Lettera aperta di Alessandra Giuseppina Manara

 

Mi chiamo Alessandra Giuseppina Manara e frequento la Cappellina di Gesù Bambino a Gallinaro da circa 30 anni.

Il mio primo approccio con la  storia raccontatami di questo luogo santo è stato all’inizio di netto rifiuto: una storia troppo banale per essere credibile. Fino a quando, andando di persona alla Culla, ho potuto fare la conoscenza diretta della veggente, la signora M.Giuseppina Norcia. Ho toccato con mano la sua serietà e umiltà. Ho provato l’esperienza personale di un’immensa pace provata davanti a Gesù Bambino. Grazie a queste esperienze personali, che sono andate oltre le dicerie iniziali di tante persone, ho creduto completamente alla veridicità di tutto.

Di conseguenza ho accettato con fiducia le parole che M.Giuseppina diceva e che spesso risultavano parole profetiche, dettate da una conoscenza che non poteva che essere soprannaturale.

Giuseppina Norcia, nel corso del tempo, ha parlato a me e a tanti anche di Samuele Morcia: ne parlò sia tanti anni prima del suo arrivo sia quando tutti abbiamo avuto la possibilità di conoscerlo e ci chiedevamo con stupore quale compito avesse. Per questo è stato semplice per me credere a Samuele, perché ho avuto fiducia delle parole di M. Giuseppina e perché ho potuto personalmente riscontrare, conoscendo Samuele, la veridicità delle sue parole.

Anche la madre di M. Giuseppina, la signora Antoniella Fazio, conosciuta come Nonna Nella, ha parlato a tanti di Samuele, anche a me personalmente. In particolare mi ha raccontato che tanti anni prima del suo arrivo, Gesù fece vedere in visione a Giuseppina un giovane (che poi ho capito che era la persona di Samuele) indicandolo come colui che avrebbe dovuto continuare a guidare spiritualmente il Luogo.

Nonna Nella mi raccontò più volte del primo incontro avvenuto tra M.Giuseppina e Samuele davanti la casa natia di M.Giuseppina, incontro di cui lei e la nipote Anna Lombardi sono state testimoni. Quando M.Giuseppina terminò il colloquio con quel giovane, raggiunse la madre e le disse: ”Mamma, é arrivata, finalmente, quella persona che aspettavamo da tanto tempo”. Nonna Nella mi parlò anche di quel “quadro” che Giuseppina fece dipingere (dopo una rivelazione di Gesù) prima dell’incontro con Samuele, che descriveva proprio quel giovane giunto tanti anni dopo.

Ho avuto la possibilità di frequentare assiduamente la sig.ra Antoniella Fazio nei quattro anni precedenti la sua scomparsa, essendo stata ogni giorno a casa sua. E posso affermare, con piena cognizione di causa, che Nonna Nella è sempre stata lucida e consapevole delle proprie scelte e che non è stata mai plagiata da nessuno. Chi l’ha conosciuta bene sa che aveva un carattere molto forte, che non si è piegato neppure davanti all’unica figlia rimasta in vita, che chiamava Annarella, che ha cercato in tutti i modi, fino alla fine, di riportarla alla Chiesa di Roma. Nonna Nella ha deciso nelle sue piene facoltà di uscire dalla Chiesa Cattolica Romana per aderire alla Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme.

Un giorno mi confidò che non voleva più che il parroco del paese entrasse in casa sua a portarle la comunione. Davanti a me telefonò due volte al sacerdote. Non trovandolo, mi chiese di chiamarlo il giorno dopo. Io ovviamente le risposi che non potevo farlo, non essendo un familiare. Lei mi disse quindi che lo avrebbe fatto chiamare da suo nipote Vincenzo Lombardi, cosa che effettivamente Vincenzo fece il giorno seguente. Inutile dire che il parroco, da quel giorno in poi,  si è prodigato per far circolare per Gallinaro la falsa notizia che Vincenzo aveva obbligato Nonna Nella a non ricevere più i sacramenti. Sono testimone della ferma e personale volontà di Nonna Nella a riguardo, che da quel momento in poi aveva timore che i sacerdoti entrassero in casa sua perché, a suo dire, potevano registrare le sue parole con l’inganno.

Più volte Nonna Nella chiese a me e alle altre persone presenti di coinvolgere la figlia “Annarella” di tutto ciò che riguardava il Mistero di Gesù Bambino e della Chiesa Cristiana Universale ma la figlia non ne voleva assolutamente sapere nulla di tutto ciò. Nonna Nella è andata contro la volontà della figlia Annarella pur di rimanere fedele a Samuele e alla Chiesa, nonostante la figlia non perdesse occasione per offendere la nostra Chiesa e i suoi partecipanti, Samuele e la sua famiglia.

Nonna Nella, seppur addolorata perché la figlia non la seguisse in questa scelta, è rimasta fedele alla Chiesa cristiana Universale della Nuova Gerusalemme. Del resto Nonna Nella ci ha confidato da subito che Bergoglio per lei non era un uomo di Dio ma un falso profeta. Ricordo invece la sua gioia, che traspariva dai suoi occhi, quando, parlando della nuova Chiesa, disse che questo era il compimento delle parole e della missione della figlia M. Giuseppina.

Nonna Nella confidava nelle preghiere di Samuele e mi disse che gli aveva  affidato una sua intenzione particolare molto cara al suo cuore.

Anche M.Giuseppina mi diceva che Samuele era l’amico di tutti. Ebbene, posso affermare personalmente che nei momenti più dolorosi della mia vita, ho saputo riconoscere in lui quell’amico di cui parlava M.Giuseppina. L’amico che ti sta vicino nel momento della prova; che non abbandona e previene il consolarti, quando la sofferenza ti ammutolisce. Lui e sua moglie Anna, sono stati sempre caritatevoli con me e con la mia famiglia. Mi hanno indicato la strada nei momenti più bui per tenere più stretta la mia mano a quella di Dio. E con fiducia proseguo il mio cammino di fede.

Gallinaro, 14 febbraio 2018

Alessandra Giuseppina Manara




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