Lettera aperta di Andrea Freda

 

Vorrei con la presente lettera testimoniare, così come tanti altri miei fratelli in Cristo stanno facendo, la mia appartenenza e ciò che ho vissuto in questo Mistero d’Amore da quando lo vivo nella piena libertà e senza alcuna costrizione.

Sono un ragazzo di 21 anni e vivo il Mistero di Dio da molti anni, ma la consapevolezza della grandezza di tutto quanto vedo con i miei occhi e con il mio cuore è ovviamente maturata nel tempo a venire. Data l’età, non ho avuto la grazia di conoscere in vita colei tramite la quale il Padre ha dato inizio al Suo Piano d’Amore per la salvezza dell’umanità, Maria G. Norcia, che a seguire chiamerò Mamma in quanto tanto ci ha donato come una madre fa con un figlio, anche di più; ho avuto però la grazia di conoscere, dai punti di vista umano e spirituale, coloro che mi hanno aiutato a conoscerla e a comprenderla.

La Donna di Dio ha risposto Sì alla chiamata del Padre, sia nel giorno in cui lei ha accolto la richiesta del Padre sia quotidianamente, con abbandono incondizionato a tutto ciò che il Padre le chiedeva, senza far mai prevalere quello che la mente umana poteva pensare e resistendo agli attacchi di chi, non abbandonandosi come lei all’azione dello Spirito Santo e giudicando il Suo operato con il metro umano, non poteva comprenderla. Con umiltà profonda e con obbedienza amorevole al Padre, sempre è stata pronta ad accogliere con dolcezza i tanti figli che a lei si accostavano per ogni difficoltà e sempre ha affidato alle cure di Dio le anime che a lei giungevano. Magari si potrebbe pensare che non posso sapere tutto ciò se non l’ho mai conosciuta, ma grazie a Dio ho conosciuto colui, Samuele Morcia, che era tanto atteso da lei e che ha sposato Sua figlia, Anna, donandoci così l’esempio di come si vive la famiglia cristiana, prima Chiesa domestica, sposando con totale abbandono la Volontà di Maria, alla quale il Padre aveva indicato quel giovane come Colui che l’avrebbe aiutata a portare avanti questo Piano. Prima di tutto esempio di vero uomo, incarnando le virtù della lealtà e del rispetto, oltre che esempio di vero cristiano. Obbedendo alla volontà di Mamma, è stata così costituita la Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, con cui il Padre vuole unire in questo Corpo Mistico coloro che da “creature di Dio” desiderano diventare “figli di Dio”, in contrapposizione a quanto viene senza vergogna fatto in un altro cortile (…).

Ecco che quindi posso affermare con sincerità di cuore e con certezza che Maria G. Norcia è sempre stata fedele alla chiamata del Padre, perché me ne sta dando testimonianza un Uomo che, insieme ai Ministri di questa Chiesa, ha sempre manifestato coerenza tra ciò che dice e ciò che fa, perché il linguaggio dei veri cristiani è “sì, sì; no, no”, parlando soprattutto con l’esempio, perché è l’esempio che fa la differenza.

Per questo non posso accettare le umiliazioni che giorno dopo giorno vengono perpetrate da chi, dopo aver avuto la possibilità di ricevere la vera Vita in questo Mistero, si permette di infangarlo e di deriderlo, semplicemente perché non ha ottenuto ciò che desiderava, perché si desiderava il ‘posto d’onore’, si desiderava la responsabilità in più, perché si pensava che tutto era dovuto, costringendo per di più un uomo che tanto ha dato per questo Mistero a dover chiedere scusa per le calunnie gratuite che ci vengono rivolte, ma non si è compreso che la superbia andava messa da parte, l’io andava schiacciato e l’umiltà doveva essere totalmente nel nostro cuore, e non si è compreso che avere una responsabilità in più agli occhi di Dio comporta tanti sacrifici, così come sono stati fatti dagli uomini che Gesù ha affiancato a Sé nella Sua vita, da tutti i Santi che il Padre ha inviato nel tempo e da Coloro che ci hanno guidato e ci guidano tuttora in questo Cammino di Santità. Mi sento quindi di ringraziare tutti di cuore per la loro vicinanza che, anche nelle prove personali e familiari affrontate in questi ultimi tempi, non hanno esitato ad offrirci, gratuitamente. Grazie Maria, grazie Gesù Cristo.

Cellole (CE), lì 29 gennaio 2018

                                                                                               Andrea Freda




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