Lettera aperta di Anna Cipriani
Mi chiamo Anna Cipriani, sono arrivata alla culla di Gesù Bambino nell’aprile del 1988 invitata da alcuni amici pensando ad una comune gita, inconsapevole che quel viaggio avrebbe cambiato per sempre la mia vita. Piena di logiche umane e lontana da ogni concezione di esistenza di Dio, mi sono avvicinata a quella culla innamorandomi di quel “Bimbo Divino”, che mai più avrei lasciato. Dopo qualche settimana ho conosciuto Maria G. Norcia, nei suoi occhi l’immensità, nelle sue parole l’eternità.
Per motivi di lavoro, dopo qualche mese, mi sono trasferita da Roma a Campoli Appennino, un paesino poco distante da Gallinaro e questo mi ha permesso di recarmi quotidianamente a pregare presso quella “Culla”, rendendomi testimone dell’irreprensibile vita condotta da quella umile donna ,che aveva risposto si alla chiamata di Dio, sostenuta dall’indimenticabile “Nonna Nella” e dai suoi figli Vincenzo ed Anna, che nel nascondimento, “pellegrini tra i pellegrini” e senza mai rivestirsi di alcun ruolo, ci accoglievano come “fratelli tra fratelli”.
L’arrivo di una persona, che avrebbe aiutato e sostenuto Maria Giuseppina nel compito che Dio Le aveva affidato è stato annunciato molti anni prima, che quel giovane giungesse, mandato da Dio; poco prima che la Curia di Sora stava per sferrare il più grande attacco denigratorio sul mistero di Gesù Bambino, disconoscendo tutto, e umiliando Maria G. Norcia, che in silenzio ha subito le prepotenze e le offese di coloro che oggi vogliono far credere tutt’altro. Io stessa, ne sono testimone e a quel tempo, mi sono sentita nel mio piccolo di dover controbattere le ignominie e le bugie proferite nei confronti di Maria Giuseppina e del mistero di Gesù Bambino; sia recandomi personalmente presso le Istituzioni della Chiesa Romana sia scrivendo sui giornali locali.
Tengo a precisare che da sempre Dio ha chiamato questa Terra “Nuova Gerusalemme” e non esiste un passato ed un presente, ma è sempre stato un unico cammino verso la costituzione di una “Chiesa rinnovata”, che incarnasse le verità evangeliche con coerenza e fermezza, che mai potrei negoziare, come in altre case è stato fatto; sarebbe come tornare in quel buio in cui la mia anima vagava prima di arrivare alla culla di Gesù Bambino. Mai nessuno in questi trent’anni mi ha obbligata o mi ha chiamata per andare a pregare presso “la piccola culla”, e ancor più ad aderire alla Chiesa Cristiana della Nuova Gerusalemme. Liberamente ho aderito e liberamente sono uscita dalla Chiesa di Roma, nella quale non mi sono mai totalmente riconosciuta, e meno che mai adesso.
Ora come allora non posso rimanere in silenzio di fronte alle menzogne, agli insulti ed alle ingiurie proferite nei confronti di quel giovane tanto atteso da Maria Giuseppa, ma anche da tutti noi, che con sacrificio e amore ha risposto sì alla chiamata di Dio, arrivato per sostenere e difendere Maria G. Norcia prima e portare avanti il progetto di Dio dopo. Pertanto, invito tutti coloro che continuano a offendere la nostra Chiesa, i suoi Ministri e il nostro Pontefice ad astenersi dal continuare, lasciando ad ognuno la libertà di professare la propria fede, nel rispetto delle scelte che ogni uomo e donna sono liberi di fare e soprattutto, di offendere chi con immenso amore ha accompagnato e sostenuto la propria madre, ed oggi la nostra Chiesa, nel più totale nascondimento.
28 gennaio 2018
Anna Cipriani