“Il cristiano deve vantarsi dei propri peccati”

 

A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:

Possiamo gloriarci da parte nostra solo dei nostri peccati. Non abbiamo altre cose di cui gloriarci: questa è la nostra miseria” (Omelia, Casa Santa Marta, 8 aprile 2014)

Di quali cose si può vantare un cristiano? Due cose: dei propri peccati e di Cristo crocifisso”. … «queste cose delle quali si vantava Paolo, sono proprio il posto dove la parola di Dio può venire ed essere forte». Infatti egli dice di se stesso: «Io soltanto mi vanto dei miei peccati». Parole che scandalizzano” (Omelia, Casa Santa Marta, 4 settembre 2014)

«Fare memoria dei nostri peccati, dai quali il Signore ci ha salvati, è dare gloria a Dio». Del resto anche Paolo «dice che lui si vanta soltanto di due cose: dei propri peccati e della grazia di Dio Crocifisso, della sua grazia». Insomma l’apostolo «faceva memoria dei suoi peccati» vantandosi di essere stato peccatore, proprio perché Cristo Crocifisso lo ha salvato. «Questa era la memoria di Paolo». E «questa è la memoria che noi siamo invitati dallo stesso Gesù a fare»” (Omelia, Casa Santa Marta, 7 ottobre 2014)

 
B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Chiunque rimane in lui (Gesù Cristo) non pecca; chiunque pecca non lo ha visto né l’ha conosciuto” (1Gv 3,6)

Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché il diavolo è peccatore fin dal principio. Ora il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo” (1Gv 3,8)

Di lui (Cristo) io mi vanterò! Di me stesso invece non mi vanterò fuorché delle mie debolezze . … Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte” (2Cor 12,5-9)

 
C) Commento:

Non ci si può vantare di ciò che è ribellione a Dio: il peccato. “Chiunque rimane in Dio non pecca”, dice l’Apostolo Giovanni. A maggior ragione, non ci si deve vantare di ciò che viene dal diavolo.

Chi si vanta del proprio peccato è destinato a perire eternamente.

Infatti il peccato rappresenta l’errore che viene dal male; il vantarsi dell’errore, significa perseverare nell’errore stesso e rendere testimonianza al padre del male, il diavolo.

Il cristiano si deve compiacere di non peccare, per fare cosa gradita al Padre e rimanere in lui. Ciò che dice l’Apostolo Giovanni è l’esatto contrario di quanto affermato da Bergoglio.

Inoltre le parole dell’Apostolo Paolo sono manipolate e strumentalizzate ad arte. San Paolo afferma di vantarsi delle sue debolezze, non dei suoi peccati (cfr. “Il posto privilegiato dell’incontro con Cristo è il peccato“).




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