Lettera aperta di Tiziana Aprileo

 

Non posso non intervenire nella piena libertà di cui abbiamo sempre goduto in questi anni, per difendere coloro che grazie a loro “Si” il Padre ci ha donato la Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, sorta per volere di Dio nella Culla Santa, luogo nel quale nel 1997 all’età di 27 anni fui guarita dalla schiavitù della droga e da una malattia incurabile. Grazie all’incontro con Gesù Bambino e alle preghiere di Maria G. Norcia ho ottenuto anche il dono della fede, e Maria G. è stata come una mamma accogliendomi con dolcezza e amore,  sempre pronta a consolarmi dalle mie sofferenze. Ella è per me un grande esempio di umiltà e rettitudine, virtù che si sono rivelate anche nel suo figlio spirituale Samuele, che fin dal primo giorno che lo abbiamo conosciuto ci ha trasmesso tanta gioia pace e serenità  e non per ultimo una grande integrità morale e spirituale. Sono vent’anni ormai che insieme a mio marito, anch’egli guarito dalla mia stessa schiavitù della droga siamo rimasti fedeli e fieri di appartenere a questa Chiesa perché solo in questo luogo abbiamo trovato la cristianità autentica, testimoniata dalla grande fede che ci trasmettono Samuele e la sua Sposa, fede vissuta con coerenza nella semplicità, nell’umiltà e nella purezza di cuore che sempre li ha contraddistinti. Per questi motivi saremo sempre pronti a difenderli da coloro che arrovellati dalla superbia, con maleducazione arroganza e presunzione buttano fango inventandosi ogni sorta di menzogna su questa famiglia, sui ministri e fedeli di questa chiesa, e mi fermo qui il giudizio lo lascio a Dio!

Capua, 29/1/18

Tiziana Aprileo




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