Lettera aperta di Alessandra Monno

 

Vorrei ringraziare gli amministratori di questo sito per avere avuto la possibilità di esprimere pubblicamente lo sconcerto che ho provato a seguito dell’ingiustificato attacco in rete perpetrato nei confronti della Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme e del nostro Sommo Pontefice, Samuele Morcia, da parte di coloro che, avendo vissuto in prima persona l’esempio santo della famiglia Norcia, avrebbero dovuto per primi preservare e difendere l’autenticità della fede cristiana proclamata in questa Terra santa, invece di barattarla per ritagliarsi un effimero momento di “attenzione” virtuale, animati da sentimenti di rabbia e gelosia che non provengono di certo da Dio.
In qualità di fedele di questa Chiesa, il mio cuore si stringe attorno a quello di Vincenzo e Antonietta che, con grande rettitudine e dignità, hanno avuto come unica “colpa” quella di aver cercato di trasmettere gli autentici insegnamenti cristiani a Roberta, che non li ha voluti mettere in pratica e si è ribellata, scappando di casa, non seguendo l’esempio di Colei che è stata, è, e sempre sarà la Donna di Dio, Maria G. Norcia, scelta dal Padre per guidare tutti noi verso la salvezza eterna.
Io personalmente frequento la Culla di Gesù Bambino di Gallinaro da quando ero bambina e ho avuto il privilegio di conoscere personalmente e molto bene Samuele, Anna, Maria G. e anche la nostra cara Nonna Nella, a cui ero legata in modo particolare.
Posso testimoniare il profondo e solido legame spirituale ed affettivo che DA SEMPRE ha unito e TUTTORA unisce queste donne sante a Samuele, guida di questa Chiesa, quel giovane che il Signore aveva preannunciato a Giuseppina tanti anni fa e che Lei aveva tanto atteso per tanto tempo, con trepidazione, per affidargli il completamento del progetto di Dio che aveva iniziato in questa Terra Santa.
Fu proprio Lei, Giuseppina, a presentare quel giovane per la prima volta a me e alla mia famiglia, spronandoci ad andare da lui quando c’era qualche difficoltà.
Ricordo molto bene con quanto affetto e fiducia Ella parlava di lui; con quanta gioia Nonna Nella si occupava dei preparativi di nozze tra lui e la sua adorata nipote Anna.
Ricordo quando, presa dallo sconforto, Samuele mi diceva di ascoltare i consigli di nonna Nella “perché così mi sarei trovata sempre bene”.
Ricordo lo sguardo di intesa e di complicità amorevole che c’era tra lui, Maria G. e Nonna Nella ogni volta che ho avuto il privilegio di entrare nella casetta per parlare con loro.
Infine, ricordo quando venne celebrato il matrimonio tra Samuele e Anna.
Fu una grande festa, sicuramente in terra ma io penso anche in Cielo.
Perché quella è stata una UNIONE SANTA voluta da Dio.
In quell’occasione eravamo in tantissimi di fronte alla consegna “simbolica” della statuina di Gesù Bambino nelle mani di Samuele, a dimostrazione della profonda fiducia nutrita da Giuseppina Norcia nei confronti di quel giovane che aveva preso in sposa sua figlia e che avrebbe portato avanti il Mistero di Dio in questa attuale Chiesa.
Dopo oltre 30 anni, posso testimoniare che in questo luogo santo tutto viene portato avanti con coerenza e continuità rispetto all’operato di Maria G. Norcia, poiché Ella ben sapeva qual’era il piano di Dio su quel giovane, scelto per volontà divina.
Mai il Padre, che tutto vede e tutto sa, avrebbe permesso che un “estraneo”, venuto da lontano, avesse potuto rovinare il suo grande progetto di salvezza dell’umanità?
Pertanto, trovo inaccettabili ed inqualificabili le affermazioni di chi vorrebbe far credere che c’è discontinuità tra il passato e il presente, infangando la Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme e il nostro Sommo Pontefice.
A coloro che in questi giorni stanno pubblicando sul web offese e ignomìnie in tal senso vorrei replicare dicendo:
“Avrebbe mai potuto, la nostra amata Maria G., Donna di Dio, affidare la sua preziosa figlia ad un giovane che avrebbe poi ostacolato o distrutto proprio quel progetto divino che Lei aveva portato avanti sacrificando tutta la sua vita?”
Chi ritiene possibile ciò, dimostra di non avere mai avuto fede né in Lei e né in questo grande Mistero Divino e ciò equivale, a mio modesto avviso, ad avere una visione distorta e un po’ troppo “limitata” di Dio.

Gallinaro, 28 Gennaio 2018

Alessandra Monno




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