Lettera aperta di Fabio Buttafuoco
Sono quasi dieci anni ormai che frequento la Culla del Bambino Gesu’ oggi costituita in Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, il mio cammino è iniziato subito dopo la salita al Cielo di Maria Giuseppa Norcia.
Visto il clamore di questi giorni mi sono sentito in dovere di far conoscere la mia testimonianza per difendere il buon nome di questo luogo.
Già dai primi periodi di frequentazione della Culla ho potuto constatare sia in prima persona sia dalle testimonianze di chi frequentava il luogo da molto più tempo di me, che gli insegnamenti di Maria G., Mamma spirituale di tutti noi, trovavano il naturale seguito negli insegnamenti di Samuele e sua moglie Anna.
In loro e nelle persone che li aiutano ho sempre trovato il vivo esempio di veri uomini e veri cristiani, l’esempio di persone che nella loro vita hanno messo al centro Gesú e Maria, che davvero rispettano i dieci comandamenti e mettono in pratica gli insegnamenti che Gesu’ ci ha lasciato.
A differenza di un’altra chiesa qui ho subito trovato sostanza e non apparenza.
Chi oggi sostiene che quando c’era Maria Giuseppa era diverso, semplicemente non ha compreso che già da allora qui si difendeva la purezza della fede e quando in un altra chiesa si è deragliati su strade sempre più lontane dagli insegnamenti di Cristo noi non abbiamo fatto altro che tenere la barra dritta difendendo la dottrina cristiana e non barattando con altre filosofie religiose Cristo e Maria e i loro insegnamenti.
Falso è inoltre sostenere che qui le persone sono manipolate o non possono uscire dalla Chiesa. Questa casa è aperta a tutte le persone di buona volontà, in tanti sono venuti e sono andati via liberamente. Qui si rispetta la libertà che il Padre ha lasciato ad ogni uomo, nessuno è costretto a fare nulla contro la sua volontà e io sono testimone vivente di questo.
Torino, 28 gennaio 2018
Fabio Buttafuoco
