Bergoglio e i gesuiti: “Le parole di Gesù vanno contestualizzate. A quel tempo nessuno aveva il registratore”
A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:
“(…)Oggi vorrei aggiungere qualche riflessione per approfondire quello che i vostri fondatori, ripresi poi da Paolo VI, chiamarono il “disegno costituzionale” della rivista. (…)La prima parole è INQUIETUDINE.
Vi pongo una domanda: il vostro cuore ha conservato l’inquietudine della ricerca? Solo l’inquietudine dà pace al cuore di un gesuita. Senza inquietudine siamo sterili. Se volete abitare ponti e frontiere dovete avere una mente e un cuore inquieti. (…)
La seconda parola è INCOMPLETEZZA. (…)La crisi è globale, e quindi è necessario rivolgere il nostro sguardo alle convinzioni culturali dominanti e ai criteri tramite i quali le persone ritengono che qualcosa sia buono o cattivo, desiderabile o no. Solo un pensiero davvero aperto può affrontare la crisi e la comprensione di dove sta andando il mondo… (…).
La terza parola è IMMAGINAZIONE. (…) La sapienza del discernimento riscatta la necessaria ambiguità della vita. Ma bisogna penetrare l’ambiguità, bisogna entrarci, come ha fatto il Signore Gesù assumendo la nostra carne. Il pensiero rigido non è divino perché Gesù ha assunto la nostra carne che non è rigida se non nel momento della morte. ..” (Discorso alla comunità de La Civiltà Cattolica, Roma, 9 febbraio 2017)
“Rusconi:
A tale proposito c’è il cardinale Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la Dot-trina della Fede,…- a proposito di matrimonio – che “nessun potere in Cielo e in Terra, né un angelo né il Papa, né un concilio né una legge dei vescovi, ha la facoltà di modificarlo”. Osserva ancora il porporato tedesco: “Le parole di Gesù (NdR: in questo caso a proposito della sacralità del matrimonio) sono molto chiare e la loro interpretazione non è una interpretazione accademica, ma è Parola di Dio. ‘Fondamentalista cattolico’ anche Müller?
Sosa:
Intanto bisognerebbe incominciare una bella riflessione su che cosa ha detto veramente Gesù… a quel tempo nessuno aveva un registratore per inciderne le parole. Quello che si sa è che le parole di Gesù vanno contestualizzate, sono espresse con un linguaggio, in un ambiente preciso, sono indirizzate a qualcuno di definito…” (Intervista di Giuseppe Rusconi al Generale Superiore dei Gesuiti, Padre Sosa, http://www.rossoporpora.org/rubriche/interviste-a-personalita/672-gesuiti-padre-sosa-parole-di-gesu-da-contestualizzare.html, 18 febbraio 2017)
B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:
“Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo” (Gv 1,17)
“Venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi!” (Gv 20,19-21)
“Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore” (Gv 14,27)
C) Commento:
Bergoglio parla ai gesuiti e insegna loro l’ “Inquietudine”, l’“Incompletezza” e la “Immaginazione”. Dice Bergoglio: “Solo l’inquietudine dà pace al cuore di un gesuita”. E ancora: “Se volete abitare ponti e frontiere dovete avere una mente e un cuore inquieti”.
L’insegnamento di Bergoglio è il contrario di quello di Gesù, che si rivolgeva ai Suoi Amici, gli Apostoli, augurando Loro la “Pace” e dicendo loro: “Non sia turbato il vostro cuore” (Gv 14,27). L’insegnamento di Bergoglio porta a vivere l’inquietudine e il turbamento; quello di Gesù a vivere la Pace e a mantenere la serenità, pur nella prova.
Poi Bergoglio insegna l’ “incompletezza”, dicendo che “è necessario rivolgere il nostro sguardo alle convinzioni culturali dominanti”. Gesù ha insegnato il contrario. I cristiani devono volgere il proprio sguardo solo e soltanto a Cristo e ai Suoi insegnamenti, anche quando questi insegnamenti non incontrano il favore delle “convinzioni culturali dominanti”. La Verità, quella con la “V” maiuscola, non incontra mai le “convinzioni culturali dominanti”. Così è stato per Gesù, che è stato messo in croce dalle “convinzioni religiose e culturali dominanti” di quel tempo. E così è stato, è e sempre sarà per tutti i cristiani che vogliono rimanere fedeli a Cristo, l’unica Verità.
Infine Bergoglio parla di “Immaginazione”, lodando l’umanesimo dominante nella società contemporanea, che pone al centro l’uomo. I veri cristiani, invece, devono rimettere al centro l’Uomo Dio, Cristo, Colui che solo insegnerà ad essere veri uomini prima e veri cristiani poi. Non serve “immaginare” Cristo: Lo si deve vivere.
Ciò che Bergoglio ha insegnato ai Gesuiti ha trovato un immediato, clamoroso riscontro, nelle parole del superiore generale dei gesuiti, che rispondendo ad una serie di domande, ha affermato che “bisognerebbe incominciare una bella riflessione su che cosa ha detto veramente Gesù “ e che “a quel tempo nessuno aveva un registratore” per registrare le Sue parole. Quindi le parole scritte nei Vangeli sono messe in discussione. Le parole scritte dagli Evangeliste potrebbero non essere vere.
Ecco cosa produce l’insegnamento di bergoglio e dei suoi amici. Tutto è relativo, tutto diviene interpretabile, tutto, compreso il Vangelo, viene messo in discussione. Come disse Bergoglio, “non c’è, nemmeno per chi crede, una Verità assoluta”.
Nella chiesa di Roma, come era stato profetizzato, si vive la piena apostasia.