Lettera aperta di Maria Giordano, Tania Giordano e Francesco Robustelli
Abbiamo deciso di scrivere questa lettera mossi dalla voglia di mettere al corrente tutti coloro che incuriositi dalla Culla e dalla Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme possano leggere non solo menzogne ma anche la testimonianza di noi giovani.
Nella piena libertà affermiamo che in quel luogo santo non abbiamo mai ricevuto pressioni, maltrattamenti, violenze psicologiche anzi al contrario abbiamo ricevuto tanto amore gratuito. Volendo così sfatare le false credenze che affermano di aver intrapreso un cammino all’insegna del tormento, dell’angoscia, del dolore e della sofferenza. Liberamente abbiamo scelto di accostarci ad una fede coerente agli insegnamenti di Cristo e Maria, emozionati dallo sguardo di quel bimbo divino adagiato su una nuvola di tulle. Davanti a questa Culla abbiamo trovato la serenità, l’amore, la speranza, la fede vera. Davanti a questa Culla abbiamo trovato tutto quello che ormai il mondo, devastato dall’odio, dall’egoismo, dall’arroganza, non può più offrirci. Il mondo con il suo disordine ha raso al suolo quelli che erano i capisaldi della vita di ogni uomo. La famiglia che era il perno della società è divenuta un’istituzione effimera, l’amore che tanto si decanta è stato svuotato del suo vero significato: Cristo; l’umanità (che di umano ormai ha ben poco) è asservita all’egoismo e all’odio. Invece noi oggi, in questa nuova realtà, in questa Isola che Dio ci ha donato vogliamo riportare la famiglia ad un ordine santo guardando chi ci fornisce l’esempio: Samuele ed Anna; l’amore non vuoto, ma concreto che ha come perno Cristo.
I figli che a questa Culla si accostano, con costante impegno, cercano di incarnare le virtù di Gesù Cristo e di Maria. Questa terra ha cambiato le nostre vite, le ha conferito un senso, ora ci sentiamo vivi, pieni di speranza ma soprattutto pieni d’amore.
Su Samuele molte menzogne sono state dette e scritte. Si parla di ignoranza, mancata umiltà, arroganza, incompetenza, al contrario noi possiamo testimoniare che il nostro Pontefice è esempio di umiltà e saggezza. Chissà che queste caratteristiche viste in Samuele non siano insite nelle persone da cui provengono queste critiche?
Hanno infangato Samuele, la sua sposa volendo infangare di conseguenza la famiglia tutta, la Chiesa e tutti i suoi fedeli. Ma devono essere consapevoli, coloro che infangano noi e questo mistero, che noi insieme al nostro Pontefice usciremo puliti perché chi vive nel fango non siamo noi ma altri.
Con questo noi vogliamo difendere la nostra Chiesa, il nostro Pontefice, e ci teniamo ad invitare i giovani come noi e le persone tutte ad avvicinarsi alla Culla senza tener conto di ciò che si dice o si legge. Ci teniamo anche ad invitare tutti coloro che si sono allontanati con la chiusura della Culla a ritornare, garantendo che lo Spirito che animava questa Terra d’Amore prima continua ad essere presente anche oggi.
Affidiamo a Dio tutte quelle persone di buona volontà che cercano la verità assoluta e non relativa.
Che Dio vi aiuti!
Sarno, 27 marzo 2018
Maria Giordano
Tania Giordano
Francesco Robustelli