Lettera aperta di Michele Campiglia

 

Io, mia moglie ed i miei tre figli, apparteniamo alla Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, io personalmente sono giunto alla piccola Culla di Gesù Bambino 35 anni fa. Ho conosciuto Maria G. Norcia e conosco Samuele Morcia.

Tra loro c’è sempre stata una continuità spirituale assoluta e le parole che trent’anni fa proferiva Lei oggi sono confermate da Samuele. Sempre sapevamo che il nostro Cortile, l’Isola Bianca dove verrà difesa la purezza della Fede, sarebbe stato preservato unicamente per il Signore e nè  il mondo e nè il sinedrio avrebbero avuto autorità su di esso. Se il cortile del Signore è questo a chi appartengono gli altri?

Il nostro Amore è la nostra stima è totale  in coloro che oggi, con ferma determinazione ed assoluta abnegazione adempiono una missione Divina, ad un prezzo carissimo, esponendosi ad ogni tipo di falsità, ingiurie, minacce, dispiaceri di ogni genere, avanzando sempre, procedendo sulla strada tracciata dal Padre. ALTRO CHE TORNACONTO UMANO. Ci si espone e si espongono i propri cari ad una gogna su tutti i fronti, per Amore a Dio ed al prossimo. Questa è la Fede di Abramo, di Noè, di Mosè e di tutti i grandi Padri della Fede.

Questa è la Via stretta che il Signore ha tracciato. Grande sarà la gioia per quanti avranno perseverato fino alla fine.

Le persone vili ora si schierano con chi apparentemente sembra il più forte.

Il nostro più sincero grazie va a quei  Fratelli che con fedeltà e Amore con sacrificio e nel nascondimento, sacrificano la propria vita per portare quante più Anime a Dio Padre.

28 gennaio 2018

Michele Campiglia




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