Lettera aperta di Chiara Damarco

 

Conosco e frequento la Culla di Gesù Bambino dal 2011 e in questi tempi in cui viene fortemente attaccata e calunniata voglio portare la mia esperienza a sostegno e difesa di ciò che ritengo essere vero e puro.

Grazie alla Cappellina e alla Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, in questi anni, ho conosciuto Dio come mai l’avevo conosciuto prima, nella sua Infinita Misericordia e nel suo Infinito Amore di Padre. Ho trovato qui ciò che altrove non ho trovato: la coerenza nella Cristianità, che non ti fa scendere a compromessi per i propri comodi a costo di svendere la propria identità cristiana, e la vera Misericordia, che ti fa sentire accolto e amato per ciò che sei, ma che proprio in virtù di quell’Amore ti esorta nell’intimo a migliorarti sempre di più ad imitazione dell’esempio di Santità che ci hanno donato Cristo e Maria.

Non ho conosciuto personalmente Maria Giuseppina Norcia, ma è stata per tutti coloro che l’hanno conosciuta, una Santa donna, che ha incarnato le virtù di Maria e che ha accompagnato ciascuno nella propria vita a ritrovare la strada verso Dio.

Samuele e Anna, in totale continuità, vivono seguendo le sue orme, trasmettendo lo stesso Amore per Dio. Ho trovato infatti in Samuele e nella sua famiglia l’esempio di spiritualità profonda e di vita concreta, spesa nell’umiltà, nella rettitudine, nella disponibilità, nella dolcezza per portare a compimento quanto era stato annunciato a Maria G. Norcia in questa Terra Benedetta e per riportare al centro di ogni cuore Cristo e Maria.

Grazie al loro esempio e agli insegnamenti di questa Chiesa, ho ritrovato la Fede in Cristo e ho riscoperto il desiderio di vivere la Cristianità autentica, nella quotidianità, attraverso la preghiera, il rispetto amorevole dei 10 Comandamenti e la sincera unione fraterna, per vivere nella pratica i valori cristiani ed essere coerente con ciò in cui credo.

Mi sono quindi ritrovata, sempre in piena libertà e consapevolezza, a dover fare delle scelte non sempre facili e certamente in controtendenza per il mondo che ci circonda ma suggerite dall’impegno quotidiano per essere Cristiana non solo a parole ma anche nei fatti.

Così è stato per esempio nel cammino di fidanzamento intrapreso con Mario, mano a mano più consapevole e rispettoso l’uno dell’altro. Grazie alla Fede in Cristo e Maria ogni giorno più matura, ho riscoperto, infatti, il senso del fidanzamento cristiano che nel rispetto reciproco ci ha insegnato ad amarci a vicenda mettendo Dio e i suoi Comandamenti al primo posto, nella quotidianità, in vista di quell’unione sponsale che nella pienezza ci avrebbe permesso di vivere come famiglia. Abbiamo atteso con amore e pazienza quel giorno in cui saremmo stati pronti, di fronte a Dio, a coronare il nostro desiderio di essere uniti in matrimonio.

Ora, dal 1 Ottobre 2017, come famiglia, le promesse di matrimonio fatte di fronte a Dio ci stimolano ad affrontare le sfide che ogni giorno ci si presentano mettendo al primo posto Dio e di conseguenza l’amore l’uno per l’altra, l’altra per l’uno.

Posso solo dire Grazie a Dio per avermi permesso di conoscere questa Terra Santa e questa Chiesa e di toccare con mano lo Spirito Santo che qua dimora.

Torino, 3 febbraio 2018

Chiara Damarco




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