La falsa relazione tra misericordia e giustizia nell’ambito familiare

 

A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:

Ecco allora un altro modo di fare giustizia che la Bibbia ci presenta come strada maestra da percorrere. Si tratta di un procedimento che evita il ricorso al tribunale e prevede che la vittima si rivolga direttamente al colpevole per invitarlo alla conversione, aiutandolo a capire che sta facendo il male, appellandosi alla sua coscienza. In questo modo, finalmente ravveduto e riconoscendo il proprio torto, egli può aprirsi al perdono che la parte lesa gli sta offrendo. E questo è bello: a seguito della persuasione di ciò che è male, il cuore si apre al perdono, che gli viene offerto. è questo il modo di risolvere i contrasti all’interno delle famiglie, nelle relazioni tra sposi o tra genitori e figli, dove l’offeso ama il colpevole e desidera salvare la relazione che lo lega all’altro. Non tagliare quella relazione, quel rapporto.
Certo, questo è un cammino difficile. Richiede che chi ha subìto il torto sia pronto a perdonare e desideri la salvezza e il bene di chi lo ha offeso. Ma solo così la giustizia può trionfare, perché, se il colpevole riconosce il male fatto e smette di farlo, ecco che il male non c’è più, e colui che era ingiusto diventa giusto, perché perdonato e aiutato a ritrovare la via del bene. E qui centra proprio il perdono, la misericordia …” (Udienza Generale, Piazza San Pietro, 3 febbraio 2016)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell’anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle” (Mt 23,23)

Che diremo dunque? C’è forse ingiustizia da parte di Dio? No certamente! Egli infatti dice a Mosè: «Userò misericordia con chi vorrò, e avrò pietà di chi vorrò averla». Quindi non dipende dalla volontà né dagli sforzi dell’uomo, ma da Dio che usa misericordia” (Rm 9,14-16)

Dio infatti, biasimando il suo popolo, dice: «Ecco, vengono giorni, dice il Signore, quando io stipulerò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda un’alleanza nuova; non come l’alleanza che feci con i loro padri, nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto; poiché essi non son rimasti fedeli alla mia alleanza, anch’io non ebbi più cura di loro, dice il Signore»” (Eb 8,8-9)

 

C) Commento:

Il tema del rapporto tra giustizia e misericordia è delicato e al tempo stesso fondamentale nel Piano di Salvezza di Dio. Quindi va necessariamente approfondito per comprenderne i termini. Ciò che è certo è che Bergoglio propone la relazione tra misericordia e giustizia in modo fuorviante e ingannevole. Di conseguenza tutto il suo ragionamento porta chi lo segue ad andare fuori strada.

Anzitutto Bergoglio si preoccupa di trattare il tema della misericordia come rimedio del peccato, facendo così credere che il peccato sia inevitabile. Ma ciò non è vero. Ciò contraddice il primo invito del Padre che esorta i figli ad essere santi, come Egli è santo. L’esempio lo porge Gesù, l’Uomo Dio, dimostrando come l’uomo possa vivere una vita senza peccare. Questo è l’esempio da imitare, in tutte le relazioni. Ecco perché questo concetto di misericordia è ingannevole sul nascere.

Inoltre Bergoglio si preoccupa sempre di giustificare prima chi commette il torto anziché preoccuparsi di chi lo subisce. E questo è profondamente ingiusto. Questa non è la vera giustizia di Dio. Ecco perché la vera giustizia si deve preoccupare prima di chi ha subito il torto, non viceversa.

La vera misericordia di Dio non si può attuare se prima non si riconosce Cristo, il Figlio del Dio vivente, l’unico Mediatore tra il Padre e l’umanità. Chi non riconosce Cristo il Figlio del Dio vivente e non si converte ai Suoi insegnamenti, cambiando vita e abbracciando la vera religione, non può pretendere o sperare di ricevere la Misericordia del Padre, che in Cristo è.

Bergoglio ha affermato che: non c’è, neppure per chi crede, una Verità assoluta (ma per i cristiani Cristo è la Verità assoluta); non esiste un Dio cattolico (ma per i cristiani autentici Cristo è il Dio cattolico, universale). Bergoglio ha dimostrato di non credere a Cristo unico Salvatore del mondo, quando ha manifestato la sua nuova religione, che unisce le altre idee di religione scartando e sacrificando Cristo, non più al centro di tutto.

