Lettera aperta di Francesco Marciello
Sono arrivato in questo luogo Santo nel 1998 dove il Signore mi ha liberato da una grave forma di tossico dipendenza che durava da circa 13 anni. Per me era impossibile uscire fuori da quel tunnel ma l’incontro con Maria G. Norcia, che mi ha accolto come una madre accoglie un figlio, mi ha trasformato totalmente la vita. Grazie ai suoi incoraggiamenti e ai suoi consigli santi da ateo sono diventato credente e oggi posso dire di sentirmi un figlio di Dio. In tutti questi anni Maria G. Norcia è stata esempio di santità e di chi crede e vive Cristo nella totalità.
Nell’anno 2000 ho avuto modo di conoscere Samuele Morcia che Lei stessa ci ha indicato come colui che avrebbe continuato il progetto divino che il Padre le aveva affidato. Ricordo di una volta quando, trovandomi insieme ad altri giovani in presenza di Maria G. e Samuele, mi colpì lo sguardo d’amore con cui la Madre guardava il Suo Figlio spirituale e lo invitava a parlare a noi tutti. In quel momento nel mio cuore senza alcun dubbio compresi che tutti e due erano animati dallo stesso spirito di Dio. Ci trovavamo in una piccola stanza e ricordo che Maria G. , dispiaciuta per le persone che non riuscivano ad entrare, disse che il Signore stava preparando una casa più grande per accogliere tutti. Guardando oggi il nostro Santuario della Divina Misericordia vedo il compimento di quelle parole sante.
Quindi non comprendo e respingo totalmente le calunnie divulgate da alcuni che sostengono che “prima era una cosa e che oggi ne è un’altra”. Questi menzogneri sono accecati dalla superbia che li porta a combattere l’opera di Dio. Io sono fiero di appartenere alla CHIESA CRISTIANA UNIVERSALE DELLA NUOVA GERUSALEMME e con tutto il mio cuore sono vicino, in questo momento di pesanti e ingiustificate accuse, al nostro Sommo Pontefice Samuele Morcia.
Portico di Caserta, 27 gennaio 2018
Marciello Francesco