Lettera aperta di Francesco Monteleone e Maria Romeo
Come si fa a restare in silenzio quando il cuore ti scoppia dentro, quando colpiscono e tentano di infangare con calunnie pretestuose il tuo tesoro, la tua pace, la tua serenità, la nostra vita? Una viva passione divampa nel cuore per difendere il nostro sommo bene da accuse prive di qualsiasi fondamento, dettate da egoismi umani.
Siamo arrivati con mia moglie Maria alla Culla nel 1999 e avendo avuto la grazia di conoscere Maria G. Norcia, ci siamo subito innamorati di Lei per la sua dolcezza, rettitudine, santità e umiltà.
Quante ore passava dietro quella finestrella ad accogliere le anime che giungevano alla Culla! E Lei sempre pronta a dare una parola di conforto, un sorriso, un consiglio.
Subito dopo, nell’anno 2000, è arrivato l’aiuto promesso dal Signore, il giovane Mario Samuele Morcia, come Lei pieno di forza, di dolcezza, semplice ed umile. E la trattava con delicatezza, con affetto e anche con riverenza. Lei ci spingeva sempre a parlare con Samuele e a chiederGli consigli, poiché sapeva che avrebbe portato a compimento il Progetto del Padre.
Quindi, non c’è “prima” o “dopo”, come in mala fede si vuole far credere, ma continuazione. C’è il mistero di Dio, il progetto di salvezza e di redenzione del Padre.
Coloro che attaccano e calunniano la Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, dopo aver tanto ricevuto dalla Culla e da quella Santa famiglia, depositaria del Mistero di Gesù Bambino, tacciano e si “godano la gioia della loro ritrovata libertà”! Noi continueremo ugualmente il nostro Cammino, non finendo mai di ringraziare Dio per la Sua chiamata, sereni e liberi di confermare, senza condizionamenti, la nostra appartenenza alla Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme e la nostra fedeltà al Suo Pontefice, che difenderemo per sempre.
A chi non condivide il nostro cammino senza conoscere la realtà che stiamo vivendo, diciamo con semplicità: “vieni e vedi”.
Palermo, 05.02.2018
Francesco Monteleone e Maria Romeo
