La vera e la falsa misericordia
A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:
“… Ma il distacco da quel figlio è solo fisico; il padre lo porta sempre nel cuore; attende fiducioso il suo ritorno; scruta la strada nella speranza di vederlo. E un giorno lo vede comparire in lontananza (cfr v. 20). Ma questo significa che questo padre, ogni giorno, saliva sul terrazzo a guardare se il figlio tornava! Allora si commuove nel vederlo, gli corre incontro, lo abbraccia, lo bacia. Quanta tenerezza! E questo figlio le aveva fatte grosse! Ma il padre lo accoglie così. …” (Angelus, 6 marzo 2016)
B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:
“Allora Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono” (Lc 1,46-50)
C) Commento:
Il Padre perdona e accoglie il figlio perché vede in lui il sentimento di profondo e vero pentimento, che rende possibile e attuale la misericordia. Senza tale sentimento, il Padre non avrebbe perdonato il figlio ma lo avrebbe scacciato.
Questa è la Verità e questo è ciò che rende possibile l’attuazione della vera e infinita misericordia del Padre verso i figli che hanno peccato.
Senza questa predisposizione da parte dei figli, non vi può essere misericordia. “Vai e non peccare più” disse Gesù all’adultera. La misericordia non è gratuita ma va conquistata con la volontà di non peccare più, cambiando vita e allontanandosi definitivamente dal peccato; non potrà mai essere separata dalla fede che porta a non peccare più.
La separazione del Padre verso il figlio, divenuto peccatore, non è solo fisica, come dice Bergoglio. Il peccato separa da Dio. Il peccato interrompe lo stato di grazia. Nel peccato si è separati da Dio, fino a quando non ci si pente, ci si converte e si cambia definitivamente vita.
Per questo l’insegnamento di Bergoglio è ingannevole e fuorviante. Bergoglio ha detto che la misericordia di Dio è indipendente dalla fede; che “la salvezza si regala, è gratuita“; che “Dio perdona tutto e Dio perdona sempre“; che “Gesù è gratis; la salvezza è gratis“; che “Dio ci ha salvato gratuitamente e l’essenza della salvezza non deriva dal fare il bene“; che “La cosa che a Dio piace di più è perdonare i suoi figli“; che “Il diavolo… è l’unico che noi siamo sicuri che sia all’inferno“; che “Ho tante cose brutte dentro. E’ meglio! Meglio!“; che “Stai tranquillo, ne hai fatta una grossa, si, ma stai tranquillo“; e poi “Quanti, per libera scelta,…vivono in uno stato oggettivo di errore, continuano a essere oggetto dell’amore misericordioso di Cristo“. Tutte queste affermazioni contrastano con l’insegnamento autentico che proviene da Dio. Sono ingannevoli e portano a vivere una falsa misericordia che non conduce alla Salvezza ma che porta alla perdizione eterna.
Giova, a proposito di vera e falsa misericordia, citare nuovamente quanto affermò Sant’Alfonso Maria dei Liguori a tale riguardo:
“«In due modi cerca il demonio d’ingannare l’uomo per farlo perdere; dopo il peccato, lo tenta a disperarsi col rigore della divina giustizia; prima però del peccato l’incoraggia a peccare colla speranza sulla divina misericordia.
E fa assai più strage d’anime con questo secondo inganno che col primo. “Dio è di misericordia“. Ecco la risposta dei peccatori ostinati a chi loro parla di convertirsi. “Dio è di misericordia“. Ma come cantò la divina Madre: “la sua misericordia si stende su quelli che lo temono (Lc 1, 50)”, il Signore usa misericordia a chi teme di offenderlo, non già a chi si serve della di lui misericordia per più ingiuriarlo.
“Dio è di misericordia“. Dio è misericordioso, ma ancora è giusto.
I peccatori vorrebbero solamente che fosse misericordioso, ma non giusto; ma ciò non è possibile, perché se Dio sempre perdonasse e non castigasse mai, mancherebbe nella giustizia»”
(S. Alfonso, da Via della salute, Abuso della misericordia di Dio).
Disse Gesù a Giuseppina Norcia:
“La persona pura rigetta ogni male e impurità. Per chi vive nel peccato la grazia non può intervenire perché nell’anima della persona c’è sempre una reazione. Bisogna fuggire ogni cosa che provoca disagio nei nostri cuori. Ricordiamoci perciò che nel peccato siamo separati da Dio. Gesù vuole regnare per Amore, vuole essere l’unico Re del cuore umano. L’anima in grazia si alimenta di Dio ed è sempre il Tempio vivo dell’Altissimo“.