Lettera aperta di Maria Carlino
Ho 80 anni e sono vedova. Non ho avuto la possibilità di studiare (ho solo la licenza elementare) ma il punto di riferimento per tutta la mia vita sono stati e saranno sempre gli insegnamenti cristiani. Gli stessi insegnamenti che oggi ritrovo solo nella Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, di cui fieramente sono fedele.
Nel 1984 per la prima volta andai alla Cappellina di Gesù Bambino e rimasi da subito affascinata dal Luogo e dalla semplicità di una Donna che ebbi la grazia di conoscere: Maria Giuseppina Norcia. Non sono più riuscita a staccarmi da Lei e da quel Luogo e anzi ho iniziato a frequentarlo sempre più spesso. Nel corso degli anni ho iniziato a comprendere, grazie all’esempio vivo di santità di Maria Giuseppina, le parole del Vangelo e i tanti messaggi che Gesù Le confidava. Li ho ascoltati tante volte e trovavo sempre piena corrispondenza nei vari passi della Sacra Bibbia, l’unico libro che ho letto in vita mia. Le parole di questi messaggi sono rimasti stampati nella mia mente e nel mio cuore. Il Signore ci indicava questo Luogo come unico faro di luce che sarebbe rimasto e di non seguire il canto delle sirene del mondo, ma Egli aveva scelto questa Isola Bianca dove sarebbe stata preservata la purezza della fede. Nella mia semplicità il Signore mi ha fatto comprendere di avere trovato la perla preziosa e di non lasciarmela rubare da nessuno. Soprattutto da coloro che, ricordo bene, si sono subito affrettati a definire meditazioni personali quella che è Parola di Dio. Sono gli stessi farisei di 2000 anni fa che oggi cercano di porre divisione in questo Mistero Divino dicendo che oggi con Samuele le cose sono cambiate. Io sono testimone del Suo arrivo nell’anno 2000. Maria Giuseppina ci ha indicato in lui il suo Figlio Spirituale e ci ha sempre esortato a seguirlo e ascoltarlo. Attraverso le sue parole e il suo operato rivedo la perfetta continuità con Maria Giuseppina e sono pienamente consapevole di far parte del Piano di Amore e Redenzione voluto da Padre. Grazie al loro esempio vivo di santità ho compreso che ogni cristiano deve dare l’esempio con i fatti. Ispirandomi a ciò sono riuscita a coinvolgere la mia famiglia in questo santo cammino e nel 2012 quando mio marito è venuto a mancare, egli si è spento serenamente tra le nostre preghiere indicandoci lo stendardo di Gesù Bambino che lui portava con fierezza nel corso dei pellegrinaggi fatti negli ultimi anni della sua vita, perché alla Culla aveva trovato la fede.
Dopo aver visto con i miei occhi e vissuto sulla mia pelle le tante grazie materiali e spirituali operate in questa Terra d’Amore, appena ne ho l’occasione mi reco da Gesù e, anche se ho difficoltà a camminare dovuta al peso dell’età, al mio cuore sembra di volare.
San Giorgio a Liri, 05/02/2018
Maria Carlino