Gesù non dice parolacce ma quello che dice è peggio delle parolacce

 

A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:

È rimasto inoltre molto contento quando un altro ragazzo gli ha rivolto una domanda sull’inquinamento e nello specifico sulla terra dei fuochi, poi a un altro che “si annoia leggendo il Vangelo” il Papa ha consigliato di prendere il capitolo 23 di Matteo. “Puoi farlo, è breve. Lì Gesù non dice parolacce, ma quello che dice è peggio delle parolacce“, gli ha risposto sorridendo” (Incontro con gli ospiti della comunità terapeutica di recupero S. Carlo di Castel Gandolfo, riportato nella versione online di Famiglia Cristiana al seguente indirizzo http://www.famigliacristiana.it/articolo/ceis.aspx, 28 febbraio 2016)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattéri e allungano le frange; amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare “rabbì” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l’oro del tempio si è obbligati. Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: Se si giura per l’altare non vale, ma se si giura per l’offerta che vi sta sopra, si resta obbligati. Ciechi! Che cosa è più grande, l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l’abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell’anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto mentre all’interno sono pieni di rapina e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi netto!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti; e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. Ebbene, colmate la misura dei vostri padri! Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna? Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l’altare. In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!” (Mt 23)

 

C) Commento:

Bergoglio non ama Gesù. Lo spirito di Bergoglio è anticristico.

Lo spirito che è in Bergoglio non è veritiero e, dicendo il falso, mette continuamente in cattiva luce Gesù e gli Amici di Gesù.

Quello che dice (Gesù) è peggio delle parolacce“, dice Bergoglio.

Che cosa è peggio della “parolaccia”? La bestemmia. Quindi, per Bergoglio, Gesù potrebbe bestemmiare? Già in passato Bergoglio, parlando del Mistero della Croce, provò ad iniettare nel cuore dei cristiani il velenoso dubbio che Gesù sulla croce avrebbe bestemmiato il Padre. “Gesù, quando si lamenta, bestemmia? Il mistero è questo“, ha detto.

Gesù nel capitolo 23 del vangelo di Matteo (che sopra è riportato per intero) dice la Verità. Una Verità cruda, viva, autentica, tagliente, che avrebbe dovuto e dovrebbe essere un monito per tutti i farisei, di ieri e di oggi. E’ per questo che Bergoglio dice che ciò è peggio delle parolacce?

Il vero scandalo è che la maggior parte dei cristiani non reagiscono con forza di fronte al quotidiano stillicidio di chi, presentandosi nelle vesti di Vicario di Cristo, annienta gli insegnamenti autentici di Cristo, stravolgendo la Scrittura, manipolandone il significato e volendo far apparire ciò che non è.

Bergoglio approfitta sia dell’ignoranza dei cristiani sia della complicità dei mezzi di comunicazione, che sono sempre pronti ad esaltare le sue gesta omettendo e coprendo le sue eresie e falsità.




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