Il vescovo Brandolini imputato dal Tribunale di Roma per diffamazione aggravata contro la Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme

 

Il Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Roma ha disposto che Mons. Luca Brandolini venga imputato dal pubblico ministero per il reato di diffamazione aggravata (art. 595 comma 3 c.p.) per le affermazioni rese contro la Chiesa  Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme.

Il presule della chiesa di Roma, già vescovo della diocesi di Sora (FR), che si trova nel territorio dove ha sede la Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, al quotidiano on line “La fede quotidiana” aveva affermato di: aver “subdorato la presenza di infiltrazione mafiose”; di ritenere “giusta la scomunica”; e che nella Nuova Gerusalemme “potessero nascondersi interessi economici di organizzazioni malavitose o in odore di mafia, comunque non limpidi”.

Il Giudice per le indagini preliminari, ritenuto che il vescovo Brandolini “non si sofferma sulle ragioni di carattere teologico-religiose della scomunica papale” ma attribuisce alla Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme “gravi condotte illecite, addirittura indicandola come strumento di interessi economici di natura mafiosa, senza peraltro riscontrare con fatti oggettivi tali gravissime insinuazioni”, ha disposto che il PM della Procura della Repubblica di Roma proceda formulando l’imputazione contro il prelato per il reato di diffamazione aggravata.




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