Lettera aperta di Catia Paliotta

 

Sono Catia Paliotta e sento di dire anch’io la mia, in difesa delle persone che hanno scelto di rispondere alla chiamata per portare a compimento il Mistero di Amore e Redenzione che, iniziato con il Si di Maria Giuseppina Norcia, continua ora con Samuele ed Anna, la sua sposa.

Sono circa 30 anni che frequento la Culla di Gesù Bambino e ho avvertito subito nel mio cuore che quello non era un posto qualunque ma era “Il Posto”, scelto dal Padre. Si, sentivo che proprio lì il Padre voleva compiere le Sue promesse.

Da quel momento è iniziato il mio cammino. Avevo, allora, una fiat 126 che non andava molto bene ma non mi sono mai fatta fermare dal pensiero che poteva lasciarmi a piedi in quei 50 km e che quindi era meglio non andare. Con il cuore mi mettevo in viaggio e, pregando pregando, arrivavo sempre. Spesso sentivo il bisogno di mettere da parte tutto per correre da Lui, da quel Bambino, così piccolo ma così Grande, che mi chiamava. Sentivo forte il suo richiamo e così andavo, mi mettevo davanti la Culla e parlavo con Lui. Mi ricaricavo della Sua Forza e del Suo Amore e tornavo alla mia vita quotidiana con una carica particolare.

Non capivo allora, ma nemmeno mi importava ragionarci, sentivo solo il mio cuore in pace che mi diceva: Fidati. Ora posso dire che ho fatto bene a fidarmi, che ho fatto bene ad avere Fede senza pretendere di capire tutto e subito. Ci ho messo il cuore e Gesù mi ha aiutata servendosi prima di Maria Giuseppina e poi di Samuele.

In Lei ho trovato una persona che con amore mi accoglieva e mi confortava. Ricordo ancora che in un giorno di sconforto Lei mi accolse nella sua casetta, mi offrì dolcetti e un caffè ed io, che non prendo caffè perché mi agitano, anche in questo mi abbandonai al suo cuore perché era un gesto d’amore e sapevo che non mi avrebbe fatto male.

E così fu. Non solo non mi sentii male, ma questo mio atto di abbandono, in qualche modo, mi fece sentire più forte e amata.

Poi con il passare del tempo è arrivato Samuele e, come facevano tutti, gli andavo vicino per sentirlo parlare e rimasi stupita dal fatto che le sue parole producevano in me lo stesso effetto delle parole di Maria Giuseppina; ne rimanevo estasiata e avvertivo quel qualcosa che li distingueva e li rendeva unici. Poi ho compreso che Samuele era stato scelto da Dio per aiutare la nostra “Mamma Spirituale” e che avrebbe portato a compimento il Progetto del Padre. E come successe con Lei mi sono fidata anche di ui.

Ora frequento la Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme in piena libertà e con orgoglio Santo.

Ringrazio Dio per la chiamata ricevuta e voglio dire a tutti quelli che hanno scelto di non appartenere a questo Mistero: Rispettate le nostre scelte! Almeno questo, fatelo.                                Il Signore ci ha donato la libertà, rispettatela! Non aggiungete altro dolore dove c’è già tanta sofferenza per la vostra perdita.

Pontecorvo (FR), 1 febbraio 2018

Catia Paliotta




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