Lettera aperta di Cesare Noce e Cinzia D’Alessandro
Dopo un periodo di riflessione e preghiera anche io e mia moglie sentiamo l’esigenza di manifestare lo sdegno per tutte le menzogne e le cattiverie scritte nei social verso Samuele, Anna e di tutti coloro che il Padre ha chiamato a lavorare nella sua vigna. Sono circa 30 anni che frequentiamo la culla, abbiamo conosciuto Maria Giuseppina ed è solo grazie a Lei e ai suoi sacrifici che la nostra vita è cambiata. Ci ha insegnato la vera cristianità. Nel 2000, quando è arrivato Samuele, da subito Giuseppina ce lo ha indicato come la persona a cui potevamo rivolgerci ogni qualvolta che ne avevamo bisogno, perché lui era la persona che Gesù gli aveva promesso come suo aiuto. Noi siamo stati testimoni di ogni passaggio di questo mistero e della perfetta continuità tra l’operato di Maria Giuseppina e Samuele. Non c’è un prima e un dopo, Maria Giuseppina e Samuele sono una cosa sola, è così da sempre. Non si può scindere una madre dal figlio spirituale. Questo è il mistero del Padre e di certo non saranno queste calunnie e cattiverie che potranno fermare quanto è già stabilito. Troppo facile e meschino gettare fango contro chi si è sempre contraddistinto per la coerenza e per l’esempio dì Santità, per coprire i propri misfatti.
Cogliamo l’occasione per ringraziare il nostro Sommo Pontefice e la sua Sposa insieme ai ministri scelti dal Padre per la loro dedizione e disponibilità verso tutti noi. Per sempre: uno per tutti e tutti per uno.
Latina,10 febbraio 2018
Cesare Noce e Cinzia D’Alessandro