Lettera aperta di Bruno Caracciolo

 

Frequento abitualmente la Culla di Gesù Bambino insieme a mia moglie dal 1996, ho conosciuto Mamma Maria Giuseppina e, dal 2000, Samuele Morcia. Entrambi hanno acceso e fatto crescere nei nostri cuori la fiamma dell’Amore per il Signore e il vivo desiderio di amarLo, lodarLo e rispettarLo.

Premetto che non leggo nulla di quanto viene scritto contro l’Isola Bianca e chi la rappresenta (perché sarebbe una inutile perdita di tempo, visto che ho la piena certezza che tutto, nella Nuova Gerusalemme, è Opera di DIO), scrivo solo per condividere il pensiero dei fratelli e la loro amarezza davanti a tanta ignobile campagna diffamatoria da parte di chi non ha mai veramente amato questo Mistero divino.

Tempo fa, su un social, avevo scritto: “E il nostro pensiero torna sempre a Lei, a Mamma Giuseppina… Chi ha seguito prima Lei e poi Samuele ora ha un incendio d’amore nel cuore! Solo chi non l’ha amata, ascoltata e rispettata ha permesso che la propria fiammella si spegnesse! Solo chi non ha mai creduto veramente nel Mistero della Culla, può pensare che non ci sia continuità e uniformità tra chi ha portato per PRIMA la CROCE (dell’ingratitudine, dell’incredulità e dell’indocilità di tanti cuori) e chi, con lei l’ha condivisa e, nella continuità e nell’uniformità, sta portando quella Croce dopo di lei, per la Gloria e in onore al Padre.” Tutti sono liberi di entrare o uscire: a  nessuno può essere concesso di infangare il Mistero divino e Coloro che  lo rappresentano in tutta legittimità.

Napoli, 27 gennaio 2018

Bruno Caracciolo




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