Lettera aperta di Luigi Scognamiglio

 

Mi chiamo Gigi Scognamiglio e, con questa mia lettera, vorrei provare ad esprimere tutta la riconoscenza che nutro verso Dio Padre per questo immenso dono che ha inteso fare a tutti gli uomini di buona volontà: LA CULLA DEL BAMBINO GESÙ.

Sono ormai trascorsi venti anni da quando, in seguito ad un semplice invito, sono giunto in questa terra benedetta e mai potrò dimenticare l’immensa gioia provata quando per la prima volta, al termine di una lunga fila di fedeli, incontravo gli occhi del Bambino Gesù che, immersi nei miei, mi suscitavano dentro quella pace, serenità e certezza della Sua presenza in ogni istante della mia vita che, la quotidianità ed il mondo di tutti i giorni, avevano assopito in me.

Qualche settimana dopo ritornavo alla Culla e attraverso una finestrella, facevo conoscenza con lei Maria Giuseppina NORCIA, quella donna che con il suo “Sì” aveva dato inizio a questo grande Mistero d’amore.

Che dire, stessa emozione e stessa gioia nell’incontrare quegli occhi; emanavano una luce mai vista prima ed il suo sorriso ti infondeva quella pace che solo Lui ti può dare. Le sue semplici parole ti ristoravano il cuore, il suo invito alla preghiera ed alla pratica del Santo Rosario e le sue esortazioni nell’avere fiducia in Gesù e nella sua Mamma celeste, rafforzavano la fede di quanti a Lei si rivolgevano.

Giuseppina, noi figli spirituali la chiamiamo così, non solo con la parola ti guidava, ma forte era il suo esempio di vita, totalmente dedito alla sua missione e nulla poteva distoglierla da questo.

A rendere unica questa donna, che per me e tanti altri fratelli costituiva “il modello” di vita da imitare, in particolare era una virtù: IL CORAGGIO APOSTOLICO; annunciare al mondo senza l’ausilio dei mass media o dei “social”, ma con un messaggio che va da cuore a cuore, un grande Mistero d’Amore.

Quanti cuori sono qui accorsi grazie a questo richiamo, quante conversioni e quanti segni ho visto e ricevuto in questa Culla, che cresceva ogni giorno di più.

Quanta gioia apprendere nell’anno 2000 dell’arrivo di un giovane “speciale”, così me lo definirono, che Giuseppina attendeva da tempo e che senz’altro avrebbe dovuto aiutarla nella missione affidatale. Null’altro mi interessava sapere, perché questo giovane, anche senza conoscerlo io lo accettavo, e questo perché me lo garantiva Lei, quella che ormai era diventata la mia mamma spirituale: Giuseppina.

Non nascondo che era comunque tanta la curiosità di vederlo, di ascoltarlo e, quindi conoscerlo. Passò poco tempo e non dovettero indicarmelo, quando lo vidi lo riconobbi subito: era “speciale”. La luce che emanavano i suoi occhi l’avevo già vista, la dolcezza e la sapienza delle sue parole l’avevo già ascoltata, le esortazioni all’osservanza dei 10 Comandamenti e la fiducia nell’azione dello Spirito Santo erano in continuità con quanto insegnatoci da Giuseppina, che sempre più “diminuiva” per consentire a lui di “crescere”. E ben presto tutti fummo tacitamente concordi che quel giovane, di nome Samuele, in mezzo a noi “risplendeva”.

Del tutto naturale fu quindi il passaggio di consegne che, in presenza di tanti, avvenne quel 4 agosto del 2002. A quel figlio spirituale prescelto, veniva affidato l’onere e l’onore di portare avanti questo grande Mistero.

Il dolore per il ritorno al cielo di Giuseppina, ci fu lenito grazie alla sua presenza ed oggi, alla luce degli accadimenti, possiamo affermare che continuità assoluta c’è stata e c’è, nel portare avanti questo Mistero d’Amore.

Davanti alle difficoltà Samuele MORCIA, non si è fermato, non si è fatto intimidire dal potere di coloro che trincerati in una casa che prima era ed ora non è più, ricorrevano ai mezzi più meschini per ostacolare la sua missione. Samuele mostrando lo stesso CORAGGIO APOSTOLICO di Mamma, non ha esitato di fronte all’avanzare del male, della menzogna e dell’iniquità a traghettare tutti i cuori aperti e tutti gli uomini di buona volontà nella Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, di cui a pieno merito e titolo è il Pontefice.

Di tanto in tanto qualche detrattore alza la voce contro il Mistero, ma questo è notorio, la storia della cristianità è piena di gente meschina che, dopo aver ricevuto nega l’evidenza e, cosa molto più grave, nega l’azione dello Spirito Santo. Il cammino di Cristo è da sempre turbato dai Giuda o dagli Erode, che hanno inutilmente provato ad ostacolare l’avanzare della Verità.

Quando ascoltiamo queste menzogne immeritate contro chi ha solo gratuitamente dato, non ci resta altro che fermamente dissentire e biasimare coloro che le proferiscono, rimettendoli alla Giustizia Divina che farà inesorabilmente il suo corso.

Di fronte a certi episodi, noi membri di questa Chiesa, possiamo solo mostrare il senso di carità che ci è stato insegnato, e unendoci sempre più in quella fratellanza che ci rende forti e saldi nel cammino, continuare ad avanzare insieme pregando anche per loro, con le parole che la nostra mamma ci ha insegnato:

Tu che vieni, o Gesù, Tu che vieni ad illuminare con la Tua Presenza questa umanità arida e smarrita, fa’ che la tua luce apra gli occhi a chi non Ti vuol vedere, la mente a chi non Ti vuol capire e, soprattutto, il cuore a chi non Ti vuol amare”(Preghiera rivelata dalla Madonna a Giuseppina Norcia, 1989).

Amen.

Portici, 09/02/2018

Luigi Scognamiglio




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