Pregare, unendosi alle altre religioni

 

A) Testo del discorso:

Cari fratelli e sorelle,
vi riunite quest’anno a Berlino, presso la Porta di Brandeburgo, Capi cristiani, Leader delle religioni mondiali e Autorità civili, radunati dalla Comunità di Sant’Egidio […]
Lo scorso anno ero con voi a Roma, al Colosseo, per pregare per la pace. Abbiamo ascoltato il grido della pace violata e calpestata. Allora dissi: «l’invocazione della pace non può essere soppressa: sale dal cuore delle madri, è scritta sui volti dei profughi, delle famiglie in fuga, dei feriti o dei morenti. E questo grido silenzioso sale al Cielo. Non conosce formule magiche per uscire dai conflitti, ma ha il diritto sacrosanto dichiedere pacein nome delle sofferenze patite, e merita ascolto. Merita che tutti, a partire dai governanti, si chinino ad ascoltare con serietà e rispetto. Il grido della pace esprime il dolore e l’orrore della guerra, madre di tutte le povertà».
Di fronte a questo scenario, non ci si può rassegnare. Occorre qualcosa di più. Occorre “l’audacia della pace”, che è al cuore del vostro incontro. Non basta il realismo, non bastano le considerazioni politiche, non bastano gli aspetti strategici messi finora in atto; occorre di più, perché la guerra continua. Occorre l’audacia della pace: ora, perché troppi conflitti perdurano da troppo tempo, tanto che alcuni sembrano non avere mai termine, così che, in un mondo in cui tutto va avanti veloce, solo la fine delle guerre sembra lenta. Ci vuole il coraggio di saper svoltare, nonostante gli ostacoli e le obiettive difficoltà. L’audacia della pace è la profezia richiesta a quanti hanno in mano le sorti dei Paesi in guerra, alla Comunità internazionale, a tutti noi, specie agli uomini e alle donne credenti, perché diano voce al pianto delle madri e dei padri, allo strazio dei caduti, all’inutilità delle distruzioni, denunciando la pazzia della guerra.
Sì, l’audacia della pace interpella in modo particolare i credenti, nei quali si converte in preghiera, per invocare dal Cielo quel che sembra impossibile in terra. L’insistenza della preghiera è la prima forma di audacia. Cristo nel Vangelo indica la «necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai» (Lc 18,1), dicendo: «chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto» (Lc 11,9). Non abbiamo paura di diventare mendicanti di pace, unendoci alle sorelle e ai fratelli delle altre religioni, e a tutti coloro che non si rassegnano all’ineluttabilità dei conflitti. Io mi unisco alla vostra preghiera per la fine delle guerre, ringraziandovi di cuore per quanto fate.[..]
(Messaggio del Santo Padre ai partecipanti all’Incontro Internazionale di preghiera per la pace promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, 12 settembre 2023)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Io e il Padre siamo una cosa sola” (Gv 10,30)

“In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi” (Gv 14,20)

Ma se tu dimenticherai il Signore tuo Dio e seguirai altri dèi e li servirai e ti prostrerai davanti a loro, io attesto oggi contro di voi che certo perirete!” (Dt 8,19)

 

C) Commento:

L’invito che Bergoglio rivolge ai cristiani porta ad un sincretismo religioso dove la preghiera diviene sterile se non addirittura dannosa (cfr. Il falso amore di Bergoglio allontana da Cristo e porta a Sai Baba; L’Eresia del santuario interconfessionale di Abu Dhabi).

Pregare genericamente per la “pace” un generico “dio”, che alcuni possono chiamare Gesù, altri Sai Baba, altri Buddha, altri Allah, altri satana è una grande eresia.

Per i cristiani uno è “il” Dio a cui rivolgersi: GESU’. Il resto è inganno.

 




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