Lettera aperta di Raffaele Rosella e Maria Vacchiano
Io e mia moglie frequentiamo la Culla di Gesu’Bambino da 20 anni e oggi possiamo testimoniare che in questo luogo, abbiamo incontrato Dio, unico vero bene, grazie soprattutto a Maria Giuseppa Norcia, donna umile, dolce, amorevole e piena di bontà, che ha testimoniato con il suo esempio di vita, la fedeltà al Signore anche contro tutti coloro che l’hanno voluta ostacolare. Una donna che ha donato tutta se stessa per portare avanti anno dopo anno, questo Santo Mistero materialmente e spiritualmente fino al giorno in cui il Padre l’ha chiamata a sé. Ella sin dall’inizio ha trasmesso ai nostri cuori una fede vera e nel corso degli anni abbiamo potuto toccare con mano le tante guarigioni e conversioni che sono avvenute in questa Culla Santa, il Tabernacolo Vivente di Dio. Il Mistero di Gesu’ Bambino iniziato con Maria Giuseppa Norcia non poteva finire con la sua morte, poiche’ il Signore non lascia mai nulla a meta’, ma porta sempre a compimento le sue promesse. Con l’arrivo di Samuele Morcia il Mistero di Gesù Bambino è entrato ancor più nel vivo in quanto fin da subito ci ha colpito per la sua affabilità nell’accogliere tutti noi fedeli e per le sue virtù di uomo retto, umile e la sua dolcezza che riflettevano quelle di Giuseppina, quella che per noi è Mamma spirituale. Grazie a loro abbiamo imparato ad amare Cristo e Maria e a comprendere e incarnare i dieci comandamenti. Oggi ci sentiamo in dovere di difendere, in qualità di fedeli della Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, questa Culla, questa Chiesa e questa famiglia (che tanto hanno donato e continuano a donare per Amore del Signore a tutti coloro che giungono in quest’isola bianca) dalle tante menzogne e offese, gettando fango per puri scopi personali, e invogliando altri a far credere il falso e ciò che vero non è.
Con tutto il nostro cuore vogliamo dirvi INFINITAMENTE GRAZIE Mamma Giuseppina e Samuele per averci donato questo angolo di Paradiso.
Comiziano (NA), 29 gennaio 2018
Raffaele Rosella e Maria Vacchiano