Senza l’azione di Cristo tutto ciò non potrebbe compiersi. Quindi non è vero, come afferma Bergoglio, che se il colpevole riconosce il male fatto e smette di farlo, ecco che il male non c’è più, e colui che era ingiusto diventa giusto. Il male è cancellato nel sangue dell’Agnello. Colui che era ingiusto, però, non diventa come d’incanto giusto. Il peccatore da quel momento in poi deve iniziare un percorso di conversione e di redenzione. Affinché il peccatore da ingiusto diventi giusto, deve prima chiedere con sincerità perdono e così cambiare radicalmente vita, per non peccare più. Solo i frutti di conversione duratura attesteranno che l’ingiusto è in cammino per divenire giusto, con volontà, viva passione e sacrificio.

Nelle relazioni famigliari, prendendo ad esempio l’unione di due sposi che in Cristo si promettono fedeltà reciproca, si deve anzitutto comprendere che mai questa promessa deve venire meno. Da ciò si deve partire. Questo Patto di Alleanza va mantenuto con tutte le forze. Questo è ciò che si deve fare. E questo è ciò che si dovrebbe sempre dire.

Bergoglio nel suo discorso dice di “non tagliare quella relazione, quel rapporto” anche se “questo è un cammino difficile“. Ma Bergoglio contraddice se stesso. Bergoglio di sua iniziativa, nel suo motu proprio, ha scritto le nuove regole per le quali i coniugi cristiani si possono separare “tagliando” quel rapporto con totale facilità (è sufficiente dichiarare di non aver avuto fede nel momento in cui si è sancita l’Alleanza coniugale).

Quale coerenza dimostra Bergoglio? Nessuna. E quale (falsa) misericordia dimostra Bergoglio? Una falsa misericordia che non sprona a non peccare più, a rimanere santi e fedeli alla Promessa coniugale. Una falsa misericordia che inganna i cuori e le menti. Questo è il primo inganno.

Il secondo inganno, ancora più subdolo e doloroso per chi subisce il danno, è quello di sentirsi dire, dopo questa manifestata incoerenza, che nel nome e in virtù di una (falsa) misericordia, si “deve” perdonare. Il perdono è fatto percepire a chi ha subito il torto come un obbligo.

Dio Padre Onnipotente, e così il Figlio Cristo, non insegnano ciò. Gesù dice che “la giustizia, la misericordia e la fedeltà” devono essere tutte rispettate. San Paolo ci dice che la misericordia è una prerogativa di Dio. Decide Dio se e quando perdonare, dopo che gli uomini hanno sbagliato. Gli uomini non possono pretendere la misericordia dopo aver tradito. Non si può pretendere la misericordia, dopo essere venuti meno, dopo aver tradito l’Alleanza sancita nel nome Dio. Chi tradisce nulla può pretendere.

Di conseguenza mai si potrà obbligare chi è stato tradito a mantenere vivo quel rapporto coniugale. Un uomo tradito dalla sua donna, che ha tradito l’Alleanza coniugale, non può essere obbligato a continuare quella relazione coniugale. Non ci si può accanire contro chi, dopo aver subito il danno, rischia di subire anche la beffa nel sentirsi moralmente costretto a mantenere viva quella relazione, soprattutto quando non vi sono le giuste condizioni, come quando chi ha tradito non è sinceramente pentito; come quando chi ha tradito ha usato piena volontà nel tradire. Diverso sarebbe il caso in cui, chi ha tradito, comprendendo l’errore, prendendo ancor più forza dall’errore commesso, non vorrà peccare più ma cambierà vita e vorrà essere più santo di prima, con sacrificio e volontà viva e vera.

Questa è la vera giustizia che si relaziona alla vera misericordia. Non vi potrà mai essere vera misericordia senza la vera giustizia.

Comprendendo ciò, si comprende l’inganno sottile e mortale che la falsa misericordia insegnata da Bergoglio può causare nei cuori e nelle menti di chi, anziché sforzarsi di non peccare, si adagia pensando che la misericordia sempre tutto scusa e tutto rimedia.




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