Lettera aperta di Giosuè De Michele

 

Mi chiamo Giosuè De Michele e sono arrivato per la prima volta alla Culla di Gesù Bambino il 13 Giugno del 1996. Sono una delle tante persone che si sono convertite in questo Luogo Santo. Dinanzi alla Cappellina, incrociando gli occhi dolci di Gesù Bambino, mi sono sentito amato e la mia anima è stata messa a nudo. Ho cominciato a pregare insieme agli altri pellegrini (io che non ricordavo più neanche l’Ave Maria!). Mi ha colpito poi la targa in cui c’è scritto: “Non si accettano offerte”. Da allora, spinto da un desiderio interiore, mi sono recato spesso in questo luogo e la mia vita un po’ alla volta è cambiata; ho cominciato a rispettare i Dieci Comandamenti e a mettere Dio al centro della mia esistenza. Ho conosciuto Maria Giuseppina Norcia, donna umile e semplice, che ci accoglieva sempre con tanto amore, spronandoci a pregare molto non solo per le nostre necessità, ma anche per tutti i peccatori. Samuele Morcia, persona timorata di Dio, con affetto, umiltà, dolcezza e amore ci guida ora in questo cammino, facendoci sentire la presenza viva di Dio in mezzo a noi. In questi ultimi tempi, ascoltando tante calunnie e menzogne nei confronti di Samuele, provo sdegno e dolore. Per me Samuele è più di un fratello e di un padre, sempre lo difenderò così come sempre testimonierò la verità. Sono orgoglioso di appartenere alla Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, nella quale c’è vera fede, pace e amore.

Scafati (SA), 24-03-2018

  Giosuè De Michele




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