Lettera aperta di Nunzio Giordano e Rosa Santangelo

 

Nell’unione dei cuori della Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme desideriamo anche noi unirci alla voce di molti nostri fratelli in Spirito che si sono erti a difesa della nostra Chiesa. La nostra è una fede completamente libera, le nostre azioni non sono frutto di costrizioni ma scelte di persone libere. Abbiamo avuto la grazia di conoscere questo mistero, quando M.Giuseppina Norcia era ancora in vita, 21 anni orsono, e siamo testimoni della piena continuità di questo itinerario.

Siamo testimoni oculari di grazie e conversioni spirituali che in quel luogo sono avvenute. Cosi come dentro di noi sono vivi gli insegnamenti che ci sono stati donati da M. Giuseppina Norcia, prima e Samuele poi. Ci hanno insegnato che prima di essere cristiani bisogna essere uomini, capaci di lealtà, educazione, onestà e umiltà. Essendo uomini si riuscirà ad essere buoni cristiani, cercando di incarnare le virtù di Maria, la sua forza, la sua umiltà, la sua dolcezza e la sua santità, cercando fino in fondo di fare la volontà del Padre.

In Samuele ed Anna riconosciamo l’esempio vivo e diretto, di coppia e famiglia santa, che mai ci fanno mancare il loro supporto e la loro costante preghiera. Prima di conoscere questo luogo ci siamo sempre dichiarati “cristiani non praticanti”, arrivati alla culla abbiamo compreso il valore degli insegnamenti di Dio, il valore della preghiera e l’importanza di praticarla ogni giorno.

Alcuni sostengono che lo spirito che animava questo luogo quando era in vita M. Giuseppina Norcia sia cambiato quando quest’ultima è venuta a mancare ed è subentrato suo genero, eppure in tanti erano presenti al matrimonio di Anna e Samuele quando Giuseppina ha affidato Gesù Bambino nelle mani di Samuele.

Da fedeli di questa Chiesa ci sentiamo di difendere l’operato del nostro Pontefice e di Anna la sua sposa così come quello dei suoi ministri. Vogliamo soprattutto difendere Samuele e la Chiesa tutta dalle malelingue che sputano veleno nel piatto in cui per tanto tempo hanno mangiato. Rimettiamo alla Misericordia divina il nostro e il loro operato.

Sarno, 27 marzo 2018

Nunzio Giordano
Rosa Santangelo




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