Lettera aperta di Nerio Baldan

 

Frequento la Culla di Gesù Bambino dal 1983, dall’età cioè di 16 anni. Ho dunque una conoscenza piuttosto ampia e completa degli sviluppi e delle varie tappe di questo Mistero, essendone stato testimone diretto e sempre fedele.

Tralasciando le tante grazie e i miracoli di cui sono testimone, ho negli anni ricevuto l’esempio costante e luminoso di una fedeltà eroica e totale alla Volontà del Padre da parte di una Donna, Maria Giuseppa Norcia, di cui mi sento onorato di considerarmi “figlio”, che praticamente da sola (sostenuta all’inizio solo dalla madre e dalla figlia) ha dovuto annunciare al mondo intero le rivelazioni ricevute dal Cielo, tra l’incredulità, le resistenze, le incomprensioni o l’aperta ostilità di chi per primo avrebbe dovuto accogliere e si è invece “messo di traverso”. Non è stato facile, non lo è mai per chi proclama la Verità, questo lo sappiamo…Ma i pellegrini aumentavano, il popolo cresceva, il Mistero avanzava.

Ed ecco un giorno realizzarsi una promessa di Gesù: «Ti invierò un giovane che ti aiuti».

Tutti siamo testimoni dell’Amore, della sintonia, della perfetta concordia che fin da subito hanno legato Giuseppina a Samuele: Lei lo mandava tra i pellegrini, Lei ci invitava a parlare con Lui, a chiedergli un consiglio una parola di conforto e noi abbiamo imparato a conoscerlo e ad apprezzarne la saggezza, la dolcezza, l’affabilità, lo spirito di servizio, l’abnegazione di chi tutto lascia per dire “sì” al Padre ogni giorno.

Con gioia ero presente alle sue Nozze con Anna e senza bisogno di proclami o parole l’abbiamo tutti considerato il naturale successore di Giuseppina alla guida del popolo della Nuova Gerusalemme, come la stessa Giuseppina ha confermato a tanti fratelli di fede fino alla fine. Chiunque abbia vissuto con purezza e sincerità di cuore la vicinanza di Giuseppina è stato preparato come me ad ogni sviluppo successivo e ad una battaglia costante, che proprio Lei ci ha insegnato a combattere con le armi della preghiera e dell’unione fraterna.

E quante sono state le battaglie combattute e vinte nel nome di Gesù Bambino!

A questo punto vorrei, da diretto interessato, fare una semplice domanda. In tutta questa storia, lunga molti anni, quelli che oggi sbraitano, si affannano ad accusare, si autoproclamano “fonte della verità”, spargendo menzogne e calunnie ridicole, o che stanno sempre col dito puntato da inquisitori o paladini di non si sa bene quale diritto (che poi mi chiedo: ma questo è un lavoro a tempo pieno di chi non ha nulla da fare, sennò il tempo dove lo trovano?). Tutti questi chi sono? Da dove sbucano? O meglio: dov’erano mentre noi, semplici fedeli e pellegrini, vivevamo con fede e con pace (e continuiamo a farlo) tutto quello che ho in sintesi raccontato? Quale brutto sogno stanno facendo?

Forse, a guardare bene, uno si serve della moglie calunniando i suoi familiari per avere solo visibilità (alla faccia dell’amore e del rispetto); l’altra ha trasformato la grazia di nascere in quella famiglia in doppia colpa, perché chi ha ricevuto quell’esempio di santità e se lo mette sotto i piedi, lo rinnega pubblicamente, giudicando gli altri dopo aver fatto la “scappatella” col fidanzato, non fa che coprirsi di vergogna, che ricade esclusivamente su di lei. Perché, e questo sia chiaro, io sono uno dei tanti che, frequentando per anni la Culla, ha sempre e solo visto e considerato tra le donne di famiglia solo e soltanto nonna Nella, Giuseppina e Anna: tre fulgidi esempi di virtù e timore di Dio.

Questo è un Mistero troppo grande, che non potrà mai essere compreso per chi si vuole realizzare umanamente con le cose di Dio. Per costoro non rimane altro che tradire e rinnegare in un colpo solo lo spirito e la parte buona della famiglia di sangue, che ha seguito gli insegnamenti della Donna che ha fondato questo Mistero e che lo ha affidato a colui che Gesù aveva promesso che sarebbe arrivato.

Quindi, e con questo chiudo, mi domando ancora: ma è possibile mai che dalla storia non impari nessuno e ogni volta, a fare i falsi moralisti e i giudici ipocriti, sono proprio quelli che farebbero più bella figura a tacere? Eppure si sa cosa succede a chi sputa verso il cielo…

Latina, 25 gennaio 2018

Nerio Baldan




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