“Dio perdona tutto, Dio perdona sempre”

 

 

A) Testo del discorso di Bergoglio:

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Dopo aver parlato della grazia santificante e dei carismi, vorrei soffermarmi oggi su una terza realtà legata all’azione dello Spirito Santo: i “frutti dello Spirito”. Cos’è il frutto dello Spirito? San Paolo ne offre un elenco nella Lettera ai Galati. Scrive: «Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (5,22). Nove frutti dello Spirito. Ma cos’è questo “frutto dello Spirito”?
(…)
Cinque secoli fa, viveva qui a Roma un santo chiamato Filippo Neri. Egli è passato alla storia come il santo della gioia. Ai bambini poveri e abbandonati del suo Oratorio diceva: “Figlioli, state allegri; non voglio scrupoli o malinconie; mi basta che non pecchiate”. E ancora: “State buoni, se potete!”. Meno conosciuta, però, è la sorgente da cui veniva la sua gioia. San Filippo Neri aveva un tale amore per Dio che a volte sembrava che il cuore gli scoppiasse nel petto. La sua gioia era, nel senso più pieno, un frutto dello Spirito. Il santo partecipò al Giubileo del 1575, che egli arricchì con la pratica, mantenuta in seguito, della visita alle Sette Chiese. Fu, al suo tempo, un vero evangelizzatore mediante la gioia. E aveva questo tratto proprio di Gesù: perdonava sempre, perdonava tutto. Forse qualcuno di noi può pensare: “Ma io ho fatto questo peccato, e questo non avrà perdono…”. Sentite bene questo: Dio perdona tutto, Dio perdona sempre. E questa è la gioia: essere perdonati da Dio. E ai preti e ai confessori sempre dico: perdonate tutto, non domandate troppo ma perdonare tutto, tutto e sempre.
La parola “Vangelo” significa lieta notizia. Perciò non si può comunicare con musi lunghi e volto scuro, ma con la gioia di chi ha trovato il tesoro nascosto e la perla preziosa. Ricordiamo l’esortazione che San Paolo rivolgeva ai credenti della Chiesa di Filippi, e ora rivolge a tutti noi: «Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti» (Fil 4,4-5).
Cari fratelli e sorelle, siate lieti con la gioia di Gesù nel cuore. Grazie.
(Udienza generale, Piazza San Pietro,  Roma, 27 Novembre 2024)

 

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Perciò io vi dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. A chiunque parlerà male del Figlio dell’uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro” (Mt 12,31-32)

Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio»” (Gv 5,14)

Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più»” (Gv 8,10-11)

 

 

C) Commento:

Dio è misericordioso. Molto misericordioso. E tanto perdona a chi tanto ama. Ma un limite Gesù ha posto al perdonare “sempre e tutto”: quello della bestemmia contro lo Spirito Santo. Infatti Gesù nel Vangelo insegna che ogni peccato sarà perdonato ma non quello contro lo Spirito Santo, che consiste nel negare il Figlio di Dio e i suoi insegnamenti, negare gli effetti dell’azione dello Spirito Santo sulle anime.

Questo è il limite che non deve essere superato.

Il romano pontefice inganna i cristiani con questi insegnamenti. Perché affermare in continuazione che Gesù perdona “sempre e tutto”  significa annacquare la percezione del peccato e di conseguenza rendere tutto lecito, in quanto poi Gesù perdona “sempre e tutto” (cfr. La falsa misericordia: “Dio perdona tutto e Dio perdona sempre”). Omettendo di dire che chi bestemmia lo Spirito Santo non sarà perdonato e quindi andrà all’Inferno.

Gesù è molto misericordioso ma ci insegna e ci esorta a non peccare, come disse alla donna adultera che stava per essere lapidata dalla folla. “Va’ e non peccare più”. Questa è l’attenzione e la consapevolezza che i cristiani devono avere, mantenendo vivo nel cuore il “Santo Timore di Dio”, che aiuta a resistere di fronte alla tentazione per non commettere alcun peccato, in virtù di un Amore più grande: quello per Gesù. Se si ama Gesù sopra ogni cosa, si detesta il peccato e tutto ciò che è male. Bergoglio invece insegna che “il luogo privilegiato per incontrare Gesù è il peccato”.

Da tutto questo si comprende che l’insegnamento di Gesù e quello di Bergoglio è opposto.

 

 

 




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