L’Ecumenismo o il Sincretismo di Bergoglio ispirato a Sai Baba
A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:
“Cosa fa lo Spirito Santo? … Lo Spirito Santo fa la “diversità” nella Chiesa. … Lui fa la diversità! E davvero questa diversità è tanto ricca, tanto bella. Ma poi, lo stesso Spirito Santo fa l’unità, e così la Chiesa è una nella diversità. E, per usare una parola bella di un evangelico che io amo tanto, una “diversità riconciliata” dallo Spirito Santo. Lui fa entrambe le cose: fa la diversità dei carismi e poi fa l’armonia dei carismi. … Noi siamo nell’epoca della globalizzazione, e pensiamo a cos’è la globalizzazione e a cosa sarebbe l’unità nella Chiesa: forse una sfera, dove tutti i punti sono equidistanti dal centro, tutti uguali? No! Questa è uniformità. E lo Spirito Santo non fa uniformità! Che figura possiamo trovare? Pensiamo al poliedro: il poliedro è una unità, ma con tutte le parti diverse; ognuna ha la sua peculiarità, il suo carisma. Questa è l’unità nella diversità. E’ in questa strada che noi cristiani facciamo ciò che chiamiamo col nome teologico di ecumenismo: cerchiamo di far sì che questa diversità sia più armonizzata dallo Spirito Santo e diventi unità … ” (Discorso alla Chiesa pentecostale della Riconciliazione a Caserta, 28 luglio 2014)
“è vero, lo Spirito Santo suscita i differenti carismi nella Chiesa; apparentemente, questo sembra creare disordine, ma in realtà, sotto la sua guida, costituisce un’immensa ricchezza, perché lo Spirito Santo è lo Spirito di unità, che non significa uniformità. Solo lo Spirito Santo può suscitare la diversità, la molteplicità e, nello stesso tempo, operare l’ unità. Quando siamo noi a voler fare la diversità e ci chiudiamo nei nostri particolarismi ed esclusivismi, portiamo la divisione; e quando siamo noi a voler fare l’unità secondo i nostri disegni umani, finiamo per portare l’uniformità e l’omologazione. Se invece ci lasciamo guidare dallo Spirito, la ricchezza, la varietà, la diversità non diventano mai conflitto, perché Egli ci spinge a vivere la varietà nella comunione della Chiesa” (Omelia ad Instabul, cattedrale dello Spirito Santo, 29 novembre 2014)
“Come cristiani siamo chiamati a sconfiggere insieme quella globalizzazione dell’indifferenza che oggi sembra avere la supremazia e a costruire una nuova civiltà dell’amore e della solidarietà” (Omelia ad Instanbul, chiesa patriarcale di San Giorgio, 30 novembre 2014)
B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:
“Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt 28,19-20)
“Riguardo ai doni dello Spirito, fratelli, non voglio che restiate nell’ignoranza. Voi sapete infatti che, quando eravate pagani, vi lasciavate trascinare verso gli idoli muti secondo l’impulso del momento. Ebbene, io vi dichiaro: come nessuno che parli sotto l’azione dello Spirito di Dio può dire «Gesù è anàtema», così nessuno può dire «Gesù è Signore» se non sotto l’azione dello Spirito Santo. Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune: a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza; a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell’unico Spirito; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di distinguere gli spiriti; a un altro le varietà delle lingue; a un altro infine l’interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose è l’unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole. Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito. …. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte” (1Cor 12,1-27)
C) Commento:
L’azione dello Spirito Santo di cui parla San Paolo non produce la stessa azione dello spirito di cui parla Bergoglio.
Lo Spirito di cui parla San Paolo porta tutti all’unità in Cristo Signore.
Lo spirito di cui parla Bergoglio sembra avere invece un obiettivo diverso: ricondurre tutte le chiese all’unicità ma senza uniformarsi a Cristo Signore. Bergoglio nei suoi discorsi sui carismi sottolinea più volte che “unità non significa uniformità”. Quindi non ci si può unire uniformandosi alla religione cristiana cattolica che di fatto verrebbe smembrata. Così ci si dovrebbe unire fondendosi e perdendo ciascuno parte o tutto della propria identità, per unirsi in qualcosa di nuovo che accolga tutto e tutti, indistintamente, trovando un comun denominatore che possa valere per tutti, essere umanamente accettato e accettabile da tutti affinché tutti possano essere “normalizzati” nell’unicità.
Bergoglio dice infatti che i cristiani sono chiamati a “costruire una nuova civiltà dell’amore e della solidarietà“.
Questa idea di religione appare come una novella forma di sincretismo, che partendo dal cristianesimo, possa giungere ad abbracciare tutte le idee di religione del mondo globalizzato e unirle.
Colui che con forza si è prodigato in questo progetto di unità delle più grandi religioni, parlando esplicitamente di “civiltà dell’amore” è stato il santone indiano Sai Baba, che tutt’oggi vive nel cuore di tanti che lo reputano al di sopra di Cristo.
Sai Baba e i suoi insegnamenti sono in totale antitesi con Cristo, veramente anti-cristiani.
Coloro che vogliono rimanere ben saldi e innestati in Cristo, seguono gli insegnamenti autentici dello Spirito di Verità, che elargisce i Suoi doni e i Suoi carismi affinché tutto sia ricapitolato in Cristo Signore, nel Quale solo vi è salvezza. Fuori da Cristo non vi è e mai vi sarà salvezza.
Chi ha trovato Cristo vive già l’Amore nella pienezza, senza rincorrere altre forme di civiltà, basate solo sull’umanità e prive della presenza di Colui che solo dà vita: lo Spirito di Amore e di Verità, che in Cristo si manifesta nella pienezza, in tutti i Suoi carismi e in tutte le Sue espressioni.
Chi ha trovato Cristo nella propria vita tutto già possiede e tramite lo Spirito di Verità dice: “Mi affido a Te. Non mi lasciare solo. Fai di me quel che piace a Te. Sia fatta la Tua volontà“.
(Per ulteriori approfondimenti sul tema, si consulti il link: Bergoglio e l’ecumenismo di Sai Baba)