“Non tutto ciò che nasce dall’ira è sbagliato”

 

 

A) Testo del discorso di Bergoglio:

In queste settimane stiamo trattando il tema dei vizi e delle virtù, e oggi ci soffermiamo a riflettere sul vizio dell’ira. È un vizio particolarmente tenebroso, ed è forse il più semplice da individuare da un punto di vista fisico. (…) Nel “Padre nostro” Gesù ci fa pregare per le nostre relazioni umane che sono un terreno minato: un piano che non sta mai in equilibrio perfetto. Nella vita abbiamo a che fare con debitori che sono inadempienti nei nostri confronti; come certamente anche noi non abbiamo sempre amato tutti nella giusta misura. A qualcuno non abbiamo restituito l’amore che gli spettava. Siamo tutti peccatori, tutti, e tutti abbiamo i conti in rosso: non dimenticare questo! (…) Ma non tutto ciò che nasce dall’ira è sbagliato. Gli antichi erano ben consapevoli che in noi sussiste una parte irascibile che non può e non deve essere negata. Le passioni in qualche misura sono inconsapevoli: capitano, sono esperienze della vita. Non siamo responsabili dell’ira nel suo sorgere, ma sempre nel suo sviluppo. E qualche volta è bene che l’ira si sfoghi nella giusta maniera. Se una persona non si arrabbiasse mai, se non si indignasse davanti a un’ingiustizia, se davanti all’oppressione di un debole non sentisse fremere qualcosa nelle sue viscere, allora vorrebbe dire che quella persona non è umana, e tantomeno cristiana.
Esiste una santa indignazione, che non è l’ira ma un movimento interiore, una santa indignazione. Gesù l’ha conosciuta diverse volte nella sua vita (cfr Mc 3,5): non ha mai risposto al male con il male, ma nel suo animo ha provato questo sentimento e, nel caso dei mercanti nel Tempio, ha compiuto un’azione forte e profetica, dettata non dall’ira, ma dallo zelo per la casa del Signore (cfr Mt 21,12-13). Dobbiamo distinguere bene: una cosa è lo zelo, la santa indignazione, un’altra cosa è l’ira, che è cattiva.
(Udienza generale, aula Paolo VI, Roma, 31 Gennaio 2024)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Perché l’ira dell’uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio” (Gc 1,20)

Desisti dall’ira e deponi lo sdegno, non irritarti: faresti del male” (Sal 36,8)

Non esser facile a irritarti nel tuo spirito, perché l’ira alberga in seno agli stolti” (Qo 7,9)

Se l’ira d’un potente si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma placa le offese anche gravi” (Qo 10,4)

Anche il rancore e l’ira sono un abominio, il peccatore li possiede” (Sir 27,30)

Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo»” (Mc 7,20-23)

Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all’ira divina. Sta scritto infatti: A me la vendetta, sono io che ricambierò, dice il Signore” (Rm 12,19)

 

C) Commento:

“Ma non tutto ciò che nasce dall’ira è sbagliato”, insegna Bergoglio. Sbagliato. Bergoglio dimostra di essere un cattivo maestro cristiano. L’Apostolo Giacomo ci insegna che “L’ira dell’uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio”, perché l’ira dell’uomo è sbagliata in sé, a differenza dell’Ira di Dio, che è Santa e Giusta, in quanto manifestazione della Sua Giustizia.

Bergoglio insegna ancora che “non siamo responsabili dell’ira nel suo sorgere”. Sbagliato. L’uomo non è come l’animale. L’uomo ha un’anima, che riporta a Dio. E l’uomo deve dominare l’istinto e le passioni e non assecondarle, come invece insegna Bergoglio (cfr. Bergoglio, l’istinto sessuale y la pasíon mística). Gesù a questo proposito insegna l’esatto contrario. È l’uomo ad essere responsabile di ciò che esce dal suo cuore: “Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive” (Mc 7,20-21)

Gli insegnamenti del romano pontefice sono anticristiani e allontanano tanti dalla vera comprensione di come ogni vero cristiano si deve comportare. Affermare che “non tutto ciò che nasce dall’ira è sbagliato” è cristianamente grave.

Detto questo, per mitigare e confondere la gravità di tale insegnamento, il romano pontefice ricorre alla sua usuale tecnica oratoria, quella che Gesù chiama del “di più”, che consiste nel fare prima un’affermazione per poi subito dopo negarla o mitigarla con un’altra, così da confondere le coscienze. In questo caso Bergoglio all’inizio del suo discorso afferma che “non tutto ciò che nasce dall’ira è sbagliato”, per poi, alla fine del suo discorso, affermare che “l’ira è cattiva”.

Gesù, l’unico vero e santo Maestro, per tempo ci ha messi in guardia e vaccinati dalla tecnica oratoria anticristica del “di più”, insegnando: “Il vostro parlare sia sì, sì e no, no, perché il di più viene dal maligno” (Mt 5,37). Del “di più”, come notiamo, il maestro è Bergoglio (cfr. L’alleanza con il popolo ebraico è abrogata “sì, sì” o “no, no”?; L’ipocrisia e l’eresia di Bergoglio sulla teoria del gender, gay e “trans”; Bergoglio: I genitori non condannino i figli gay; Sulla croce Gesù “si è fatto diavolo”)

 

 

 




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