“Il posto privilegiato dell’incontro con Cristo è il peccato”
A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:
“«il posto privilegiato dell’incontro con Cristo sono i propri peccati». A un orecchio poco attento questa «sembrerebbe quasi un’eresia ma lo diceva anche San Paolo» quando nella seconda Lettera ai Corinti (12, 9) affermava di vantarsi «di due cose soltanto: dei propri peccati e di Cristo Risorto che lo ha salvato»” (Omelia, Casa Santa Marta, 8 settembre 2014)
B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:
“Ed egli mi ha detto: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”. Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte” (2Cor 12,9-10)
C) Commento:
Affermare che “il posto privilegiato dell’incontro con Cristo sono i propri peccati” è un’eresia e contraddice nuovamente le Scritture, manipolando le parole e il significato originario di quanto affermato dall’Apostolo Paolo.
San Paolo afferma di vantarsi delle “debolezze”, che sono cosa ben diversa rispetto al “peccato”. Infatti l’Apostolo esplicita in modo chiaro queste “debolezze”: “infermità”, “oltraggi”, “necessità”, “persecuzioni”, “angosce sofferte per Cristo”.
Quindi San Paolo dice di “vantarsi delle sue debolezze” affinché dimori in lui la potenza di Cristo; Bergoglio dice, stravolgendo le parole di San Paolo, di “vantarsi del peccato” perché il peccato è il posto privilegiato dell’incontro con Cristo.
La gravità di tale affermazione di Bergoglio è massima e inaudita e non può essere sminuita da discorsi in cui lo stesso Bergoglio, compreso l’errore, vorrebbe ora cercare di ritrattare o cancellare.