Lettera aperta di Giovanna Zielo
Mi chiamo Giovanna Zielo. La prima volta mi sono recata alla culla di Gesù Bambino nell’agosto del 1994, tramite mio fratello. Passarono altri 2 anni prima che potessi ritornare in quel luogo santo; il mio cuore cercava Gesù e quando mettevo piede nell’area della Cappellina ero felice perché vivevo quella serenità che tanto cercavo e desideravo. La situazione familiare in cui mi trovavo era molto difficile, direi invivibile, mi sentivo come prigioniera nella mia casa ed annichilita nella mia dignità come persona. Ecco perché davanti alla culla di Gesù Bambino sentivo entrare l’amore nel mio cuore come un balsamo che accarezzava la mia anima e mi donava quella pace che cercavo. La stessa sensazione provavo quando mi veniva data la possibilità di parlare con Maria Giuseppina Norcia, la donna di Dio che mi ha insegnato l’amore vero e mi ha indicato la strada della preghiera e il rispetto delle dieci leggi di Dio. Non posso che affermare che oggi provo la stessa sensazione alla presenza di Samuele Morcia che, dopo la salita al cielo di Maria Giuseppina, ha avuto il compito di continuare e completare il progetto che Dio Padre aveva affidato all’ umile e obbediente donna di Dio. Anche Samuele ci guida e ci invita a vivere la cristianità autentica nella quotidianità.
Un giorno il 22 novembre 2010 ho incontrato Samuele a cui ho chiesto la forza di affrontare le difficoltà della mia vita visto che avevo appena iniziato una terapia di chemio in seguito all’asportazione di un tumore maligno al seno. Le sue parole di conforto mi portarono ad abbandonarmi alla volontà di Dio, ciò mi ha permesso ancora oggi di affrontare il mio problema con serenità e pace che riesco a trasmettere anche a quelli che mi stanno vicino, in famiglia e fuori. Coloro i quali si ostinano ad inveire contro Samuele Morcia e tutti i ministri sappiano che si scagliano contro Dio. Io mai tradirò questo luogo che mi ha donato la gioia di vivere.
15 febbraio 2018
Giovanna Zielo
