Lettera aperta di Alessandro D’Ippolito

 

Conosco questo luogo da più di vent’anni, ho avuto il piacere, l’onore e la fortuna di conoscere Maria Giuseppa Norcia ed ho avuto il piacere, l’onore e la fortuna di conoscere Samuele. Ricordo ancora quando Giuseppina uscì dalla Culla di Gesù Bambino con al fianco Samuele, come se volesse presentarlo a tutti noi. Come poteva Giuseppina presentarci un menzognero? Impossibile, Lei non poteva! Giuseppina ci ha presentato colui che aspettava da tempo, colui che avrebbe continuato il compito che il Signore Le ha assegnato.

Ho sempre vissuto questo luogo con la massima libertà, mai un centesimo mi è stato chiesto e mai nulla mi è stato imposto, tranne il rispetto per il luogo e per i fratelli che lì si recano per pregare. Ma questo non dovrebbe essere normale per ogni cristiano? Mi è stata sempre data massima libertà anche nella preghiera, in questo luogo si vive così, si è liberi! L’unica cosa che mi è stata sempre chiesta è quella di rispettare la legge di Dio, amare e rispettare i fratelli! Ma anche questo non dovrebbe essere normale per un cristiano?

31 gennaio 2018

Alessandro D’Ippolito




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