Bergoglio e il Mistero della Croce – Parte I

 

La croce è un Mistero, da sempre. La Croce, per noi cristiani cattolici, è il Mistero. Croce che illumina il mondo, Croce di morte e di risurrezione, che dona la Vita, eterna.

Ciò che avvenne quel giorno sulla e ai piedi della croce rappresenta il punto più alto del Mistero della vita terrena dell’Uomo Dio e della Donna (di) Dio. Gesù e Maria, indissolubilmente legati l’Uno all’Altra, dall’inizio alla fine. Non c’è Gesù senza Maria, non c’è Maria senza Gesù. Il Mistero della Croce rappresenta il punto più alto dell’obbedienza filiale di Gesù e Maria al Progetto del Padre. Entrambi chiamati a riscattare, con il Loro esempio di umiltà, docilità e obbedienza filiale, la ribellione al Progetto del Padre del primo Uomo (Adamo) e della prima Donna (Eva) che, seppur creati senza macchia, con la loro disobbedienza e ribellione, hanno macchiato loro stessi e, al tempo stesso, il Progetto del Padre.

L’umiltà, la docilità e l’obbedienza da una parte; la disobbedienza e la ribellione dall’altra. Maria e Gesù che con la loro obbedienza riscattano la disobbedienza provocata da colui che si è ribellato per primo al Padre: l’angelo di luce, Lucifero, il menzognero, il ribelle, il tentatore, l’accusatore, il serpente antico, Satana.

Gesù e Maria da una parte; colui che tenta con l’inganno, in modo subdolo, affinché ci si ribelli al Padre, dall’altra, in una contrapposizione netta e decisa, che segna la storia di Dio. Gesù e Maria per dimostrare e far conoscere l’essenza e la sostanza del Padre; Satana e i suoi figli per negare e far negare, tramite la ribellione dei figli, il Progetto del Padre.

Satana riesce inizialmente nel suo intento. Con l’inganno induce alla ribellione e alla disobbedienza, prima Eva e, tramite Essa, Adamo. Tuttavia Dio, l’Onnisciente e l’Onnipotente, non è sconfitto a causa del tradimento delle Sue creature dilette, che pur Gli sono causa di infinita sofferenza. Nel Suo Cuore Dio ha già concepito Maria. Maria, la senza macchia, la tutta pura, l’Immacolata, già è. Dio La conosce da sempre e Dio La concepisce prima del tempo, così da preservarLa dal peccato originale (di Adamo e di Eva) affinché Maria possa generare nella storia il Figlio, l’Uomo Dio, per opera dello Spirito Santo. E nella storia, una volta fatti carne, Maria e Gesù con il Loro esempio di Vita, danno vita al compimento delle promesse del Padre.

Così ciò che già era e sempre sarà, in quel momento di Croce si compie. Gesù innalzato per essere da tutti visto e creduto; Maria per compartecipare nella totalità al Mistero del Figlio e per dare forza, con il Suo essere Madre, al Figlio, affinché si compia nella perfezione il volere del Padre. Nel momento in cui la spada preannunciata dal profeta Simeone trafigge e lacera l’anima di Maria, Maria compartecipa fino in fondo alla Messa del Figlio per la salvezza e la redenzione dell’umanità.

In quell’istante, davanti agli occhi di chi è chiamato ad essere il testimone per l’eternità (Giovanni, l’Apostolo dell’Amore, colui che il Padre ha chiamato a rendere la sua testimonianza finale nel Libro della Rivelazione, l’Apocalisse), il Progetto del Padre trova compimento: Gesù sulla Croce e Maria ai piedi della Croce.

Il Mistero si compie nella perfezione, senza incertezza, senza dubbio: Mistero di abbandono, Mistero di docilità, Mistero di obbedienza, Mistero di Fedeltà totale e assoluta alla volontà del Padre.

Questi sono in estrema sintesi gli insegnamenti che Gesù e Maria, L’Uomo e La Donna, in perfetta e sublime uniformità alla volontà del Padre, ci trasmettono per l’eternità, sulla e ai piedi della Croce.

Il Mistero della Croce è il Mistero della Fedeltà e dell’Obbedienza filiale perfetta ed esemplare di Gesù e Maria al Padre. La Madre e il Figlio rinnovano e sanciscono definitivamente nel Mistero della Croce il Loro “sì” eterno al Progetto del Padre per la salvezza dell’umanità.

