La salvezza secondo Bergoglio: “Dio salva per pura grazia, non per i nostri meriti”

 

A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:

(…) Come avviene la giustificazione? Rispondere a questo interrogativo equivale a scoprire un’altra novità dell’insegnamento di San Paolo: che la giustificazione avviene per grazia. Solo per grazia: noi siamo stati giustificati per pura grazia. “Ma io non posso, come fa qualcuno, andare dal giudice e pagare perché mi dia giustizia?”. No, in questo non si può pagare, ha pagato uno per tutti noi: Cristo. E da Cristo che è morto per noi viene quella grazia che il Padre dà a tutti: la giustificazione avviene per grazia.
L’Apostolo ha sempre presente l’esperienza che ha cambiato la sua vita: l’incontro con Gesù risorto sulla via di Damasco. Paolo era stato un uomo fiero, religioso, zelante, convinto che nella scrupolosa osservanza dei precetti consistesse la giustizia. Adesso, però, è stato conquistato da Cristo, e la fede in Lui lo ha trasformato nel profondo, permettendogli di scoprire una verità fino ad allora nascosta: non siamo noi con i nostri sforzi che diventiamo giusti, no: non siamo noi; ma è Cristo con la sua grazia a renderci giusti. Allora Paolo, per avere una piena conoscenza del mistero di Gesù, è disposto a rinunciare a tutto ciò di cui prima era ricco (cfr Fil 3,7), perché ha scoperto che solo la grazia di Dio lo ha salvato. Noi siamo stati giustificati, siamo stati salvati per pura grazia, non per i nostri meriti
(Udienza Generale, Aula Paolo VI, 29 settembre 2021)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

“Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno”. (Lc 13,24)

“Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare”. (Mc 9,42)

“A chiunque parlerà male del Figlio dell’uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito non gli sarà perdonata, né in questo secolo né in quello futuro”. (Mt 12,32)

“Né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il Regno di Dio”. (1Cor 6,10)

“Ma la grazia del Signore è da sempre, dura in eterno per quanti lo temono; la sua giustizia per i figli dei figli”. (Sal 102,17)

 

C) Commento:

Bergoglio continua ad insegnare la gratuità della salvezza di Dio (cfr. “La salvezza… si regala, è gratuita”, “Gesù è gratis, la salvezza è gratis”, “Dio ci ha salvato gratuitamente… e l’essenza della salvezza non deriva dal fare il bene”, L’ennesima eresia di Bergoglio: “la salvezza è gratuita”. Errare è umano, perseverare diabolico, Bergoglio persevera nell’eresia e continua ad insegnare ”la gratuità della salvezza”).

E continuando a strumentalizzare la Parola della sacra Scrittura il romano pontefice allontana le coscienze dal retto insegnamento cristiano, favorendo e consentendo così al male e al peccato di entrare più facilmente nel cuore degli uomini che abbassano la guardia nei confronti della tentazione e del peccato, pensando che la salvezza si possa conquistare senza sforzarsi, senza impegnarsi, senza doverla meritare e conquistare, in quanto la grazia di Dio giustificherebbe tutto e tutti, sempre e comunque.

Quindi, seguendo questo insegnamento, fare il bene o fare il male porterebbe comunque tutti alla salvezza, in quanto alla fine tutti, indipendentemente dal loro comportamento, sarebbero salvati per grazia di Dio.

Questo insegnamento, con riferimento alla teologia della salvezza cristiana, è profondamente sbagliato e diverso dall’insegnamento di Gesù, che chiede ai suoi discepoli di sforzarsi per entrare per la porta stretta che conduce al Regno di Dio, che più volte ammonisce e mette in guardia dal fare il male, perché chi fa il male, chi scandalizza i piccoli e gli innocenti, chi bestemmia lo Spirito Santo va all’inferno.

Dio è sì misericordioso ma Dio è anche giusto. Grazia e Giustizia sono due facce della stessa medaglia. Dio ci invita a fare ciò che è bene, a sforzarci per vincere la tentazione, per rispettare i suoi comandamenti, per rimanere nella sua grazia. Chi fa ciò che è bene si salva. Chi fa ciò che è male no. Chi non è timorato di Dio e commette il peccato e non si pente e non cambia vita non si salva. Questo è l’insegnamento di Gesù e questo è anche l’insegnamento di San Paolo e dei santi.

Con il suo insegnamento anticristico, in quanto opposto a ciò che insegna Gesù, Bergoglio bestemmia lo Spirito Santo e scandalizza e devia dalla Verità assoluta tanti piccoli e tanti innocenti che in modo acritico si fidano del romano pontefice. Chi si vuole salvare deve rispettare i 10 Comandamenti e viverli come assoluti, mantenendo quel santo timore di Dio che fa sì che ognuno si impegni ogni giorno per conquistare la salvezza. Se la salvezza fosse gratuita, infatti, fare il bene o fare il male produrrebbe lo stesso effetto finale e, per molti, fare il bene o il male sarebbe la stessa cosa. Questa è eresia. Nell’economia della salvezza cristiana chi fa il bene si salva e va in Paradiso; chi fa il male non si salva e va all’Inferno.




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