Cristo crocifisso sulla falce e martello è “arte di protesta”
A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:
“Alla domanda di Aura Vistas Miguel: “Santità, che cosa ha provato quando ha visto quella falce e martello con Cristo sopra, offerto dal Presidente Morales? E dove è finito questo oggetto?”
Bergoglio risponde:
“…lo si può qualificare come il genere dell’arte di protesta. Per esempio, a Buenos Aires alcuni anni fa è stata fatta una mostra di uno scultore bravo, creativo, argentino – adesso è morto -: era arte di protesta, e io ricordo un’opera che era un Cristo crocifisso che era su un bombardiere che veniva giù. Era una critica del cristianesimo che è alleato con l’imperialismo che era il bombardiere. … io lo qualifico come arte di protesta che in alcuni casi può essere offensiva, in alcuni casi. …Quest’oggetto ora lo porto con me, viene con me” (Conversazione di Bergoglio con i giornalisti nel viaggio di ritorno da Ecuador, Bolivia e Paraguay, 13 luglio 2015)
B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:
“Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo” (Gal 6,14)
C) Commento:
Bergoglio sprezza ancora una volta il segno principale che caratterizza i cristiani: la croce.
Quale sarebbe l’ “arte” nell’associare la falce e il martello a Gesù? Solo chi disprezza la croce può arrivare a fare dichiarazioni simili.
La Croce è da amare, da difendere e da far conoscere a tutti come strumento di salvezza e non come oggetto che possa essere offeso e abbinato a simboli anticristiani che trovano fondamento in culture e movimenti anticristiani.
Solo uno spirito anti-cristico e bestiale può portare ad accogliere e definire come un genere dell’arte chi disprezza e permette che si irrida Cristo e il Suo sacrificio salvifico di Croce.