Guerra di religione: Padre Livio contro Bergoglio

 

A) Testo del discorso:

Cari amici, il terrorismo di matrice islamica rappresenta uno dei pericoli più gravi che incombe sulla nostra società. Il problema non è soltanto politico, ma anche e soprattutto religioso. Non vi è dubbio che la grande maggioranza di musulmani che vive in Occidente sia gente che vuole fare una vita tranquilla. Tuttavia è doveroso chiedersi che cosa i musulmani pensino di noi e della religione cristiana. Una messa a fuoco a riguardo ci aiuterà a capire che l’obbiettivo dell’Islam di qualsiasi tendenza è quello di sostituirsi al cristianesimo e ad ogni altra espressione religiosa. I mezzi per farlo dipendono dalle circostanze storiche. In merito a questo argomento potete leggere il mio editoriale sulla recente strage di Nizza ed una mia pagina su ciò che insegna il Corano riguardo al Cristianesimo. Vostro Padre Livio” (P.Livio Fanzaga, Newsletter 20 Luglio 2016)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Ma Pietro e Giovanni replicarono: “Se sia giusto innanzi a Dio obbedire a voi più che a lui, giudicatelo voi stessi; noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” ” (At 4,19-20)

 

C) Commento:

Padre Livio, il direttore di Radio Maria, si contrappone al pensiero di Bergoglio e la guerra dell’islam contro il cristianesimo. Bergoglio dice che “non si deve parlare di guerra di religione”: il problema non è religioso. Padre Livio, nella sua newsletter del 20 luglio 2016 dice l’opposto: “Il problema non è soltanto politico, ma anche e soprattutto religioso”. L’uno opposto all’altro. Ma Padre Livio era noto per il suo parlare schietto, senza peli sulla lingua, appartenente a coloro che Bergoglio di recente ha attaccato definendoli fondamentalisti cristiani, violenti cristiani, da equiparare ai terroristi islamici (si legga: Il Terrorismo islamico e la “violenza cattolica”).

Ma da quando c’è Bergoglio, Padre Livio ha cambiato atteggiamento. Si è snaturato. Da quando Bergoglio ha fatto comprendere il suo pensiero negativo riguardo Medjugorje, dicendo con disprezzo che la Madonna non è un postino che consegna una lettera ogni giorno, Padre Livio ha preferito ubbidire all’uomo (iniquo) Bergoglio piuttosto che a Dio, tradendo Cristo e i veri insegnamenti autentici della cristianità. Ma prima o poi i nodi vengono al pettine.

Ora però anche Padre Livio si contrappone a Bergoglio e al suo pensiero, senza però mai nominarlo. Come di recente ha fatto Bagnasco che denuncia il voler creare “un ordine mondiale senza Dio“. Padre Livio dice chiaramente che il problema con l’Islam è “soprattutto religioso”. Il che equivale a dire che è in atto una guerra di religione. Bergoglio invece aveva detto il contrario. Bergoglio non vuole sentir parlare di guerra di religione. La colpa è dei trafficanti di armi, dei soldi, dell’occidente, dell’accidente, della droga, del bla, bla, bla, bla, bla.

Tuttavia affermare pubblicamente che è in atto una vera e propria guerra di religione, dove l’Islam vorrebbe distruggere i cristiani, considerati “infedeli”, significherebbe contrastare frontalmente il progetto di falsa nuova religione mondiale di Bergoglio e della chiesa di Roma, che vorrebbe unire tutte le religioni in una nuova falsa filosofia religiosa dove Cristo non è più la Roccia, il Centro. Cristo è semplicemente messo da parte. Finito. Ucciso di nuovo.

Ma la realtà è che molti all’interno della chiesa di Roma hanno paura di contraddire Bergoglio. Sono pochi a farlo. Sono più i fedeli che non hanno legami o non ricevono privilegi dalla chiesa di Roma che i consacrati stessi o i potenti delle nazioni, che sono in affari con la chiesa di Roma che, a motivo di ciò, Giovanni nell’Apocalisse chiama “la grande Prostituta”.

Si ha paura di perdere il posto? Si ha paura di essere sbattuti fuori, perdendo lo stipendio, il potere e i privilegi umani che derivano dall’essere ministri o essere nelle grazie (solo umane) della chiesa di Roma? Ma dove è finito il coraggio e la dignità di Pietro e Giovanni, che senza paura, di fronte ai farisei del tempio, in quel tempo esortarono ad obbedire prima a Dio che agli uomini? (cfr. At 4,19,20).

Da quando si è insediato Bergoglio Padre Livio si è piuttosto accanito contro i piccoli, contro coloro che al suo interno denunciavano le incongruenze di Bergoglio rispetto alla vera fede e ai veri insegnamenti cristiani, cacciando anche chi con amore gratuitamente si donava alla causa. A chi si deve obbedire? A Dio e alla propria coscienza di veri cristiani o agli uomini iniqui, ai farisei devoti a uno spirito anticristico, che stanno distruggendo la vera fede in Cristo Signore?

Svegliatevi dal torpore e dal sonno e siate coerenti con la fede e gli insegnamenti di Nostro Signore Gesù Cristo. A Lui solo si dovrà rendere conto. Non a Bergoglio e a tutti coloro che stanno distruggendo quella che un tempo era la Chiesa di Cristo ma che ora, privata dal Padre dello Spirito Santo, non è più. Babilonia la grande, la grande Prostituta, ebbra del sangue dei martiri di Gesù, berrà la coppa dell’ira del Padre e sarà sprofondata per l’eternità (Ap 18).




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