienza totale si immola sulla Croce per la salvezza di molti, non tutti; ma a quei molti che Lo riconoscono e credono in Lui dona la Vita eterna.

Dai frutti riconoscerete l’albero (Lc 6). Questo i figli di Dio, animati dalla buona volontà e desiderosi di invocare lo Spirito di Dio, sono chiamati a fare, senza porre paletti o vincoli al Progetto del Padre ma cercando di comprenderlo nella totalità, con abbandono filiale, senza preconcetti o chiusure aprioristiche. All’inizio della storia di Dio molti conoscevano solo Dio Padre. Poi, secondo la Logica divina, diversa rispetto alla logica umana di quel tempo, il Padre ha mandato Suo Figlio. Dio sorprende sempre. Il Padre sorprese i dotti, i sapienti e i sacerdoti del tempo inviando Suo Figlio, il Figlio del Dio vivente, che era all’apparenza un Uomo come gli altri, in quel caso il figlio del falegname: un Uomo in carne e ossa, Tempio vivo dello Spirito Santo, nato da una Donna, Tabernacolo dello Spirito Santo. Carne e Spirito che si fondono per essere un tutt’uno.

L’Umanità e la Divinità si incontrano per fondersi nella Messa viva, vera e palpitante che nel Sacrificio della Croce si celebra e si compie nella pienezza e dà vita a questo Mistero.

Questa è la Logica di Dio, alla quale ogni figlio di Dio di buona volontà deve aprire il proprio cuore, spalancarlo e farsi piccolo, affinché lo Spirito di Dio possa entrare nel cuore e farlo grande, per poter comprendere e vivere le grandezze del Padre.

Ciò che sempre aiuta e aiuterà a comprendere la presenza di Dio e del Suo Spirito sono i frutti che scaturiranno dal cuore di ognuno. La differenza la fa il cuore di ognuno. Dai frutti che il cuore produce tutto è e sarà manifesto.

I frutti del cuore che manifestano la presenza di Dio sono duraturi e veri e portano a vera e stabile conversione, cambiamento, risurrezione. I frutti dello Spirito di Dio sono veritieri e scaturiscono dal profondo, non dalla superficie e dall’apparenza. Da chi è chiamato a rappresentare Cristo ci si aspettano non gesti apparentemente caritatevoli, umani e per lo più mondani, ma ben altro: fatti concreti di chi, non temendo di andare contro corrente rispetto al mondo, cerca di far avanzare la Verità di Cristo, contro tutto e tutti, immolandosi sulla Croce, abbracciando e amando l’essenza e la sostanza della Croce, senza cercare il consenso del mondo – volendo compiacere al mondo, dicendo e facendo ciò che il mondo vuole sentirsi dire e farsi fare – ma cercando solo il compiacimento del Padre.

Cristo Gesù, Via, Verità e Vita, mai ha chiesto il parere del mondo per decidere ciò che è bene e ciò che è male per i propri figli. Mai ha inviato questionari per conoscere il pensiero dominante nel mondo e conformarsi a questo, sapendo che il mondo è traviato e trovare così una giustificazione per poterlo traviare definitivamente. Gesù Cristo è venuto nel mondo per portare il mondo a Sé, al Suo Pensiero di Verità e per questo ha pagato a caro prezzo, a prezzo della Sua stessa Vita, venendo appeso e innalzato sulla Croce. Cristo Gesù non ha mai cercato il consenso dei media, degli opinion leader o dei potenti del mondo ma ha cercato e cerca il cuore di tutti, di tutti coloro animati dalla buona volontà, per farli risorgere alla Vita eterna. Possibile che i figli di Dio non comprendano?

Tuttavia, nonostante ciò, mai gli inferi prevarranno sulla Chiesa di Cristo. “Nella chiesa vi sono diversi cortili: quello dei sacerdoti, quello dei benpensanti, quello dei trafficanti. Fra questi cortili della chiesa, vi è il vostro cortile, l’Isola Bianca, dove Io difenderò la purezza della Fede. In questo nuovo tempio né il sinedrio, né il mondo, avranno autorità perché l’ho preservato unicamente per Me, per ciò che si dovrà compiere” (Rivelazione di Gesù a Giuseppina Norcia). Questo cortile consentirà alla Chiesa di Cristo di vincere sul Male. Mai la Chiesa di Cristo potrà essere sconfitta. Gli inferi non prevarranno. Maria, Madre Chiesa, preserverà il cortile chiamato a difendere la purezza della fede dagli attacchi dello spirito del male.

Chi è animato dalla buona volontà, chi ha sete di Dio e chi vuole seguire Gesù in questi tempi duri e difficili, prenda la sua croce quotidiana, carica di gioie e dolori e segua Cristo.
Chi vuole difendere la Chiesa di Cristo, offra la propria vita, come Maria, ai piedi della croce, “Croce che illumina il mondo, unica luce di morte e di resurrezione. C’è il pianto e la gioia” (Libretto, “Una Culla per Gesù Bambino della Terra di Gallinaro”, pag. 36), per compartecipare in pienezza alla Messa di Cristo, che nel Mistero della Croce si rinnova ogni giorno, fino al compimento finale del Progetto del Padre.

Il sacrificio di Cristo è per molti ma non per tutti. “La Sua, la Nostra messa, il mondo non capirà“, dice Gesù in un messaggio rivelato a Giuseppina Norcia.

Se il mondo non capirà, i figli di Maria, Mater Ecclesiae, Nuova Gerusalemme, ci sono “perché tutti coloro che il Padre mi ha affidato, mi affida e mi affiderà siano consacrati nella Verità, affinché partecipino in forma piena, al piano di Amore e di redenzione per la gloria e in onore al Padre” (Libretto, pag.23).

Maria c’è. Cristo c’è. I figli di Maria e di Cristo ci sono.

In Maria, per Maria, con Maria, ai piedi della Croce, per offrire la propria vita a difesa di Cristo, Via, Verità e Vita.




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