Gesù “si è fatto serpente”… “E questo è il mistero del Cristo”

 

A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:

Lo stesso concetto era stato ribadito da Gesù in un passo riportato «due capitoli prima», quando egli «dice ai dottori della legge lo stesso: “Come Mosè ha innalzato il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, perché chiunque crede in lui sia salvato».
Il serpente cioè … è «simbolo del peccato; il serpente che uccide; ma un serpente che salva. E questo è il mistero del Cristo».
Anche san Paolo … «parlando di questo mistero, dice che Gesù svuotò se stesso, umiliò se stesso, si annientò per salvarci». L’apostolo, anzi, suggerisce un’espressione ancora più forte: «Si è fatto peccato». Allora, volendo usare il simbolo biblico, potremmo dire: «Si è fatto serpente». Ed è questo … «il messaggio profetico di queste letture di oggi. Il Figlio dell’uomo, che come un serpente, “fatto peccato”, viene innalzato per salvarci».
… Il peccato quindi … «è l’opera di Satana e Gesù vince Satana “facendosi peccato”». Così dalla croce egli «innalza tutti noi». Perciò «il Crocifisso non è un ornamento, non è un’opera d’arte, con tante pietre preziose, come se ne vedono: il Crocifisso è il mistero dell'”annientamento” di Dio, per amore». …
è questa … «la storia della nostra redenzione», è questa «la storia dell’amore di Dio». Perciò, «se noi vogliamo conoscere l’amore di Dio, guardiamo il Crocifisso». Lì incontriamo «un uomo torturato, morto, che è Dio, “svuotato della divinità”, sporcato, “fatto peccato”». Di qui la preghiera finale: «Che il Signore ci dia la grazia di capire un po’ di più questo mistero»” (Omelia, Casa Santa Marta, 15 marzo 2016)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio” (1Gv 2,22)

Ogni spirito che non riconosce Gesù non è da Dio” (1Gv 4,3a)

Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio” (2Cor 5,21)

Se pertanto noi, che cerchiamo la giustificazione in Cristo, siamo trovati peccatori come gli altri, forse Cristo è ministro del peccato? Impossibile!” (Gal 2,17)

Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia” (1Pt 2,24)

Infatti ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, perché la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne ma secondo lo Spirito” (Rm 8,3-4)

 

C) Commento:

Bergoglio bestemmia. Quando parla del Mistero della Croce lo spirito che è in Bergoglio bestemmia e si scatena. Già in precedenza, più volte, Bergoglio a tal proposito ha affermato: la Croce di Gesù esprime tutta la forza negativa del male, la Croce è uno scandalo, la Via Crucis è la storia del fallimento di Dio, Gesù si è fatto come un serpente, brutto che fa schifo, Cristo crocifisso sulla falce e martello è arte di protesta, la pazzia della Croce cioè l’annientamento del Figlio di Dio.

Errare è umano, perseverare è diabolico.

L’accanimento di Bergoglio verso Gesù crocefisso è diabolico.

Bergoglio si ostina a paragonare Gesù al serpente e al peccato, in un crescendo di insulti e di vere e proprie bestemmie contro Cristo e la Sua Croce che non ha precedenti nella storia della cristianità.

L’insegnamento di San Paolo viene stravolto e così le sue parole. Bergoglio si serve delle parole di San Paolo, che riporta in modo distorto e non fedele, al fine di denigrare Gesù e il Mistero di Croce. Bergoglio insinuò “Gesù, quando si lamenta, bestemmia? Il Mistero è questo“.

Ora Bergoglio aggiunge: “Che il Signore ci dia la grazia per capire un po’ di più questo mistero”. Il vero mistero reso manifesto è che lo spirito che è in Bergoglio non riconosce Gesù Figlio di Dio. Diversamente Bergoglio non avrebbe potuto dire che Gesù è «un uomo torturato, morto, che è Dio, “svuotato della divinità”, sporcato, “fatto peccato”».

Chi riconosce Gesù, il Figlio di Dio che con la Sua Santa Croce ha redento il mondo, non può dire, come Bergoglio, che “il Crocifisso è il mistero dell’ “annientamento” di Dio“. Affermare ciò è bestemmiare Dio!

Chi ama Gesù e chi riconosce Gesù come il Figlio di Dio mai avrebbe potuto descrivere Gesù con le parole suddette, che provocano profondo dolore al cuore di tutti coloro che amano Gesù sopra ogni cosa.

Chi manca di rispetto a chi? E’ Bergoglio che manca di rispetto a Cristo! Non i cristiani che vogliono rimanere autentici che mancano di rispetto a Bergoglio, quando denunciano le sue eresie e le sue bestemmie!

Le parole di Bergoglio sono vergognose e manifestano la natura dello spirito che lo contraddistingue. Uno spirito anticristico, uno spirito che bestemmia Cristo e il Suo sacrificio salvifico di Croce.




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