Bergoglio e l’ipocrisia dell’ “abbandono degli antichi pregiudizi su Martin Lutero”

 

A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:

«Caro fratello, caro Arcivescovo Musa, La saluto cordialmente insieme al Dott. Junge, Segretario Generale, ai Vicepresidenti e ai delegati della Federazione Luterana Mondiale, e, mentre la ringrazio per le Sue cortesi parole, mi congratulo con Lei per la recente nomina a Presidente. (…) Pregando, possiamo ogni volta vederci gli uni gli altri nella prospettiva giusta, quella del Padre, il cui sguardo si posa su di noi amorevolmente, senza preferenze o distinzioni. E nello Spirito di Gesù, nel quale preghiamo, ci riconosciamo fratelli. Questo è il punto da cui partire e ripartire sempre. Da qui guardiamo anche alla storia passata e ringraziamo Dio perché le divisioni, anche molto dolorose, che ci hanno visto distanti e contrapposti per secoli, negli ultimi decenni sono confluite in un cammino di comunione, nel cammino ecumenico suscitato dallo Spirito Santo. Esso ci ha portato ad abbandonare gli antichi pregiudizi, come quelli su Martin Lutero (…) . Con la memoria purificata, oggi possiamo guardare fiduciosamente a un avvenire non gravato dai contrasti e dai preconcetti del passato; un avvenire su cui pesa il solo debito dell’amore vicendevole (cfr Rm 13,8); un avvenire nel quale siamo chiamati a discernere i doni che provengono dalle diverse tradizioni confessionali e ad accoglierli come patrimonio comune. (…)»” (Discorso alla Presidenza della Federazione Luterana Mondiale, 7 dicembre 2017)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo: Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”” (Mt 15,7-9)

 

C) Commento:

Bergoglio nel suo discorso rivolto ai luterani dice, a nome della Chiesa di Roma, di aver “abbandonato gli antichi pregiudizi su Martin Lutero”, a seguito di un percorso nel quale Bergoglio è più volte intervenuto in passato a favore di Lutero. (cfr. 1-  Il Vaticano celebra i 500 anni della riforma di Lutero con un nuovo francobollo. Sotto la Croce non ci sono più la Madonna e San Giovanni ma Lutero e un suo amico; 2- Il 500º anniversario della riforma luterana e il Sacrificio di Cristo, il “peso da deporre”; 3- “Mentre camminiamo sulla via dell’unità, quest’anno ricordiamo in modo particolare il quinto centenario della Riforma protestante”; 4- “L’intento di Martin Lutero era quello di rinnovare la Chiesa, non di dividerla”; 5- Bergoglio ai luterani: “Anche noi dobbiamo… riconoscere l’errore e chiedere perdono”; 6 Bergoglio: “Faremo memoria, dopo cinque secoli, dell’inizio della riforma di Lutero”; 7- Lutero, Benedetto XVI e la Transustanziazione; 8- Lutero glorificato, la vera Chiesa perseguitata)

Di conseguenza e per coerenza Bergoglio e la Chiesa di Roma dovrebbero revocare la scomunica inflitta a Martin Lutero. Ma Bergoglio non agisce in tal senso. Parla come se ciò fosse già avvenuto, ma nei fatti la scomunica resta.

Questa non è coerenza, bensì ipocrisia.




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