Lettera aperta di Marco Faraone e Margherita Monteleone
Mi sono accostato a questo Santo Mistero per testimonianza della mia fidanzata, stanco di vivere una fede annacquata e insipida. Frequentando gli incontri di Gesù Bambino ho conosciuto Mario Samuele Morcia e sono rimasto colpito dalle sue parole e dalla sua fermezza nel portare avanti come Guida sapiente il Progetto di Dio Padre Onnipotente.
Per la prima volta ho visto difesi e portati in alto con fierezza gli insegnamenti di Gesù Cristo in un mondo allo sbando dove regna sovrana la confusione, dove chi dovrebbe difendere i veri valori cristiani li svende, nascondendoli subdolamente sotto una coltre di finto buonismo.
Ed ho creduto in Lui, Guida coerente che per primo mette in pratica ciò che insegna, che non teme di dire la verità ma che è sempre dolce e disponibile con chi a Lui si avvicina con sincerità di cuore. La mia fidanzata ha avuto la grazia di conoscere Maria Giuseppa Norcia, vero esempio di santità e umiltà, e di constatare il legame indissolubile e l’assoluta continuità tra Lei e Samuele, al contrario di come affermano molti delatori che sanno di mentire e vogliono soltanto gettare discredito.
Siamo in un tempo in cui non esiste più alcuna moralità, dove la vita non viene più rispettata, dove Dio non ha più alcun posto, ecco allora che si punta il dito contro la santità, contro l’amore, contro il Progetto del Padre. Entrambi siamo onorati di poter fare parte di questa Santa Chiesa e non tolleriamo le falsità, le offese e le calunnie indirizzate al nostro Pontefice, alla sua Sposa, alla nostra Chiesa, a tutti coloro che si adoperano per essa. Del resto, come è scritto, “le porte degli inferi non prevarranno”.
Noi finché avremo vita difenderemo Coloro che amiamo a testa alta.
Palermo, 06/02/2018
Marco Faraone e Margherita Monteleone