Tuttavia, dopo oltre duemila anni da quel momento, Venerdì Santo eterno, un altro uomo, che ha autorità su molti uomini, a tal proposito dapprima afferma che:

«Il Vangelo non ci dice nulla: se (Maria) ha detto una parola o no… Era silenziosa, ma dentro il suo cuore, quante cose diceva al Signore! ‘Tu, quel giorno – questo è quello che abbiamo letto – mi hai detto che sarà grande; tu mi ha detto che gli avresti dato il Trono di Davide, suo padre, che avrebbe regnato per sempre e adesso lo vedo lì!’. La Madonna era umana! E forse aveva la voglia di dire: ‘Bugie! Sono stata ingannata!». (J.M. Bergoglio, Omelia di Santa Marta, 20/12/2013).

In seguito, sempre con riferimento a quel momento eterno di Croce, Luce di ogni cristiano cattolico, quello stesso uomo insinua un dubbio, il dubbio, nelle menti di chi ascolta e di chi a lui si abbandona, affermando ancora che «Gesù, quando si lamenta – “Padre, perché mi hai abbandonato!” – bestemmia? Il mistero è questo».

Quindi conclude dicendo: «Tante volte io ho sentito persone che stanno vivendo situazioni difficili, dolorose, che hanno perso tanto o si sentono sole e abbandonate e vengono a lamentarsi e fanno queste domande: perché? Perché? Si ribellano contro Dio. E io dico: “Continua a pregare così, perché anche questa è una preghiera». (J.M. Bergoglio, Omelia a Santa Marta, 30/09/2014).

Con tutta la forza e con tutta l’energia vitale, che Dio ci ha donato e ci dona, a tutto ciò gridiamo:

NO! IL MISTERO DELLA CROCE NON E’ QUESTO!

MAI MARIA HA PENSATO DI ESSERE STATA INGANNATA!

MAI GESU’ HA BESTEMMIATO CONTRO IL PADRE!

Queste parole pronunciate da Bergoglio snaturano e svuotano l’essenza e la sostanza del Mistero dell’offerta fatta da Gesù e da Maria al Padre.

Queste parole non rappresentano il “Mistero”, ma contraddicono il Mistero stesso nel punto di vertice della donazione della vita di Gesù e Maria al Padre e quindi all’umanità intera, che grazie a questo sacrificio offerto in riparazione alla ribellione e al tradimento di Adamo e di Eva, può tornare a vivere.

Queste parole in realtà, in modo subdolo e strisciante, inducono gli uomini a ribellarsi a Dio, facendo intendere che sia Maria sia Gesù, sentendosi ingannati e abbandonati dal Padre, si sono in cuor loro ribellati al Padre.

Queste parole negano l’essenza del sacrificio di Gesù e di Maria per la salvezza dell’umanità.

Queste parole non provengono dallo Spirito Santo che è Dio, perché negano e sono la negazione della viva Presenza dello Spirito di Dio in Gesù e Maria. Lo Spirito di Dio, che è Dio, non può negare Se stesso e la Sua azione profusa nella Madre e nel Figlio per i secoli dei secoli.

Chi ha pronunciato, chi approva e chi difende la sostanza di quelle parole, all’unico scopo di perseguire e salvaguardare interessi personali e particolari, non possiede lo Spirito di Dio. In costoro non dimora lo Spirito di Dio. E se lo Spirito di Dio non dimora in loro, quale spirito vi dimora? Non vi può essere concomitanza di spiriti: o vi è l’Uno o vi è altro.

«Ed è lo Spirito che rende testimonianza, perché lo Spirito è la Verità» (1Gv 5,6b).

Ebbene, coloro che anelano agli insegnamenti di Gesù e Maria e vogliono difendere la Verità di tali insegnamenti, a chi devono e dovranno obbedienza? Solo allo Spirito di Dio e alla Sua Dimora: Maria, Nuova Gerusalemme.

In coro, uniti agli angeli e ai santi, ad una sola voce vogliamo cantare e far udire al mondo intero di buona volontà questa dolce melodia: «Offri, la vita tua, come Maria ai piedi della croce; e sarai servo di ogni uomo, servo per amore, sacerdote dell’umanità».




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