Bergoglio: I genitori non condannino i figli gay

 

A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:

“Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Oggi vorrei soffermarmi sulla figura di San Giuseppe come uomo che sogna…. (…) E il secondo sogno rivelatore di Giuseppe arriva quando la vita del bambino Gesù è in pericolo. Il messaggio è chiaro: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo» (Mt 2,13). Giuseppe, senza esitazione, obbedisce: «Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode» (vv. 14-15). Nella vita tutti noi facciamo esperienza di pericoli che minacciano la nostra esistenza o quella di chi amiamo. In queste situazioni, pregare vuol dire ascoltare la voce che può far nascere in noi lo stesso coraggio di Giuseppe, per affrontare le difficoltà senza soccombere. (…) Penso in questo momento a tante persone che sono schiacciate dal peso della vita e non riescono più né a sperare né a pregare. San Giuseppe possa aiutarle ad aprirsi al dialogo con Dio, per ritrovare luce, forza e pace. E penso anche ai genitori davanti ai problemi dei figli. Figli con tante malattie, i figli ammalati, anche con malattie permanenti: quanto dolore lì. Genitori che vedono orientamenti sessuali diversi nei figli; come gestire questo e accompagnare i figli e non nascondersi in un atteggiamento condannatorio. (…) Mai condannare un figlio. (…) Questo coraggio; coraggio di papà e di mamma che accompagnano i figli sempre, sempre. Chiediamo al Signore di dare a tutti i papà e a tutte le mamme questo coraggio che ha dato a Giuseppe. E poi pregare perché il Signore ci aiuti in questi momenti. (…) San Giuseppe, tu sei l’uomo che sogna, insegnaci a recuperare la vita spirituale …” (Catechesi su San Giuseppe, piazza San Pietro, 26 gennaio 2022)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

“Allora dirai loro: Questo è il popolo che non ascolta la voce del Signore suo Dio né accetta la correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca” (Ger 7,28)

“Lo stolto disprezza la correzione paterna; chi tiene conto dell’ammonizione diventa prudente” (Prov 15,5)

“Punizione severa per chi abbandona il retto sentiero, chi odia la correzione morirà” (Prov 15,10)

“E avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli: Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui” (Eb 12,5)

“Certo, ogni correzione, sul momento, non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo però arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati” (Eb 12,11)

“Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò” (Gen 1,27)

“Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro” (Lev 20,13)

“Né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio” (1Cor 6,10)

 

C) Commento:

Questo testo è l’emblema del modus operandi di Bergoglio. Un lungo discorso (iniziato e finito con l’inciso dedicato a San Giuseppe, che con malevola ironia viene descritto come l’ “uomo che sogna”, che lascia alludere a una sorta di sognatore fuori dalla realtà, quando invece Giuseppe è stato l’esempio della concretezza, dell’audacia e dell’azione santa posta in essere nel difendere il Bambino Gesù), contorto, che prende spunto da riferimenti biblici, infarciti di discorsi banali intrisi di umanità, che porta, nella conclusione, ad messaggio sintetico finale profondamente anticristiano.

Ancora una volta Bergoglio mina in modo subdolo il concetto di Famiglia, che nasce dall’unione santa tra un uomo e una donna. Dio Padre Onnipotente “maschio e femmina” li creò affinché potessero essere fecondi e moltiplicarsi. Non vi può essere unione santa tra uomo e uomo o tra donna e donna. Per un cristiano l’omosessualità è intrinsecamente sbagliata ed è un peccato, un atto impuro che conduce alla morte spirituale, che non consente di accedere al Regno dei Cieli.

I figli vanno sì amati. E il vero Amore corregge dove vi è errore. I genitori che amano veramente i figli li aiutano a capire ciò che è bene e ciò che è male. Distinguere ciò che è santo da ciò che è peccato. Questo è il vero Amore, umano e cristiano.

E i cristiani sanno che ciò che deve essere condannato è il peccato, non il peccatore. Ma affinché il peccato non porti alla morte spirituale, si deve aiutare chi sbaglia a riconoscere il peccato senza alcuna ambiguità, per potersi riconoscere peccatore e non pensare di fare cosa buona e giusta rimanendo in una condizione di peccato.

Quando si afferma “Se uno è gay chi sono io per giudicare?” si crea voluta ambiguità, perché non si vuole far capire bene a chi ascolta se l’essere gay per un cristiano è peccato oppure no, perché si confonde il giudizio tra il peccato e il peccatore.

Gesù insegna che il parlare dei cristiani deve essere chiaro, lineare, perché l’ambiguità appartiene al maligno. Dice Gesù: “Sia il vostro parlare ‘sì, sì o no, no’ perché il di più viene dal maligno” (Mt 5,37).

Il peccatore, figlio o non figlio, non si deve condannare, perché solo Dio è Sommo Giudice. Ma ciò che va condannato senza ambiguità è il peccato, quindi il peccato dell’omosessualità. Questo insegna la vera dottrina cristiana. E un genitore cristiano ha non solo il diritto ma il sacrosanto dovere di fare di tutto per aiutare i figli, prima a comprendere e poi a correggere l’errore, per evitare di andare incontro alla morte spirituale e perdere la possibilità di entrare nel Regno di Dio, ereditando la vita eterna, che mai potrà essere un regalo (cfr. “La salvezza… si regala, è gratuita”, “Gesù è gratis, la salvezza è gratis”, “Dio ci ha salvato gratuitamente… e l’essenza della salvezza non deriva dal fare il bene”, L’ennesima eresia di Bergoglio: “la salvezza è gratuita”. Errare è umano, perseverare diabolico, Bergoglio persevera nell’eresia e continua ad insegnare ”la gratuità della salvezza”, La salvezza secondo Bergoglio: “Dio salva per pura grazia, non per i nostri meriti”).

P.S.: Cosa c’entri poi questo discorso dei genitori che non devono condannare i figli omosessuali con l’azione compiuta da San Giuseppe a difesa del piccolo Gesù, solo Bergoglio lo sa. Un accostamento che suona non solo ardito, ma blasfemo.




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