Giovanni Battista e la sua “tortura interiore del dubbio”

 

A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:

Quell’uomo è l’uomo più grande nato da donna. Il Santo più grande: così Gesù lo ha canonizzato. E finisce in carcere, sgozzato, e l’ultima frase sembra anche di rassegnazione: ‘I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro’. Così finisce ‘l’uomo più grande nato da donna’. Un gran profeta. L’ultimo dei profeti. L’unico al quale è stato concesso di vedere la speranza di Israele”. … “Ma ha sofferto in carcere, anche – diciamo la parola – la tortura interiore del dubbio: ‘Ma forse non ho sbagliato? Questo Messia non è come io immaginavo che sarebbe dovuto essere il Messia…‘.E ha inviato i suoi discepoli a domandare a Gesù: ‘Ma, dì, dì la verità: sei tu che devi venire?’, perché quel dubbio lo faceva soffrire. ‘Ho sbagliato io nell’annunciare uno che non è? Ho ingannato il popolo?’. La sofferenza, la solitudine interiore di quest’uomo… ‘Io, invece, devo diminuire, ma diminuire così: nell’anima, nel corpo… tutto… “Un grande che non cercò la propria gloria, ma quella di Dio” e che finisce in una maniera “tanto prosaica, nell’anonimato”. Ma con questo suo atteggiamento… “ha preparato la strada a Gesù”, che in modo simile “morì in angoscia, solo, senza i discepoli…” (Omelia, Casa Santa Marta, 5 febbraio 2016)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto»” (Lc 3,21-22)

Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: «Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele». Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio». Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù” (Gv 1,29-37)

Anche Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutti questi avvenimenti. Giovanni chiamò due di essi e li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?». Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!». Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù cominciò a dire alla folla riguardo a Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? E allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti sontuose e vivono nella lussuria stanno nei palazzi dei re. Allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: Ecco io mando davanti a te il mio messaggero, egli preparerà la via davanti a te. Io vi dico, tra i nati di donna non c’è nessuno più grande di Giovanni, e il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. Tutto il popolo che lo ha ascoltato, e anche i pubblicani, hanno riconosciuto la giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni. Ma i farisei e i dottori della legge non facendosi battezzare da lui hanno reso vano per loro il disegno di Dio»” (Lc 7,18-30)

 

C) Commento:

Bergoglio è senza limiti e senza freni. Persevera nell’errore e conferma a tutti i veri cristiani che se errare è umano, perseverare è diabolico.

Bergoglio persevera sostenendo che Giovanni Battista è stato assalito dal dubbio di aver sbagliato vita. Ciò è falso, perché Gesù nei Vangeli dice l’esatto contrario. Gesù parla di Giovanni come di chi non è “canna sbattuta dal vento”, esaltando la fermezza di Giovanni il Battista, il suo essere fermo nella fede. Non una canna al vento, che oscilla ora a destra, ora a sinistra, senza infondere alcuna certezza; ma un uomo fermo, sicuro, senza dubbi. Per la sua fede Gesù lo ha posto al di sopra di tutti.

Tuttavia Bergoglio, nonostante l’evidenza di ciò che è scritto nei Vangeli, ritorna nuovamente su questo tema. Vuole far credere che anche i più grandi santi o sono stati peccatori (come detto di recente di Re Davide) oppure quantomeno hanno dubitato, venendo meno nella fede in Dio, come affermato per la Madonna (quando disse “La Madonna era umana e forse aveva voglia di dire al Signore «Bugie! Sono stata ingannata!»“) o per ben due volte, per lo stesso Giovanni Battista (dicendo che Giovanni “ha vissuto il buio dello sbaglio; il buio di una vita bruciata nell’errore“; e, in chiave negativa, che “Gesù è diverso anche da Giovanni Battista“).

Dalle parole di Gesù mai erano emerse nella storia tali interpretazioni. Il brano biblico analizzato da Bergoglio (Vangelo di Marco, cap.6, versetti dal 14 al 29) non lascia per nulla intendere ciò che afferma Bergoglio.

Bergoglio manifesta un pensiero blasfemo che non ha precedenti.

Per quale motivo Bergoglio dice che Giovanni “ha sofferto in carcere la tortura interiore del dubbio“? Questa affermazione è diabolica. Giovanni Battista è per tutti un campione della fede, il più grande santo (Lc 7,28), proprio per la sua coerenza, per la sua fede. Altro che dubbio!

Per quale motivo Bergoglio dice “perché quel dubbio lo faceva soffrire. ‘Ho sbagliato io nell’annunciare uno che non è? Ho ingannato il popolo?’. La sofferenza, la solitudine interiore di quest’uomo“? Tutto ciò è inganno! Giovanni non aveva dubbi che Gesù era il Cristo. Dio Padre Onnipotente glielo ha confermato facendo udire la Sua voce e mandando il Suo Spirito, sotto forma di Colomba, nel momento in cui Giovanni battezzò Gesù. Giovanni inviò i Suoi discepoli da Gesù perché loro credessero in Lui. Giovanni Battista già credeva. Fin da subito aveva indicato ai suoi discepoli che Gesù era “l’Agnello di Dio“, come riportato nel Vangelo di Giovanni (che era suo discepolo e testimonia tutto ciò: Gv 1, 29-37).

Per quale motivo Bergoglio dice che Giovanni “finisce in una maniera “tanto prosaica, nell’anonimato”. Ma con questo suo atteggiamento … “ha preparato la strada a Gesù“, che in modo simile “morì in angoscia, solo, senza i discepoli”?. Affermare ciò significa bestemmiare lo Spirito Santo. Giovanni Battista è precursore di Gesù per aver invitato tutti a convertirsi, per far sì che i cuori purificati dal peccato potessero accogliere il Cristo e risorgere a vita nuova, per vivere il Regno sulla Terra, che quando Cristo è fisicamente presente, già è. Altro che angoscia! Giovanni è il testimone!

Sotto la croce con Gesù c’erano la Madonna e l’altro Giovanni, l’Apostolo dell’Amore. La loro presenza rappresenta la Madre Chiesa (Maria) e tutti i Suoi figli fedeli, totalmente purificati nell’Amore (Giovanni l’Apostolo). Quindi nessuna solitudine e nessuna angoscia, ma filiale abbandono alla volontà del Padre, affinché la volontà del Padre si compia nella perfezione.
Dice Isaia di Gesù: “Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca” (Is 53,7). Questa è la Verità. Sia Gesù sia Giovanni sono esempio perfetto di totale, filiale obbedienza al Padre!

Le interpretazioni di Bergoglio sono false e non trovano fondamento nelle Scritture. Bergoglio stravolge il significato autentico della Sacra Scrittura per inculcare in coloro che lo ascoltano un nuovo vangelo, che non è da Dio e non proviene dallo Spirito Santo.

A tal riguardo echeggiano forti le parole di San Paolo: “Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!” (Gal 1,8-9). L’anatema è la maledizione.

Chi ha orecchi per intendere, intenda; e ascolti la voce dello Spirito: “Uscite, popolo mio, da Babilonia per non associarvi ai suoi peccati e non ricevere parte dei suoi flagelli” (Ap 18, 4b). Chi non vuole perdere la fede cristiana autentica ma vuole rimanere fedele a Cristo, esca da Babilonia e si lasci abbracciare da Maria, Madre Chiesa, Nuova Gerusalemme.




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