Lettera aperta di Maria Grazia De Bellis
Ho conosciuto la Cappellina del Bambino Gesù da ragazzina e vi sono ritornata da adulta, in un momento di grande sofferenza. L’incontro con Giuseppina Norcia ha cambiato la mia vita e ha cambiato anche quella di mio padre che è venuto di persona a rendersi conto di quello che, entusiasta, gli raccontavo. Tante sono state le grazie ricevute. Quando lui lasciò questo mondo lo fece invocando Gesù Bambino e Sua Madre.
Anche oggi frequento la Cappellina, insieme la mia famiglia, quella nata dal matrimonio con un giovane dal cuore buono, che ha compreso insieme a me il motivo per cui è nata la Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, come pure il perché è nata in questo tempo di grande confusione morale e spirituale. Tanti oggi hanno una visione distorta di Dio e di Suo Figlio, tanti nemmeno Li conoscono. Tanti si lasciano ingannare da guide cieche che non vedono e non vogliono far vedere.
Mio marito ed io abbiamo conosciuto da vicino Samuele, un fratello tra i fratelli il cui arrivo è stato annunciato da Gesù a Giuseppina ancor prima che costruisse la Cappellina. Un uomo che non ha paura di difendere le Verità della Fede Cristiana, né di dire apertamente che ciò che viene da Dio è un Mistero, e perciò o lo si accetta per fede, oppure lo si respinge, perché non lo si comprende.
Giuseppina Norcia ha guidato per volere divino la costruzione della piccola Culla del Bambino Gesù. Samuele Morcia, sempre per volere divino, ha guidato la costruzione del Santuario della Divina Misericordia. Nessun affresco prezioso nella Culla, nessun affresco prezioso nel Santuario. Le stesse preghiere rivelate da Gesù a Giuseppina allora, vengono professate durante la Messa oggi. I dieci comandamenti citati nel libretto non sono mai cambiati.
Questo Mistero offre la possibilità, a chi vuole, di riscoprire cosa vuol dire essere “cristiani autentici”, persone normali che tutti possono incontrare e che vivono quotidianamente le difficoltà perché hanno un ruolo nella società e nelle rispettive famiglie. Persone consapevoli di non essere sole, perché Gesù, duemila anni fa, ha dimostrato, superando le barriere del tempo e dello spazio, che la vittoria sul male è possibile! Bastano cuore e volontà.
La storia insegna tante cose… Martiri e Santi hanno testimoniato nel corso dei secoli che il bene non avanza se non è accompagnato da sacrifici e prove, come pure che la volontà di Dio non si ferma davanti a niente e a nessuno.
Negli ultimi anni tanti sono stati gli articoli di giornale e le interviste che hanno accusato, svilito e giudicato, i seguaci della chiesa, senza nemmeno conoscere le persone, né i fatti. Qualcuno aveva detto che il Santuario della Divina Misericordia non avrebbe mai aperto e che l’ordinanza di sospensione dei lavori del Sindaco del paese non sarebbe mai stata revocata. E invece così non è stato.
Prima la Culla del Bambino Gesù, poi il Santuario sono stati aperti al pubblico e sempre più gente accorre da tutto il mondo, attirati dalle grazie e dalle guarigioni che ci sono state e che continuano ad esserci, nonché dall’esempio di vita di Samuele Morcia, della sua famiglia, dei ministri e dei fedeli che volontariamente hanno chiesto di far parte di questa chiesa.
Coloro che hanno avuto il coraggio di scrivere la propria lettera aperta, mettendoci la faccia, i dati personali e il luogo di provenienza, non temono il giudizio umano, né tantomeno quello del sinedrio. Sanno che tanti e tanti continueranno ad infangare il mistero di Gesù Bambino nell’intento di far indietreggiare chi non sa, o non ha mai voluto approfondire. Sanno altresì che Gesù ha rivelato ogni cosa per tempo e che: “Sono arrivati i fiumi… arriveranno gli oceani”.
San Giorgio a Liri, 18 febbraio 2018
Maria Grazia De Bellis